0.1 abasamento, abassamento, abbassamento.
0.2 Da abbassare (LEI s.v. bassus, 5, 53.42).
0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 2.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Cavalca, Rime (ed. Bottari), a. 1342 (pis.).
In testi sett.: Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.).
0.6 N Il signif. (apparentemente originario) 'diminuzione di altezza', 'riduzione di livello' non è attestato nel corpus, e si noti che anche il GDLI ne fornisce esempi soltanto a partire dal sec. XVII.
0.7 1 Estensione in senso verticale, profondità. 2 Umiliazione, mortificazione, avvilimento. 3 Stato, condizione di umiltà.
0.8 Pär Larson 10.03.1998.
1 Estensione in senso verticale, profondità.
[1] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 98.40: E anchora maggior onore ae questo conto, per che in ogni corpo lo truovano che ciascun corpo à in sé lunghezza e larghezza e abassamento, e altrettale ogni linea che è per sé medesima e la soprafacta della cosa, che ciascuna di queste ae incominciamento, mezço e fine.
2 Umiliazione, mortificazione, avvilimento.
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 186.15: da esse cose, cioè da quelle sopra le quali sono le dicerie, dicendo le pertenenze di quelle cose in loda della nostra parte et in dispetto et in abassamento dell'altra...
[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 26, pag. 82.5: Vostra è sta' humilitate e l'orgoglo e la superbia è stata de' vostri inimici; unde non è merevegla se 'l nostro Segnore li à conduti a abassamento et a quel fine al quale illi diviano pervenire de raxone...
[3] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 6, pag. 183.22: ma crediamo la divina bontà essere siccome madre che pietosamente corregga, e in meglio muti, siccome dicie santo Agostino nel sermone dell'abbassamento della città di Roma: «Iddio adopera disciplina anzi ch'elli adoperi vendetta».
3 Stato, condizione di umiltà.
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 65.52, pag. 267: En stalla farte stare, / per amor non schifare defetto né fetore! / E che tu non conoschi o non hai sentimento, / a tale abbassamento, Iesù, tu se' venuto, / en te par che s'offoschi luce de splendimento, / potere e vedemento pare che si perduto...
[2] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II cap. 1, pag. 653.9: E appresso alla povertá, la viltá sua sirocchia, le stia bene da lato; ch'egli si tenga vile, mostrando per atto, costumi d'abbassamento e despetta persona; e la sua conversazione non sia in veruna magnificenzia, né con persone magnifiche secondo il mondo.
[3] Cavalca, Rime (ed. Bottari), a. 1342 (pis.), 2, pag. 456: Per l'uomo, ch'era infermo visitare, / Discese Iddio al nostro abbassamento, / Diesseli in cibo, e poto in sacramento: / Volle morir per lui ricomperare.
[u.r. 22.03.2017]