ABBARBAGLIARE v.

0.1 abarbaglia, abarbagliato, abarbaglio, abarbagliò, abarbalio, abbarbaglia, abbarbagliado, abbarbagliat', abbarbagliati, abbarbagliato, abbarbalio.

0.2 Da barbaglio.

0.3 Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ottimo, Par., a. 1334 (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

0.7 1 Abbagliare violentemente, accecare; [anche fig.:] Provocare una perdita delle facoltà mentali o sensitive. 2 Rimanere abbagliato, perdere la vista; [anche fig.:] perdere le facoltà mentali o di percezione, rimanere confuso. 2.1 Pron. 2.2 Abbarbagliato dal sonno.

0.8 Pär Larson 10.03.1998.

1 Abbagliare violentemente, accecare; [anche fig.:] Provocare una perdita delle facoltà mentali o sensitive.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 15, 25-36, pag. 338, col. 2.14: fui stupefatto, çoè abbarbagliado, odendo quella luxe dire quelle parole, che non intendea, ignorando chi ello era.

[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 51.2, pag. 70: Poco era ad appressarsi agli occhi miei / la luce che da lunge gli abbarbaglia, / che, come vide lei cangiar Thesaglia, / cosí cangiato ogni mia forma avrei.

2 Rimanere abbagliato, perdere la vista; [anche fig.:] perdere le facoltà mentali o di percezione, rimanere confuso.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 554.16: io ficcai gli occhi in costui, come fa alcuno che vuole vedere scurare il Sole; e tanto li tenni così, che mi addivenne come a colui che per così vedere abbarbaglia, sì che io non vedea; infino a tanto che 'l detto evangelista disse: - Perchè t'abbagli?

[2] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 32, pag. 501.16: Così a ssimile avendo ghuardato l'altore Beatricie e lla sua grande chiarezza risplendere, dicie ch'egli abarbagliò, che altro non potea vedere, insino a tanto che non valichò quel barbaglio di quella chiarezza.

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 139, pag. 309.2: E Massaleo disse: - Io era abbarbagliato già dal sonno, e non credea che altro che 'l mio ci fosse in questo letto...

2.1 Pron.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 25, 118-129, pag. 568, col. 2.4: Quale colui. Qui exemplifica sí come quel che sa lo eclipsi del sole, çoè la soa oscuratione, quando de' esser, e circa l'ora del principio [dell'] eclipsi prevene a guardarli aguçando soa vista, e molte [volte] per li radii solari s'abarbaglia, sí che non vede, cussí l'A. aguçava soa vista per veder se dentro a qui' radii era lo corpo de san Çoanne Evangelista.

[2] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 68.130, pag. 341: Non so s'io m'abbarbalio, / ma puro s'io aguaglio / l'intrada a le spexe, / le desfexe contra le offexe / averan lo pezore...

[3] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 4.8, pag. 12: Io non so ben s'io volia quel ch'io volio, / s'i' tocho quel ch'i' palpo tuta via, / se quel ch'i' odo, oda, et sia busia / o vero et ciò che parlo et ciò ch'io lezo. / Sì traviato sum ch'io non mi reggio, / ní trovo loco, ní so s'i' mi sia; / et quanto volgo più la fantasia / più m'abarbalio, ní me ne coreggio...

[u.r. 27.05.2008]