ABBASSARE (1) v.

0.1 abaisa, abasa, abasà , abasada, abasade, abasadho, abasando, abasar, abasare, abasarli, abasasi, abasata, abasato, abasau, abasava, abasisi, abassa, abassà , abassad, abassada, abassade, abassando, abassandolle, abassanno, abassano, abassao, abassar, abassarae, abassare, abassarebbe, abassaro, abassasse, abassassero, abassata, abassate, abassati, abassato, abassau, abassava, abassavamo, abassavano, abasserà , abasseremo, abassi, abassò, abassoe, abaxa, abaxammu, abaxando, abaxao, abaxar, abaxata, abbassa, abbassalo, abbassando, abbassandosi, abbassano, abbassante, abbassar, abbassare, abbassargli, abbassarli, abbassarlo, abbassaro, abbassarono, abbassarsi, abbassasse, abbassata, abbassate, abbassati, abbassato, abbassava, abbasserà , abbasserai, abbasserassi, abbasserebbe, abbasserei, abbasseria, abbassi, abbasso, abbassò, abbassoe, abbassorono, arbasa, arbaserò, arbassada, arbasso, asbasada, asbasare, asbassare, asbaxare.

0.2 Da basso (LEI s.v. bassus, 5, 50.8).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 3.2.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giac. Pugliese, Rime (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Scritti spirituali ven., XIII; Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.); Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Anonimo Rom., Cronica, XIV (rom.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. abbassare d'onore 3.3.1; abbassare l'arroganza 3.2; abbassare la superbia 3.2; abbassare l'onore 3.3; abbassare l'orgoglio 3.2.

0.7 1 Ridurre di altezza, spostare verso il basso, calare, chinare. Anche pron. 1.1 Assol. Spostarsi ad una altezza inferiore, portarsi più in basso; scendere, calare. 2 Rendere o diventare minore. Diminuire, sminuire, moderare, mitigare. Anche pron. 2.1 [Rif. a un suono:] ridurre d'intensità. Anche pron. 2.2 Assol. Perdere di valore, peggiorare. 3 Far diminuire di forza, prestigio, importanza; mortificare, avvilire, umiliare. Anche pron. 3.1 Assol. Perdere di forza, prestigio o dignità. 3.2 Fras. Abbassare l'orgoglio, la superbia, l'arroganza. Anche pron. 3.3 Fras. Abbassare l'onore di qno: disonorarlo. Anche pron. 3.4 Umiliare o mortificare (per ragioni spirituali, a fin di bene, ecc). Anche pron. 3.5 Ridurre o ridursi al minimo livello, a niente.

0.8 Pär Larson 11.06.2002.

1 Ridurre di altezza, spostare verso il basso, calare, chinare. Anche pron.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 8.9, pag. 127.11: vedemo l'acqua tòllare la terra da uno loco e pónarela ad un altro, e vedemola levare e pónare da l'uno loco basso ad un alto, e econtra da l'alto al basso, e pare ch'abia virtude de fare lo monte e la valle. E questo se conosce e· lli fiumi quando elli crescono, che quando elli se vegnono abassando vedarasse lo letto de l'acqua scoperto...

[2] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 167, pag. 256, col. 1: la luna, che tancto vale / a le cose di qagioso, / che cresce et scresce per suo uço / ciascuno mese ogna fiata, / in sangue serà ritornata / e tucta quanta per senblanti, / et vedrali tucti quanti / in ver terra abassata, / come cosa curicciata / et piena di grande paura...

[3] Stat. fior., 1294, pag. 661.6: Che i chapitani o 'l preposto di loro o vero li camarlinghi [[...]] siano tenuti e debiano che qualunque ora e quante fiate si levasse lo velo o s'abassasse o si schoprisse la figura de la detta nostra Donna per divotione di persone che la volessero vedere, di fare acendere sempre due torchi ne la botega de la conpagnia...

[4] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 10, pag. 252.41: Atresì fis nostre Seignor Iesu Christ: el deven parve, quant el pris la nostra carn. Adunc fo minoratus paulo minus ab angelis, qui era Deus sore los angels. S'abaissè per lever home sore los angels; car si la divinitè ne se fos baisaa, l'umanità no fora eisalzaa.

[5] Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), 63, pag. 640: Mo ki verà a vui, com'el fos un gran conto, / encontro ge corì con molto alegro fronto, / la porta ge sia averta et abassao lo ponto, / e poi el metì en cità cun canti e cun trïumpho.

[6] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Sal. 1, cap. 29.10, pag. 38.19: Catellina [[...]] vidde venire verso di lui Preteio con una asta abassata. Allora abassò la sua, la quale avea spessa e forte...

[7] Doc. sen., 1294-1375, (1302), pag. 169.20: Ancho si debbia abassare el pectorale de' lavatoio e levare intorno da' lavatoio, acciochè l'aqua abbia più pendente acciochè tuttavolta si trabochi ed abasisi quanto parrà a' maestri.

[8] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 279, vol. 2, pag. 127.27: sollicitamente et segretamente debiano provedere et ordinare per tutto el detto mese d'agosto, come et in che guisa et quanto la detta steccata si debia abbassare, sì et in tale guisa che lo detto molino possa commodamente macinare et le terre, le quali per cagione de la detta steccata sono offese et dannificate, in buono stato rimangano.

[9] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 143.204, pag. 606: zerca alô primeramente / preve ben suficïente / chi sapja asolve e ligar, / reprender ben e castigar; / poi sì t'abasa a pe' de lui / acusa ti e no atrui, / ajando contri[ci]on e dor / e grande pentimento in cor...

[10] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 11, pag. 21.4: Coloro, che voglian contraffare alcuno vergognoso, abbassano il viso, e guardano in terra, e parlano basso, ma il rossore non si contraffà per volontà.

[11] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 5.22, pag. 350: «Perchè il mar si solleva / E poi s'abbassa, fra la notte e il giorno? / E perchè è l'acqua salsa? Tu mel spremi: / Per ciò sentire assai son ito intorno».

[12] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 27, 67-078, pag. 603, col. 2.22: Onde la donna, çoè Beatrixe. Adima, çoè 'abassa lo to sguardo'. Come tu se'. Qui vol mostrare ch'el se volgea torno la terra, sí come feva lo segno di Gemini in che ello era.

[13] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 23, pag. 146.34: Standu kistu abbatj jn killu locu, unu Longubardu trassi unu cutellu et auchìsillu; cadendu lu corpu mortu jn terra de kistu abbati, lu munti duvy era sì si abassau e trimau tuctu, e la silva sì si grullau tucta...

[14] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 8, pag. 406.30: Molti sono quelli, e quelle, che sterminano le loro facce per mostrare che digiunino, e quando veggono, che altrui gli guarda, abbassano le ciglia, e sospirano, e mostrano d'avere grande compunzione, e danno vista di piangere, e di singhiozzare.

[15] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 22, vol. 3, pag. 65.23: Nel detto anno, a dì V di dicembre, fu tanta piova, che 'l fiume d'Arno crebbe isformatamente per modo che, se le pescaie ch'erano nel fiume inanzi al grande diluvio fossono state in piede, gran parte de la città sarebbe allagata; ma per lo diluvio il letto d'Arno era abassato più di VI braccia...

[16] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 135v, pag. 19.3: Inclino as... abaxari, flectere.

[17] Prov. pseudoiacop. Aggiunte, XIV pm. (umbr.), 318, pag. 59: Sapemo che no è stabele rota della ventura: / mo' leva basso in alto, mo' abbassa sua altura...

[18] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 250.1, pag. 371: El vangelist'a la donna s'abassa / inginocchiato, e piangendo dicìa: / - Madonna, l'ora è tarda e 'l tempo passa: / dimorar qui più non si converria.

[19] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X. 10, pag. 703.10: Il buono uomo, che aspettava la seguente notte di fare abbassare la coda ritta della fantasima, avrebbe dati men di due denari di tutte le lode che voi date a messer Torello...

[20] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 13, pag. 214.18: è colui del quale disse Isaia profeta quando egli disse: Io sono la voce di colui che grida nel diserto: Apparecchiate la via del Signore e dirizzate le viottole sue. Ogni valle s'empierà, e ogni monte e monticello s'abasserà . E saranno le cose prave in dirittura, e le cose aspre saranno in via piana...

[21] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 42.20: Su nella mesa terza lo fattore de missore Marsilio operze la porta e abassao li ponti, e mise drento missore Pietro Roscio senza colpo de spada.

1.1 Assol. Spostarsi ad una altezza inferiore, portarsi più in basso; scendere, calare.

[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), 75, pag. 4.19: presono [[i Savi]] XVI foglie di quercia e misonne quatro in catuno canto del letto. [[...]] ed egli rispuose loro: Per cierto, Signiori, o la copritura cioè il tetto di questa casa è abbassata, o la terra è inalzata, o il mio letto è fatto più alto.

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 79, pag. 207.14: i' ti saprò dire, e comandare, che per mio amore tu monti nella montagna di Mongibello, la quale secondo il parere d'alcuni, abbassa, e consumasi appoco insieme, conciossiacosach'alcuna volta ella si vedea più dalla lunga da' navicanti.

[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 7, 97-111, pag. 172, col. 1.1: Non potea l'uomo... çoè tanto asbassare quanto crette muntar.

[4] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 34.12, pag. 150: rade volte aspetta il suo girare / che lo stato di uno a' terzi eredi / venga, ma con mirabile voltare / dà a costui a quell'altro levando, / come vedi un salire, altro abassare.

[5] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 86, vol. 1, pag. 196.3: Templum Domini si è molto bello di fuori, che pare una maraviglia, di sopra tondo come un capello, e giù abassando, sempre viene allargando, con finestre bellissime.

[6] Giovanni Villani (ed. Moutier) a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 34, vol. 2, pag. 197.28: l'altezza del corso del fiume, ch'era per lo detto ringorgamento e rattenuta, abbassò, e cessò la piena dell'acqua, ch'era sparta per la cittade.

[7] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1342] son. 8.13, pag. 133: Però vi dico: quando lo curso vene / Che l'omo che dé sallir o abassare, / In quisto mundo, contrario vi non ène.

1.1.1 [Detto del sole e per analogia anche del giorno, della sera, dell'ombra, ecc.] Anche assol.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 2445, pag. 72: In mille duxento setanta e quatro / Questo libro sì fo fato. / E de iunio sì era lo prumer dì / Quando questo dito se fenì. / Et era in secunda diction / In un venerdì abassando lo sol.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 21, pag. 238.15: si è che 'l sole è trovato per temporali d'anni, collo instrumento che se convene a ciò, abassare e levare e· llo primo ponto de cancro; e s'elli se trova abassare e levare en cancro, per rascione se dea trovare abassare e levare in ariete, e in libra e in capricorno.

[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. D. 12.3, pag. 396: Sì come il sol che tra l'altura passa / e sempre alluma sua clarita spera / e 'nver' di noi giammai nïente abassa / ed è nel mondo de li occhi lumera; / così vo' siete d'ogni beltà massa...

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 5, cap. 12.15, pag. 168.20: Quando venne lo giorno abbassando, e' perdero la misura del vento; ma tutta via arrivaro ove Cesare.

[5] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 12, pag. 119.15: In cotale duolo et in cotale pensieri stette tutta la notte; et quando le tenebre della notte fuoro abassate et che la venuta del giorno aparìo...

[6] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 25, pag. 113.10: Voglionsi porre i cavoli quelli che sono di minor crescenza [[...]]. E di verno si voglion porre nel mezzo die: la state si pongano abbassante 'l vespero. || Traduce «cum sol in vesperam declinatur» (Pall. 3, 24).

[7] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 9, pag. 88.15: E uscito dela valle, arrivò in parte che come 'l sole si levava e alberi nascevano della terra, e mentre che 'l sole alzava alzavano essi, e come 'l sole abbassava dibassavano gl'alberi, e quando il sole si coricava ricoveravano sotterra, e poi uscivan fuori l'altra mattina...

[8] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 177, pag. 363.11: E appressaronsi al castello dov'egli andavano, ma egli s'infinse d'andare più lungi. E quegli lo sforzarono e dissero: Sta' con noi, inperò che la sera ne viene, e già è abassato il dì.

[9] Contemptu mundi (III), XIV sm. (tosc.), L. 3, cap. 2, pag. 197.5: Ma sotto el subito articulo della morte tutte le cose subitamente diventono vane, le quale eglino avevono pensate: «Io sono stato tolto via come l'ombra quando abassa, sono suto iscosso come el grillo».

[10] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 14, pag. 146.20: Lo sole oramay se veneva abassando a la hora de vespere, et Hector, stancato per la fatica dell'arme e per lo gran taglyare che avea facto de li Grieci, partiose da la vattaglya et intraosende in Troya...

[11] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 25, pag. 214.32: Ma, venendose quillo iuorno abassando a la posta de lo sole, la vattaglya fo despartuta; e Troylo e Paris con tutta la gente troyana partendosse da la vattaglia retornarossende a la citate de Troya.

2 Rendere o diventare minore. Diminuire, sminuire, moderare, mitigare. Anche pron.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 10.1: in queste medesime parole ove dice che i mali che per eloquenzia sono advenuti e che non si possono celare, in quelle medesime la difende abassando e menimando la malizia. Ché là dove dice «dannaggi» sì suona che siano lievi danni de' quali poco cura la gente.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 20, pag. 231.3: per la sua nobilità fo proporzionato e partito per lo magiure numero perfetto, come dece; e emperciò ne resultava più bella figura; e se 'l partieno per lo menore numero perfetto, come sei, deventava nano, emperciò che 'l numero l'abasava giù e volealo redùciare a la figura retonda.

[3] F Federico dall'Ambra, XIII ex. (fior.): Amore, ançi amarore, dà gravo afanno; / Amor tol gioia; Amor riccheça abassa, / per ke di lui, né mal, né bene m'agença. || CLPIO P 163 FeAm.13.

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Sal. 1, cap. 34, pag. 43.21: E poi fece lo senato e stabilio, ch'e' consoli che dovevano essere quello anno, non si potessero framettare se non di picciole cose; e solo per abbassare la possa di Cesare.

[5] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 25.39: l'orgoglioso [[...]] fa che loda li altri, e pregia per parole: i beni che li altri hanno, e fanno, elli innalza e fa. Il male elli scusa ed abbassa ed appiccola le cose mezzane, e tutte reca a bene e torna tutto giorno a buona parte, e cioè contro le tre malvage cose del maldicente, che accresce i mali ed abbassa i beni e le cose umane pervertisce e bistorna e travolge.

[6] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 117, pag. 389.10: Queste cose sono allungate dalla 'nformazione de' costumi, ma elle sollevano l'animo, e 'nnalzanlo, secondo la grandezza delle cose, di che e' tratta. Ma queste cose, di che io dissi di sopra, l'appiccolano e abbassano, e non l'assottigliano, nè aguzzano, come voi credete.

[7] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1317, pag. 391, col. 1: La emperatrice [[...]] disse: 'Imperatore, / abassa lu tou furore / contra de questa puella, / sposa de Christu bella.

[8] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 14, pag. 243.7: è mia intenzione che questa pistolenzia a che nostre parole in diritto si stendono, sebbene fosse un poco abbassata, finalmente non potrebbe essere abbattuta.

[9] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 49, pag. 325.31: O almeno abassa la potenza del fresco vento che ci pinge alla disiderata parte da costoro. Apri la via agli orientali e agli austri...

[10] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 6, cap. 23, pag. 117.5: Egli attizzava la volontà de' cavalieri, i quali per loro medesimi erano volonterosi, e diceva, che l'autorità del suo compagno era abbassata per l'età, chè di null'altra cosa il poteva biasimare.

[11] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1109, pag. 72: O zielo, qualche toa vertute arbasa, / la qual me fiera li spiriti tristi, / poi che la morte anchor viver me lasa.

[12] Lett. fior., 1375 (5), pag. 174.23: E chome il Chomune à danari, ed e' conpera di questi, perchè ne dà più interesso che degli altri e per abassare il debito del Comune.

[13] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [son.] 28.14: Nostre limaglie vo a zittar in massa, / sì che di questo non aver dispetto; / mitiga l'ira e tuo furor arbassa, / ch'al certo, com'io sia de quinci mosso, / sarai da la prison libero e scosso.

2.1 [Rif. a un suono:] ridurre d'intensità. Anche pron.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 4, pag. 298.13: la falsa fama e 'l falso romore tosto trascorre e viene meno. Onde disse un savio: el falso romore tosto s'abbassa, e la vita de poscia mostra de la prima.

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 15, pag. 30.28: tu non dei incontanente cominciare a parlare alto, ma quando vi sarà la cagione tu potrai un poco più levare la boce, e quando finirai il tuo parlare, abbassalo appoco appoco, tegnendo mezzano modo, sicchè scenda ma non caggia.

[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 10, cap. 29, pag. 412.25: Fabio avea il dì stratto, prolungando e sofferendo la battaglia; e quando li parve che 'l grido de' nemici fosse abbassato, e ch'elli non combattessero di sì grande forza, nè non venissero così affoltati, come aveano fatto al cominciamento; egli comandò a' prefetti de' cavalieri che facessero una giravolta...

[4] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 14, pag. 129.28: Respuse lo re: «Per bona fede, questo che dico io lo dico perché me credo pugnare per la veritate». A questo li doi baroni fuoro conventi. Como pecorella abassaro le loro voci e dissero: «Re, fa' ciò che a te piace».

2.2 Assol. Perdere di valore, peggiorare.

[1] Giac. Pugliese, Rime (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 2.13, pag. 182: Donna dolce e piagente, / la vostra gran caunoscenza / non falli sì grevemente, / c'abassi vostra valenza.

[2] Fiore di rett., red. delta2, a. 1292 (tosc.), cap. 2, pag. 155.10: E da che gli à letti e bene impresi, sì usi spesse volte il dire, perché il ben parlare si è tutto dato a l'usanza, ché ogni cosa s'acquista per uso e abassa molto per disusare; e sanza usare non può essere alcuno buono parladore.

2.2.1 [Rif. a moneta:] svalutarsi.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XIII, cap. 97, vol. 3, pag. 509.6: il fiorino d'oro ogni dì calava, ed era per calare da libre III in giù; onde i lanaiuoli, a cui tornava a interesso, perché pagavano i loro ovraggi a piccioli, e vendeano i loro panni a ffiorini, essendo possenti in Comune, feciono ordinare al detto Comune nuova moneta d'argento e nuovi quattrini, piggiorando l'una e ll'altra moneta per lo modo diremo apresso, acciò che 'l fiorino d'oro montasse, e non abassasse.

3 Far diminuire di forza, prestigio, importanza; mortificare, avvilire, umiliare. Anche pron.

[1] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 325.31: ne la quale vattalia tutte le forse de li Romani foro consumate et tutta la granneze de lo imperio fo abassata, la quale così non fo ancora.

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 186.9: se noi per lode innalzeremo la nostra causa, per dispetto abasseremo quella delli adversarii. || Cic. De Inv. I, 16: «si nostram causam laudando extollemus, adversariorum causam per contemptionem deprimemus».

[3] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 4, pag. 299.11: Et intendi de la fama e de la gloria vera, e non di quella che passa 'l modo per vanità, de la quale si dice: la fama vola e passa 'l modo là unque si porti, e tosto leva [e] abassa gli uomini.

[4] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 2, pag. 143.14: quanto la creatura più se inalça in superbia per voluntà più se depreme (et) a[v]ilescie (et) abassa in operatione (et) in effecto.

[5] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 25.32, pag. 92: Ahimè, Fiorenza, che è rimembrare / lo grande stato e la tua franchitate / c'ho detta!, ch'è in viltate / disposta ed abassata, ed in penare / somessa...

[6] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 13.34, pag. 109: «Or ov'è 'l naso, c'avì' pro odorare? / Quigna 'nfertade el n'ha fatto cascare? / Non t'èi poduto dai vermi adiutare, / molt'è abbassata 'sta tua grossura».

[7] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), pag. 390.27: O lasso, come fue quello colpo doloroso, che sopra di me fue ferito! Quanto n'è 'l mondo inpoverito e venuto meno e abassato!».

[8] Gl Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 59, pag. 76.3: nullo non se dee glorificare in vana gloria, avegna ch'elli sia buono o riccho; ché chi se glorificarae, sì s'abassarae, cioè chi si exaltarae si humiliarae...

[9] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 13.152, pag. 166: Mancar mi veggio, figliuol di me lassa, / la grand'alteçça ond'er'onorata, / ché 'l gran disnor che ti fan or m'abassa: / non fu mai donna così disorrata!

[10] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 82, pag. 222.10: l'uomo non loda la povertà, ma colui, che non s'abbassa, e non si piega per povertà, e che di propio volere è povero.

[11] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 114.31: Thebe per mia guida et per mia bona aventura esti fatta capu di tutta Grecia e la forti animusa citati Spartana iaci abassata et aviluta cu li nostri armi.

[12] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 4, ott. 80.3, pag. 378: - O misera Fortuna de' viventi, / quanti dai moti spessi alle tue cose! / Deh, come abbassi li sangui e le genti, / e quando vuoli ancora graziose / le vilissime fai...

[13] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 11, pag. 86.6: Perciocchè a questi cotali pare essere tanto oltre nella vita contemplativa, che troppo parrebbe loro abbassarsi, se lavorassono manualmente.

[14] Stat. sen., 1343 (2), L. 4, pag. 256.2: sconvenevole sarebbe et contra el dovere de la ragione per la utilità et acrescimento d'alquanti gli altri abbattare, abbassare et dannificare...

[15] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 2, vol. 2, pag. 12.11: richesti da' Pisani di pace, i quali per le guerre erano molto affieboliti e abbassati, il popolo di Firenze non guardando a cciò, alla detta pace assentirono...

[16] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 100.9, pag. 645: Donqua, non abassate vostr'altezza / né giocate de par con lo soggetto, / ché familiarità 'nduce despetto.

[17] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 4.22: non senza grandissima afflizione d'animo possiamo vedere li malvagi e perversi uomini a' luoghi eccelsi e a' sommi oficii e guiderdoni elevare, e li buoni scacciare, deprimere e abbassare.

[18] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 307.44, pag. 371: Niuna cosa fa rettor sì degno / come abassar chi si fa troppo segno, / e aumentare ogni pecorella, / sì che dal lupo sia diffesa quella.

3.1 Assol. Perdere di forza, prestigio o dignità.

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 11.51, pag. 489: Oi falso amore, quanto se' abassato! / Perdut[o] ài l'onore! / Lo mal c'ài fatto non ter[r]ò celato, / diragiolo ad ogn'ore; / e mandolo al più fino, / ch'è nato da Lentino...

[2] Monte Andrea (ed. Contini), XIII sm. (fior.), canz. 2.63, pag. 462: Donna, bene dà paura / che vostra gentil figura / abassi, da poi che 'n sé tanto ofende: / c'angiol, vogliendo sallire / i· lloco da no sofrire, / sede in parte ove più non iscende.

[3] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3.27, pag. 206.4: E allor cominciò a sormontare messer Maffeo Visconti, e quelli dalla Torre e i loro amici abbassare. || Forse da integrare a [a]bbassare.

[4] Bind. d. Scelto (ed. Gorra), a. 1322 (sen.), cap. 362, pag. 426.15: molto mi mostrano li dii grande odio tutto giorno e mortale malavoglienza, chè noi vediamo tutto giorno andare abassando nostra altezza e nostra possanza.

[5] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 1, pag. 611.19: tu non saprai quale primamente debbia abbassare, o colui che si pensoe questa generazione di corruppimento, o coloro li quali soffersero che la loro castitade fosse prezzo di spergiuro, o coloro che cambiaro la religione con l'avolterio.

[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VIII, cap. 147, vol. 1, pag. 622.10: il re Filippo il Bello di Francia, per consiglio di Biccio e Musciatto Franzesi, fece prendere tutti gl'Italiani ch'erano in suo reame, sotto protesto di prendere i prestatori; ma così fece prendere e rimedire i buoni mercatanti come i prestatori; onde molto fu ripreso e in grande abbominazione, e d'allora innanzi il reame di Francia sempre andò abassando e peggiorando.

3.2 Fras. Abbassare l'orgoglio, la superbia, l'arroganza. Anche pron.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 181, pag. 606: Çamai no cred q'el faça, ben né mal, testamento, / q'abassad è 'l regoio, l'alteça e l'ardimento: / l'aver ch'à guadagnadho con dol e con tormento...

[2] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 10.10, pag. 472: Passa [[la mia donna]] per via adorna, e sì gentile / ch'abassa orgoglio a cui dona salute... || Cfr. CLPIO V 483 GuGu.10: «c'abatte orgolglio a chui dona salute»; Memoriali bologn., 1279-1300, 22 [Guido Guinizzelli].10, pag. 43: «ca sbassa argoglio a cui dona salute» (v. sbassare).

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 120, pag. 7: El è pur degn e merito k'el fia despoëstao, / Lo so grandismo orgoio grandment fiza abassao

[4] Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), Son. 10.13, pag. 30: Epur conven che l'alta umiltà mia / vad'a forza il vostr'orgoglio abassando, / e facciavi d'umana signoria.

[5] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 5, pag. 19.5: E perçò se convene omne superbia abasare, per quello ke dice quel medesmo savio: «Ov'è la superbia, ive è la iniuria e menomança, et ov'è humilitate, iv'è savere».

[6] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 73.22, pag. 305: Ostopisce cielo e terra, / mare ed onne creatura: / per finir meco la guerra, / Deo ha presa mia natura; / la superbia mia d'altura / se vergogna d'abbassare.

[7] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 41, pag. 147.5: Oltre ciò è malato [[il leone]] tre dì della settimana di malattia sì come di febbre, che molto abbassalo suo orgoglio.

[8] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 47.78, pag. 277: Lo grande onor che De' n'à faito / noi no l'avemo meritao; / ma lo grande orgojo è staito / degno de ese abaxao...

[9] Armannino, Fiorita (07), p. 1325 (ven.), pag. 119.21: Creon respoxe como felon digando ali mesaçi: - Andé, ch'io arbaserò Texeo col so rogoio como io fixi deli argiani -.

[10] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 66, pag. 225.11: O villan cavaliere, ecco chi abasserà la tua superbia; e se tu contro alla vera sentenza, data giustamente sopra la persona di questa iniqua e vil femina qui presente, vuoi dire alcuna cosa...

[11] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 140, vol. 3, pag. 286.2: per lo giudicio di Dio, e per abassare la superbia e avara ingratitudine di Fiorentini e di loro rettori.

[12] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), CCCXCIII, pag. 89: Quilli che male ao facto, loro meriti so purgate; / Vedute avete, credo, gran superbie abbassate, / Et quello che non è facto, dereto l'aspettate!

[13] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 82, pag. 334.10: Gesù Cristo [[...]], nel quale sangue si spegne ogni odio e guerra e abasasi ogni superbia dell'uomo.

[14] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 1, ott. 72.3, pag. 401: la venerabil Iuditta prudente, / c'abassò 'l grand'orgoglio d'Oloferne / dicapitandol così francamente.

[15] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 224.19: lo legato alquanto demorao in Orvieto. [[...]] Puoi ne vao a maiure cose fare, ad espedire li fatti della Marca, ad abassarel'arroganzia delli Malatesta.

3.3 Fras. Abbassare l'onore di qno: disonorarlo. Anche pron.

[1] Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), Son. 80.11, pag. 240: Ma voi, amor, per Deo, vi confortate, / che picciol è per mia morte dannaggio, / e per la vostra onor tutt'abassate.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 2, cap. 8, pag. 96.9: Dominzio parlò e disse: «signori, ciò non può essere, chè troppo s'abassarebbel'onore di Roma a rendere le fortezze di Roma a uno cittadino.»

[3] Palamedés pis., c. 1300, Pt. 1, cap. 4, pag. 7.24: mi fece amare un cavalieri, non micca di sì alto lignagio né di sì nobile come sono io; e per ciò ch'io sapea che 'l mio padre non soffere' ch'io lo prendesse per marito, perché ne sarebbe abassato l'onore del suo lignagio...

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 143.87, pag. 602: scandaro, brega o tenzon / de che tu sei stao caxon, / se, per ira o per furia, / cometesti greve injuria, / menazando o jastemando / o l'atru' onor abaxando...

[5] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3.23, pag. 202.27: addomandando l'ossa di papa Bonifazio fussono arse, e lui sentenziato per eretico; tenendo il Papa quasi per forza; opponendo e disertando i giudei, per tòrre la loro moneta; appognendo a' Tempieri resìa, minacciandoli; abassando gli onori di santa Chiesa...

[6] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 3040, pag. 129: Ch'io me laserave ben meio / Arder in llo fuogo ardente / Vegando tuti de prexente, / Ch'io volesse a ço consentir, / Ni ti ni altro homo seguir / Per tal mayniera, cho tu dis. / Perçò reguarda, chi tu sis, / E non abasarlo to honor.

[7] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 29, pag. 168.12: a me e a' miei sanza fallo gran vergogna ne seguirebbe, pensando al nostro onore, tanto abassato per isposa discesa di sì vile nazione, come estimiamo che costei sia.

[8] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 63, pag. 234.25: Ed ella disse: - Fácciala chi vuole, chè io per me non sarò mai quella che abbassasse l'onore di colui a cui io sono sottomessa -.

- [Rif. all'onore stesso].

[9] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), Canz. 6.23, pag. 13: per quella fede, amor, che porto voi, / non me 'nde porea cosa entervenire / per ch'eo giá mai negasse / lo vostro fino amore; / ma temo che l'aunore / vostro no 'nde abbassasse: / cosí mi struggo, istando a gran martire.

[10] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 7, pag. 88.5: «Cesar uno cictadino de Roma ène. Si quello ch' apartene al comune rendessemo a lui, de ciò l' onore del comune abbasseria».

[11] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 19.58, pag. 505: Del vostro onor mi pesa / che tanto este abassato, / ch'eri d'alto paragio; / perduto ci ò una 'ntesa, / un amor m'à amendato / lo danno e lo dannagio.

[12] Bind. d. Scelto (ed. Gorra), a. 1322 (sen.), cap. 363, pag. 427.9: dico che se io li dono mia figliuola, che 'l mio onore n'abassarebbe duramente; nè io non vorrei in nulla guisa che 'l mio onore abassasse da la mia parte e da parte di mio lignaggio, altressì quand'io potesse.

[13] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 56, vol. 2, pag. 101.18: Di questa sconfitta abassò molto l'onore, e lo stato, e fama de l'antica nobilità e prodezza de' Franceschi, essendo il fiore della cavalleria del mondo isconfitta e abbassata da' loro fedeli, e la più vile gente che fosse al mondo, tesserandi, e folloni, e d'altre vili arti e mestieri...

3.3.1 Assol. Fras. Abbassare d'onore.

[1] F Baldo da Passignano, XIII (tosc.): Donzella, or v'atalenti / di spresgiare me, lasso!, / vegiendo ch'a tale passo sono condotto / im sì grevi tormenti, / che d'ongne onore abasso / e lo mio core atasso... || CLPIO V 269 BaPa.29.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 16, pag. 380.19: 123. Giuda. E questi son gente d'alto animo, Ghibellini, e molto abassati d'onore e di ricchezze e di persone; e quegli che v'erano al tempo dell'Autore, seguirono coi detti Cerchi la fugga.

3.4 Umiliare o mortificare (per ragioni spirituali, a fin di bene, ecc). Anche pron.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 26, pag. 72.13: quelli che s'abbassa più che suo stato non richiere, o elli è bestia, o elli è vile e cattivo, ched elli non conosce il suo stato. E bene può avvenire ch'elli è orgoglioso e vantatore nel troppo abbassarsi: ché alcuno chiere altezza e vantaggio di ciò ched elli s'abbassa oltre che 'l suo stato non richiere, sì come sono l'ipocriti.

[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), Canz. 35.55, pag. 97: Or non se' tu di ciel e terra re? / Ricco cui è quanto è senz'alcun pare? / O perché tanto abassare / e far te de maggio menore?

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 65.100, pag. 269: Amor esmesurato, grande sì hai forteza, / che la divina alteza pòi tanto abbassare; / lo core hai vulnerato de la summa belleza, / nostra piacer laideza per poter desponsare...

[4] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I cap. 15, pag. 642.25: l'anima tanto è levata, quanto da sé è abbassata. I veri umili non contendono e non si reputano degni della vita...

[5] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 39, pag. 180.23: Venne adunque Eliseo, cioè Cristo, ed incurvossi, e contrassesi a forma del giovane morto, cioè umiliandosi e abbassandosi, pigliando la nostra forma e miseria.

[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 18, pag. 85.3: Ma tropo pù s'abassò De' quando el se fè homo e se humiliò tanto ch'el à voluo suffrir aspera morte apichao in croxe in meço de du laron.

[7] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1375] lett. 33, pag. 138.30: Ben pare piccolo al mondo a eleggiare stratii scherni e 'ngiurie e rimproverii, e eleggiare volontaria povertà, la quale caccia a terra l'umana superbia e grandezza e stato del mondo, la quale si mostra tanto alta, e diventa umile abbassandosi per virtù.

3.4.1 Assol. Umiliarsi.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 32.18: convenne che' grandi, ciò sono i savi parladori che reggeano le grandi cose, venissero et abassassero a trattare le picciole vicende di speciali persone, per difendere i loro amici e per contastare a quelli arditi.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 34.39, pag. 122: Si altura non abbassa, non pò participare / e sé comunicare a l'infimo gradone: / avaro entennemento fa lo ben deguastare / e deturpa l'amare e sconza la mascione...

3.5 Ridurre o ridursi al minimo livello, a niente.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 38.27, pag. 619: D'uno solo peccato / pò essare dannato / l'omo, si nno lo lassa; / ki nne commecte tanti, / Cristo co li soi Santi / lo destruge et abbassa: / la mala capetangna / op'è k'ella remang[n]a / a cki Dio no ubbidìo.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Sal. 1, cap. 3, pag. 6.10: Piso era giovano povaro, ma d'uno possente e grande lignaggio, et Julio doveva muovere guerra e baratta in Roma. Piso morì in Ispagna: la iura si discoprío et abassò per la morte di Piso.

[3] Jacopo Alighieri, Inf., 1322 (fior.), cap. 26.119, pag. 134.25: in istatua d'oro nella rocca d'Ilion di Troia permanendo, con fattura d'alquanti cittadini traditori finalmente tra le mani de' Greci pervenne, per cui diserta e abbassata incontanente fu Troia [in] ogni grandezza, secondo che nelle sue istorie si legge.

[4] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 8.124, pag. 25.29: Et qui si può ben dire: O mondo, o mondo fallace a chi di te si fida et poi rimane ingannato! chè essendo il castellano ricco e possente et forte, et in un punto perdè et abbassò sua signoria.

[u.r. 20.12.2017]