0.1 abaiatore, abbaiatori.
0.2 Da abbaiare (LEI s.v. *bai-, 4, 434.36 e 4, 438.5).
0.3 Boccaccio, Decameron, c. 1370: 2.
0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Decameron, c. 1370; Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.).
N Att. solo fior.
0.8 Pietro G. Beltrami 10.03.1998.
1 Chi ha la proprietà di abbaiare.
[1] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 14.89, pag. 371.24: E poi disciende l'altore ad Arezzo e questi mette in significhazioni di chani botoli, perché il chane botolo è abaiatore e non è da altro; simili dicie che sono gli aretini.
[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III.7, pag. 232.8: A cui Aldobrandin disse:«Va via, credi tu che io creda agli abbaiatori? Esso, procacciando la mia salute, assai bene dimostrato ha quelle essere stato fallo, senza che io mai nol credetti; tosto leva sù, va abbraccialo.»
[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (ii), par. 41, pag. 375.11: Questi adunque tutti, ingluviatori, ingurgitatori, ingoiatori, agognatori, arrappatori, biasciatori, abbaiatori, cinguettatori, gridatori, ruttatori, scostumati, unti, brutti, lordi, porcinosi, rantolosi, bavosi, stomacosi, fastidiosi e noiosi a vedere e ad udire, uomini, anzi bestie, pieni di vane speranze, sono vòti di pensieri laudevoli e strabocchevoli ne' pericoli, gran vantatori, maldicenti e bugiardi, consumatori delle sustanzie temporali, inchinevoli ad ogni dissoluta libidine e trastullo de' sobri...
[u.r. 12.04.2017]