ABBISOGNO s.m.

0.1 abesongio, abisogno.

0.2 Da abbisognare.

0.3 Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.).

In testi mediani e merid.: Stat. cass., XIV.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Lo stesso che bisogno.

0.8 Pär Larson 10.03.1998.

1 Lo stesso che bisogno.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 15, pag. 264.11: La misericordia s'addatta al dono del consiglio; onde il Chiosatore dice: la misericordia hae abisogno dello spirito del consiglio, sanza il quale neuno avedutamente hae d'altrui misericordia.

[2] Stat. fior., 1335, cap. 2, pag. 8.22: Salvo e ne le predette cose aposto, et intendasi, che chi avesse divieto al tempo, si rimetta ne la detta borsa onde sarà così cavato; et l'altro se ne cavi, lo quale non abbia divieto. Tuttavia, se in alcuna delle borse de' grandi non si trovasse alcuno che divieto a quel tempo non avesse, cavisi, et tolgasi, et ricevasi per capitano quelli il quale per minore tempo divieto avesse, et mettasi ne la borsa legata a quella; et li altri si rimettano ne la borsa de la quale fossero stati cavati. Et quello medesimo de' popolani, s'abisogno fosse, si debbia osservare.

[3] Stat. cass., XIV, pag. 115.21: "Et non solum" etc. Et no(n) solamente de quissi, s(et) de tutti l'autri officii de lu monasteru cosy` sia co(n)sideratu, che q(ua)n(do) haberanu abesongio, li sia datu aiutoriu, "et iterum": et de capu q(ua)n(do) vacanu, siany obedienti (et) faczene quelle cose, le quale ène (com)mandato ad essi.

[u.r. 29.03.2005]