ABBANDONATO agg./s.m.

0.1 abandonâ, abandonada, abandonade, abandonadha, abandonado, abandonai, abandonao, abandonat', abandonata, abandonate, abandonati, abandonato, abandunata, abandunati, abandunatu, abannonata, abannonate, abannonati, abannonato, abbandonata, abbandonate, abbandonati, abbandonato, abbandunata, abbandunato, abbandunatu.

0.2 V. abbandonare.

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.); Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.); Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Contr. anima e corpo, XIII ui.di. (ven.occ.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi sic.: Simone da Lentini, 1358 (sirac.); Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.).

0.5 Anche s.f. (abbandonata).

Locuz. e fras. a freno abbandonato 1.4.1; con freno abbandonato 1.4.1; con redini abbandonate 1.4.1.

0.7 1 Lasciato in balia di sé o di altri; lasciato senza custodia, difesa, aiuto. 1.1 Respinto o comunque remoto da Dio. 1.2 Lasciato senza cura, coltivazione, abitazione, uso (di luoghi o cose). 1.3 Privo di sostegno, di forze; malato; scoraggiato. 1.4 [Detto di un cavallo:] lanciato a briglia sciolta. 1.5 Dedicato, affidato in potere (di qno), disposto senza riserve (a fare qsa). 2 Deserto, privo di gente, vuoto. 2.1 Rifiutato, lasciato in oblio. 3 Sost. Chi è stato abbandonato, lasciato senza sostegno, protezione, soccorso, difesa. 3.1 Chi è stato abbandonato al termine di una relazione amorosa.

0.8 Pietro G. Beltrami 10.03.1998.

1 Lasciato in balia di sé o di altri; lasciato senza custodia, difesa, aiuto (rimedio, [14]).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 21, pag. 86.15: e la vita sua serà diserta e abbandonata dagli amici, non potrà mai esser fresca né allegra.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vita beati Alexii, 444, pag. 308: Al corpo del so sposo se 'n ven molt tribuladha / E plura gramamente com femna abandonadha.

[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 4, cap. 3, pag. 166.2: e quando noi trovamo la casa abandonata e venuta a destruzione, è segno che l'edificatore l'abia abandonata en tutto, e no 'nde curi...

[4] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 20, pag. 129.15: e se nel primaio assalimento vittoria non averà, il nemico ha buona cagione d'assalire la schiera del mezzo, divisi i corni, e la schiera del mezzo abbandonata. || (L'ed. ha virgola dopo il nemico e non dopo averà .) Cfr. Veg. Mil. 3, 20: «mediam aciem destitutam»

[5] Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.), contio 11, pag. 507.25: Maledetta sia l'ora ch'io fui nata, e maledetta sia l'anima del padre e de la madre che mi trassero a vita, quando stoe in tanto tenebrore per manicare carne e fare lussuria e per l'uopare de le mie mani, come vile, come abandonata che al diavolo fui data.

[6] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. [118], pag. 53.13: Anco statuto e ordinato si è, che se porci o troi' intraranno campo biadato, overo guiffata altrui, da kalendi de septembre di chi a kalendi di maggio, paghi per nome di pena el singnori de le bestie per ciascheduno porco o troia per incampamento e per ongni volta III denari cortonesi. E da le kalendi di maggio di chie [a] kalendi de septembre, per ongni volta e per ongni bestia VI denari cortonesi. E se sença guardia o abandonata, per ongni volta e per ongni bestia, paghi el singnori de le bestie VI denari.

[7] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 10.181, pag. 104: Abandonata sono tucta sola, / o trista molto, come debbo fare?

[8] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. 3, pag. 308: Tempo serae nel quale tu, la quale ora acommiati gl'amanti, giacerai vecchia abandonata e fredda ne la notte...

[9] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 17, pag. 402.5: Ben veggio l'aversitade che mi s'aparecchia; - più grave ec., più abandonato, cioè più rischievole ch'io non pensava, massimamente per la mala compagnia...

[10] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 12, pag. 298.25: e dice, che la parte somma, cioè sovrana, di sua circonferenza, cioè della più alta parte del giro della ruota, è derelitta, cioè abandonata.

[11] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 55.11: e le porte diretro erano abandonate da quella parte, onde spesse volte Andromaca infelice senza alcuna compagnia soleva andare alli suoceri...

[12] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XIII, cap. 84, vol. 3, pag. 487.10: E al prete che confessava lo 'nfermo, o guardava, spesso s'apiccava la detta pistilenza per modo ch'ogni infermo era abandonato di confessione, sagramento, medicine e guardie.

[13] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 77, vol. 2, pag. 148.13: Ma messer Rinieri conoscendo il modo del combattere di quelle navi, e de la marea e ritratta che fae quello mare per lo fiotto, sì si ritrasse adietro a rremi colle sue galee, e lasciò le sue navi per abandonate, le quali erano armate di genti di quella marina...

[14] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 11, pag. 631.24: non è convegnevele che cusì facti maleficij remagnano sença pena, nì che quelli ch'ànno sostenuti cusì facti dapni remagnano abandonati dal devuto remedio...

[15] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 16, pag. 73.18: Li Viscardi, oy Normandi, mittendu li scali per killa parti abandunata, et illi intraru dintra et geru et apersiru li porti di lu ferru cum loru compagnuni...

[16] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 324, pag. 192.5: E però mai non ti ristare di fare e di far fare le sopra dette cose per l'anime de' tuoi morti passati; e simile per l'anime abbandonate, ch'è una grande limosina pregare e far pregare per l'anime abbandonate, come detto t'ò indietro.

1.1 Respinto o comunque remoto da Dio.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De die iudicii, 245, pag. 204.: Confus e desperai, abandonai, rabiusi, / Se mangiaran le lengue, tant han ess dolorusi...

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 406.8, pag. 246: Ver è che plu volte lo selerato / condanna si stesso per longo oblio, / perseverando al sordido desio, / nì se coreççe e cade abandonato.

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, 1.35, pag. 136: E se guardar per alcuna stagione / L'abbandonata notte ti diletta, / Stando fermo nel tuo vero arcione, / Tu cernerai che tal signor dispetta / I malvagi tiranni riveriti / Dal miser popol ch'a lor solo aspetta, / E di tal patria gli vedrai sbanditi». || 'le tenebre mondane' (Battaglia)

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (ii), par. 109, pag. 77.33: Questa adunque si parò davanti al nostro autore, per doverlo fare nelle abandonate tenebre ritornare...

1.2 Lasciato senza cura, coltivazione, abitazione, uso (di luoghi o cose).

[1] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 30, pag. 112.29: kista ecclesia rumase clusa et abandunata duj anni.

[2] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 5.5, pag. 220: da molto poca gente era abitata: / e quella poca avea presa l'altezza / de' circustanti monti, e abbandonata / istava la pianura per l'asprezza / della molt'acqua ed ampioso lagume...

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, introduzione, pag. 16.10: Per che adivenne i buoi, gli asini, le pecore, le capre, i porci, i polli e i cani medesimi fedelissimi agli uomini, fuori delle proprie case cacciati, per li campi, dove ancora le biade abbandonate erano, senza essere non che raccolte ma pur segate, come meglio piaceva loro se n'andavano...

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XIII (i), par. 8, pag. 605.5: E dice «tra Cecina e Corneto», per ciò che tra queste due ha d'oscure e pericolose selve e solitudini, e massimamente sopra un braccio d'Appennino, il quale si stende verso il mezzodì insino nel mare Tireno, il quale i moderni chiamano il monte Argentale, nel quale apare che già in assai parti abitato fosse, ove del tutto è oggi quasi abandonato...

[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XIV (i), par. 62, pag. 649.5: Ora è diserta, cioè abandonata, come cosa vieta, cioè vecchia e guasta.

1.2.1 Fig. [Detto della cura del corpo].

[1] F Contr. anima e corpo, XIII ui.di. (ven.occ.): Le [bra]çe colle man' / a[viv'] intere e sanne, / e dentro pelle e osse / eran le polpe gross[e]; / le ungle cole didh[e] / e bianche e color[idhe] / or èn dadh'a desfar, / no se 'n pon p[ur] aid[ar]; èn seche como scorç[a], / no àn vigor ni força; / tut'èn abandonadhe, / no seran più lavadh[e]; / no avran ma' anell[o] / ni guanti con orpello. || CLPIO, U1 AnCo 211.

[2] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. III, pag. 109.3: La cura darà la facce, e la facce abandonata perisce, avegna ch'ella sia simile de la dea Idalia.

[3] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. III, pag. 111.1: E molte volte si conviene a molte che li abbandonati capelli giacciano, sì che ora siano racconci, e tu credi di ieri.

- [Ret.] [Detto dell'ornato del discorso].

[4] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 11, cap. 3 par. 11, pag. 215.12: Il trovamento delle ottime cose, avvegnaché sia abbandonato d'adornezza di parole, assai è ornato di sua natura.

1.3 Privo di sostegno, di forze; malato; scoraggiato.

[1] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 12, pag. 65.23: Che male ài tu facto che tu abbia bisogno d'essare guardato da tanti forti? che debbono essere coloro che soprastanno a navicare, che se fussero paurosi mectarebbero paura agli altri che non sono maiestri e che non sanno e pericoli de' venti, e così averebbe che, temendo tutti e cresciendo la fadigha, per l'abbandonato animo si disperarebbero...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 21, pag. 155.10: e i membri abandonati rimasero freddi e vinti, e essi caddero semivivi, avanti che Florio potesse alcuna parola rispondere.

[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 36, pag. 179.32: sì gli avvenne un altro grande miracolo. Ché quegli che di tutte sue membra era abbandonato, e che non avea nè forza, nè potere di levarsi di letto, subitamente si levò sano...

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 186, pag. 324.35: di che avviene che le forze sensibili si dileguano e le animali rifuggono nelle più intrinseche parti del cuore, quasi abandonato: e così il corpo, destituto del suo sostegno, impalidito cade.

[5] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 15, pag. 237.30: e voglando De' la dita Romula far meglor e pu perfecta, sì la percuse de parlaxia, sì che monti agni iaxé atraita, aparaletica e abandonâ da ogni oficio de le sue menbre.

1.4 [Detto di un cavallo:] lanciato a briglia sciolta.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. 2, pag. 285.12: Guarda come il carradore ora dà le redine larghe, ora ritiene li abandonati cavalli colla sua arte.

1.4.1 Fras. Con redini abbandonate, con (a) freno abbandonato 'a briglia sciolta' (in senso proprio e fig.). || Detto di un cavallo in senso proprio, può indicare la velocità, oppure il fatto che il cavaliere si lascia portare senza condurre. In senso fig. indica libertà, assenza di freno interiore o esteriore.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 127, pag. 514.5: per che con abandonato freno ciascuno corre al disonesto strazio, vaghi di vedere ciò che pietà fa loro poi debitamente spiacere.

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 3, ott. 75.2, pag. 349: Io me ne vo, o caro compagnone, / con redine a fortuna abandonate...

[3] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 23, par. 36.2, pag. 740.36: Ma l'iddii, non curantisi di perdere la fede di sì vile uomo, con abandonate redine, riserbando le loro vendette a giusto tempo, il lasciarono fare...

[4] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 10.20, pag. 53: Oltre con gli altri andava ver la mira / bellezza della donna; dopo il quale, / come colui che tristo ancor sospira, / Massinissa seguiva, del suo male, / a freno abandonato cavalcando, / se stesso avendo poco a capitale. || 'lasciandosi condurre dal cavallo'.

[5] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. 1.46, pag. 225.3: Infino ch'elli t'è licito e puoi andare con abandonate redine in ogni luogo, eleggi una giovane alla qual tu dichi: - Tu sola mi piaci !

[6] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IX (ii), par. 9, pag. 497.23: E pare che questa pestilenzia entri negli animi, come detto è, per lo trasandare nelle colpe, o per bestialità o per malizia: delle quali l'una non lascia cognoscer la misericordia di Dio, e l'altra non la vuol cognoscere; e però, trascorsi con abandonate redine ne' vizi, e in quegli per lungo trasandare abituati, gli s'hanno ridutti in costume: e quando il vizio è convertito in costume, niuna speranza di poterlo rimuovere si puote avere.

1.5 Dedicato, affidato in potere (di qno), disposto senza riserve (a fare qsa).

[1] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), Canz. 5.19, pag. 711: ch'abbandonato - tuttavolta sono / a ·llui [[Amore]], faccendo dono / di me siccom'è stato il su' piacere...

[2] Bind. d. Scelto (ed. Gorra), a. 1322 (sen.), cap. 278, pag. 410.2: anzi mi vedrete tutto giorno penare e travagliare com'io vi possa trare di questo dolore e di questo pianto ove io vi veggio, in tutte quelle maniere ch'io potrò, e anco di baciarvi e d'abracciarvi se vi piacesse, ch'io so del tutto abandonato a voi servire, se per voi non m'è vetato.

1.5.1 Impegnato a fondo in un combattimento.

[1] Tristano Veneto, XIV, cap. 107, pag. 119.6: Et alora l'uno e l'altro conmençà quello a regardar, perqué ello avea lo viso groso et inflado deli colpi qu'ello avea recevudo, né nigun non lo vedesse che ben non disesse qu'ello era stadho in lo torniamento. Onde li prodomini diseva che s'elo non fosse ben abandonado, ello non averave cià recevudo tanti deli colpi. || Forse con valore verbale.

2 Deserto, privo di gente, vuoto.

[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2.19, pag. 169.26: e non venendo altra gente, ritornorono alle loro case, rimanendo la piaza abandonata.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 3, pag. 68.9: Giove da sé il divise [[Pluto]], e in sua parte a lui e a' suoi seguaci diede i tenebrosi regni di Dite, circundata dalli stigi paduli, e loro etterno essilio segnò dal suo lieto regno; e provide di nuova generazione volere riempiere l'abandonate sedie, e con le propie mani formò Prometeo, al quale fece dono di cara e nobile compagnia. || 'i posti vuoti'.

[3] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 65.27: Caucaso è un monte al fine dell'India, per li molti serpenti abandonato da gente umana.

2.1 Rifiutato, lasciato in oblio.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1 prologo, pag. 3.8: Comandato m'avei che contra i pagani [...] perchè Cristo ee creduto, e coltivato per Iddio, gl'Idoli sono abbandonati, io ritrovasse tutte le storie de' tempi passati...

[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, docum. 11.20, vol. 3, pag. 200: Pigliando questo stato / fa per abbandonato / dilecto ogni mondano...

3 Sost. Chi è stato abbandonato, lasciato senza sostegno, protezione, soccorso, difesa.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 10, pag. 107.24: Ed ancora se gli avversarj avranno corso, e del viaggio saranno affaticati, gli assaliscano, e quegli di dietro, o gli abbandonati soprappiglino, e coloro che di lungi saranno da' loro compagni o per predare, o per ragione di vivanda, subitamente piglino. || Veg. Mil. 3, 10: «si excurrant adversarii, longo itinere fatigatos adgrediatur [et] ultimos uel certe insperatus superveniat» (il volgarizzatore sembra non aver inteso appieno il senso del passo).

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 9, pag. 134.21: Ma che si può qui più dire, se non che il benigno aspetto, col quale la somma benivolenza riguarda la necessità degli abandonati, non volle che il nobile sangue, del quale Biancifiore era discesa, sotto nome d'amica divenisse vile, ma acciò che con matrimoniale nodo il suo onore si servasse, consentì che le pensate cose sanza indugio si mettessero in effetto?

[3] Off. Flagell. S. G. di Pom., c. 1348 (tosc.occ.), pag. 223.25: et spetial prego facciamo per l'anime de' nostri raccomandati e per l'anime delli abandonati e per le anime de' nostri padri e nostre madri...

- S.f.

[4] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Adriana, pag. 97.13: Ma, ohimè misera! chè non pur solamente mi sono a memoria l'aspre cose ch'io debbo sostenere, ma tutte l'altre che puote patire alcuna abbandonata.

3.1 Chi è stato abbandonato al termine di una relazione amorosa.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 18, pag. 273.37: O miseria mai non sentita da alcuno amante che è la mia! Avvegna che io non sia il primo abandonato, io son solo colui che sanza legittima cagione sono lasciato.

[u.r. 20.07.2007]