ABBIENTE agg.

0.1 abbiente, abiente.

0.2 V. avere 1.

0.3 Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.): 1.

0.4 Att. solo in Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.).

0.5 Il part. abbiente, prob. rifatto sulle forme del cong., è frequente nei testi del corpus, soprattutto in testi volgarizzati dal fr. o dal lat.: l'uso aggettivale non pare att. prima del Trecentonovelle, dove tuttavia si trovano ben sei ess.

0.7 1 Che ha larga disponibilità di beni; possidente, agiato.

0.8 Pär Larson 10.03.1998.

1 Che ha larga disponibilità di beni; possidente, agiato.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 77, pag. 169.5: «Il tale è il maggior uomo dell'officio; io gli vorrei fare qualche bel dono, acciò che mi sostenesse nelle mie ragioni»; e pensò lo stato suo, e ch'egli avea un luogo bello da tener bestie grosse; e per non essere abbiente di danari, non ve le tenea.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 123, pag. 272.28: Nel castello di Pietra Santa, in quello di Lucca, fu già un castellano abitante in quello, ch'avea nome Vitale. Era, secondo di là, abiente, e orrevole contadino...

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 216, pag. 560.27: Entrato in casa un povero albergatore per cenare e per posarsi quella sera, gli vide molte reti, con che elli pescava, e da altra parte vide molte fanciulle femine; onde domandò l'oste di suo stato, e come era abiente, e se quelle erano sue figliuole. E quelli rispose: - Padre mio, io sono poverissimo, e ho sette fanciulle femine; e se non fosse il pescare, io morrei di fame.

[u.r. 22.03.2017]