ABBONDANTE agg.

0.1 abbondante, abbondanti, abbondantissima, abbondantissime, abbondantissimi, abbondantissimo, abbundante, abbundanti, abondante, abondanti, abondantissima, abondantissime, abondantissimi, abondantissimo, abundante, abundanti, abundantissima, abundantissime, abundantissimi, habundante, habundanti, habundantissima, habundantissimi, habundantissimu.

0.2 V. abbondare.

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.).

In testi sett.: Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.).

In testi mediani e merid.: Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. d'abbondante 1.2.

0.7 1 Che è in grande quantità, misura, numero. 1.1 Coraggioso (rif. all'animo di una persona). 1.2 Locuz. avv. D'abbondante: in abbondanza. 1.3 Avv. In gran quantità, abbondantemente. 2 Ben fornito, ben provvisto, ricco (di qsa, anche astratto). 3 [Di un terreno, di un paese:] fertile, fecondo, ricco di prodotti naturali. Anche fig. 3.1 [Rif. alla fonte, alla materia di un'opera letteraria ecc.:] fecondo, ricco. 4 Che emana, che essuda, che procura qsa in quantità. 5 [Rif. ad acqua o a liquidi organici:] che sgorga, che viene emanato in gran quantità. 6 Largo, generoso. 7 Sovrabbondante, superiore al necessario. 7.1 7.1 [Rif. allo stile di un'opera letteraria:] sovrabbondante, prolisso.

0.8 Pär Larson 22.10.1998.

1 Che è in grande quantità, misura, numero.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 14.4, pag. 75.8: Che tu debbi addomandare consiglio, disse santo Iacobo ne la sua pistola, et disse: se alcun di voi abbisognia d'aver consiglio, domandalo a Dio, che dà abbundante aiuto ad tutta gente, et non riproverà, e seragli dato consiglio.

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 25, pag. 116.16: Innei citoli ène calideçça k'àe a paidire e consumare la humidità (et) la superfluità de li homori habundanti in essi, (et) con tutto ciò sì li viene el lactime, k'ène soprahabundantia d'omori; ma el vechio ène frigido (et) humido...

[3] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 6.18, pag. 124: Vecchie nascose inn oratione a dDio / Sian ben servite colà dove stanno. / Vengono i vini, e confetti abondanti; / Là son le frutte in diverse maniere.

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 33.82, vol. 3, pag. 551: Oh abbondante grazia ond'io presunsi / ficcar lo viso per la luce etterna, / tanto che la veduta vi consunsi!

[5] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, cap. 6.155, pag. 166.2: Avviene spesse volte, che 'l principato de' reggimenti a' buoni si conceda, acciò che l'abbondante improbitade sia raffrenata.

[6] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I cap. 10.183, pag. 629.13: E brievemente dobbiamoci desperare di noi e d'ogni nostro fatto, e solamente sperare nella abbondante misericordia di Dio e nel suo sangue sparto per noi.

[7] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 6, vol. 2, pag. 159.18: Ma issu, un pocu tempu da poy mortu lu vetranu, consumau et distrussi adhastatamenti la hereditati ampla et abundanti, la quali lu patri l'avia lassata.

[8] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 6.4, pag. 366.27: la vegnente mattina, secondo l'ammaestramento dello strano iddio, mancate l'abondanti acque che il solingo piano aveano il preterito giorno allagato, presero il cammino, per lo quale sollecitamente pervennero ad Alfea e a' suoi porti, avanti che l'occidentale orizonte fosse dal sole toccato.

[9] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 11, pag. 99.3: per la misericordia di Dio rilasci li peccati, apri lo Paradiso, sani l'uomo contrito, fai allegro l'uomo tristo, e revochi l'uomo da morte a vita, restauri la dignità perduta, riformi la fiducia, e racquisti grazia più abondante, che non era in prima!

[10] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 77, vol. 2, pag. 149.8: E presa la nave di messer Guido, l'altre furono tutte sconfitte, e la maggiore parte prese. E per abondante la gente de' Fiaminghi ch'erano all'assedio della terra di Sirisea furono assediati eglino, e per difetto di vittuaglia chi fuggì a pericolo di morte, e chi s'arrendéo pregione; e messer Guido con molti altri ne fu menato preso in Francia e a Parigi. || Porta: «per abondante: 'nonostante che fossero di grande numero'».

[11] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 33, pag. 38.11: L'umore abbundante uccide i mali semi, se sono nel letame. La merda dell'asino tiene il primo grado; quella della pecora il secondo...

[12] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 1, prol., pag. 2.12: Quando la biada virgene passa e sovramonta, li angeli [son] in contenplation altissima, e li patriarchi e profeti in conversation speciosissima, e li apostoli e discipuli in caritate ferventissima e li martiri in constantia aserbissima e li confessori in pietade cordialissima, e le vergene en caritade purissima, e le maridade in prole, çoè in sclata abundantissima...

[13] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 14, pag. 54.8: Sì che, non solo de' primi semi ragione avaremo a rendere al Signore, ma eziandio degli abundanti frutti già nati e verdi; e quanti più frutti e grazie non conservate, più debito, quanto più conoscimento, più battiture.

[14] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 3, pag. 363.5: nessuna cosa nell'arte d'amore ti può mancare. Pensa che per grande dilezione volendo sodisfare a' tuoi prieghi, abondantissima dottrina d'amore t'avemo data nel primo libro.

[15] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 56, pag. 226.2: Or di questo vero lume e cognoscimento desidera l'anima mia che voi, pastore e padre mio, siate ripieno, con abondantissimo fuoco d'amore, sì che né diletti né piacimenti, né stato né onore del mondo vi possino offuscare questo dolce lume...

1.1 Coraggioso (rif. all'animo di una persona).

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), 1570, pag. 78.22: [[il cavallo]] razzi la terra col piede e levi la polvere e soffi per le nari e faccia tutta romire la piazza, sicché paia che coninci lo stormo e sia nella battaglia. Et in questo punto non pare che ssi disvegna a la fiata levare la mano o per mostrare abondante animo o quasi per minaccia de' nemici.

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 7, cap. 1, pag. 473.6: puosero in sul fuoco. Questa fu chiara felicitade; quella che segue fu più oscura, ma messa innanzi per divino splendore. Conciosiacosa che Giges, insuperbito, d'abondantissimoanimo, d'arme e di ricchezza nel reame di Lidia, andò a chiedere consiglio e risponso ad Apolline Pitio, e domandò se alcuno uomo fosse...

1.2 Locuz. avv. D'abbondante: in abbondanza.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 3, vol. 3, pag. 40.5: Li predetti amonimenti, li quali noi stimiamo non esere alla vostra prudenzia tanto soperchi quanto necessarii, provedemo di mandare per debito di caritade alla vostra dilezzione, e ancora le compassioni a le quali ci condogliamo con tutte le interiora dell'amistade, e le consolazioni de' veri libri vi soggiugnemo, a le quali d'abondante offeriamo d'agiugnere quelle consolazioni di fatto che noi fare possiamo, altre volte oferte...

1.3 Avv. In gran quantità, abbondantemente.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3 1.5, pag. 81: Chi vorrà la sua terra seminare, / Anzi che 'l nuovo seme entro vi metta, / De' frutti vecchi la farà spogliare, / E della felce e spine i campi netta, / Acciò che Cerere abbondante caggia / In bella biada, e la sua forza metta.

2 Ben fornito, ben provvisto, ricco (di qsa, anche astratto).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 23.97, pag. 273.8: de' ricevere moglie, più avaccio addorn[a] di be' custumi [e nodrita] di buona compagnia, [che] ricevere femina ria e abbundante di recchezze; et più avaccio una fanciulla, che una donna, però che disse un filosofo: ricevi la garzonetta in tua moglie, advegnia che ella sia vecchia.

[2] Valerio Massimo, Libro II, volg. B, a. 1326 (fior.), par. 26, pag. 16.35: dice Valerio: o città Tarentina, tu adomandasti la fine delle tue godevili riccheze per le 'ngiurie le quali facesti agl'ambasciadori, delle quali richeze infino ad invidia al postutto fosti lungamente abondante...

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, cap. 4, pag. 32.7: Ed io da tutti i beni discacciato, di dignitadi spogliato, per stimazione insozzato, ho sostenuto per beneficio tormento; e parmi vedere le inlicite case degli uficiali scellerati, di letizia e d'allegrezza abondanti...

[4] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 11, proemio 149, pag. 263.6: Seneca: - Riposatissimamente viverebbono li uomini, se queste due parole fossero levate via, mio e tuo -. Ancora la povertade, avegna che paia terra magra, essa è abondantissima di beni.

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 2, vol. 2, pag. 113.4: adimandava quali homu era certamenti beatu: «Nullu di quilli - dis'issu di li quali tu te pensi que sianu beati; ma tu truveray quillu in quillu cuntu qui te pari essiri intra lu cuntu di li miseri». Ca issu non serà habundanti di rikizi nì di hunuri, ma oy di pizulu campu oy di non ambiciusa dutrina fidili, pertinaci cultivaturi, plù beatu da intra ca da fori.

[6] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2.24, pag. 36.1: Nel cospetto di Troja è l'isola di Tenedos, molto conosciuta per fama, abondante di ricchezze, mentre che 'l regno di Priamo aveva stato: ora v'è il porto solamente, e stanza mal sicura alle navi.

[7] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 39.6, pag. 118.2: E però frequentava Servando lo monasterio di Benedetto, perchè essendo egli pieno e abondante di dottrina della grazia celestiale...

[8] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 9, cap. 16.72, pag. 314.3: Senza fallo in quella età, la quale fu più abbondante in virtù, che alcun'altra, non fu in Roma alcuno uomo per cui la republica tanto fosse innalzata e mantenuta, come per lui.

[9] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 52.20: Quando muore alcuno degl'idolatri [[...]] quando li portano ad ardere vanno con molti stormenti e fanno di carta intagliati molti cavagli e cammelli e altre bestie e danari e altri arnesi e ardongli col corpo, e dicono che 'l fanno perché sia nell'altra vita onorato e abbondante di tutti beni...

[10] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII.7, pag. 535.21: in Firenze fu una giovane del corpo bella e d'animo altiera e di legnaggio assai gentile, de' beni della fortuna convenevolmente abondante, e nominata Elena.

[11] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, Accessus par. 70, pag. 16.25: Chiamalo [[Dante]] ancora Dite nel preallegato libro, dove dice: Perque domos Ditis vacuas et inania regna; ed è così chiamato dal suo re, il quale da' poeti è chiamato Dite, cioè ricco e abondante, per ciò che in questo luogo grandissima moltitudine d'anime discendono sempre.

[12] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), L. 2, cap. 8, pag. 66.10: Adunque la virtù, non l'abbundanza, fa l'uomo abbondante, e non la povertà ma el desiderio della mente fa l'uomo bisognoso».

- Sost.

[13] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 3.49, pag. 90.9: Or non possono i ricchi aver fame? non possono aver sete? non sentono il freddo i membri degli abbondanti di pecunia?

[14] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (i), par. 89, pag. 365.7: il camelo entrar non vi potea, ma, scaricato, v'entrava; e così, moralmente esponendo, è di necessità al ricco, cioè all'abondante di qualunque sustanza, ma in singularità delle riccheze male acquistate, di porre la soma di quelle giuso, se entrare vogliono in paradiso...

3 [Di un terreno, di un paese:] fertile, fecondo, ricco di prodotti naturali. Anche fig.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 38, cap. 5, par. 14.2, pag. 547.8: Gige re, infiato per l'abbondantissimo regno di Lidia, andò al tempio a domandare Apollo se neuno uomo fosse più benavventuroso di lui; e rispuoseli che più beato era Sofodio di Arcadia. Quegli era poverissimo, contento di frutti e di diletto d'uno suo piccolo terreno.

[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 1. 1.11, pag. 132.2: della nobile città, la quale è nella provincia di Toscana, edificata sotto il segno di Marte, ricca e larga d'imperiale fiume d'aqua dolce il quale divide la città quasi per mezo, con temperata aria, guardata da nocivi venti, povera di terreno, abondante di buoni frutti...

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 14.258, pag. 270.19: dice ch'è una isola in mare chiamata Creta, la quale fu già abondante d'acque, e d'arbori, e di giardini, nella quale secondo Ovidio furono cento città, onde fu chiamata Centopolis...

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 324.26: Nobile di Meomia, dove si lavorano li abbundanti colti e Pattolo l'iriga dell'oro. Qui fu ancora Mnesteo el quale la gloria del cacciato Turno poco dinanzi esalta nell'altezza delle mura.

[5] Libro fiesolano, 1290/1342 (fior.), pag. 39.34: Et ancora per a quel tempu era el paiese molto abondante di venagione et d'ucellagione et anquo di pesci sanissimi, che menava el lagho ch'è in per tucto el piano che ora si dici...

[6] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 16, vol. 2, pag. 273.16: Più gloriosamente, e più saviamente elegge la vergine tenere in carne vita angelica, che crescere per carne lo numero delli mortali. Chè per certo più abbondante, e più gioconda fecondità è avere gravida, e grande la mente di spirito di Dio, che lo ventre per opera di uomo...

[7] Stat. perug., 1342, IV.140.1.2, vol. 2, pag. 508.15: statuimo e ordenamo, e acioché se faccia el luoco avetevele e agl passante tuto e sceguro, e acioché 'l terreno del Chiusce megllo se lavore e se faccia fertile e abundante, che longo la torre la quale è de sopre al ponte de le Chiane e en lo circuito d'essa e en lo castelare, possano tutte, sciattate quiglle de la cità e del destretto de Chiusce, venire ad avetare e le case fare edificare...

[8] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 7, cap. 38.19, pag. 206.19: Capua, la quale in quel tempo era dannosa alla disciplina della cavalleria, per sua lussuria e per sue morbidezze ond'ella era piena e abbondante, ammollò e corruppe gli animi de' Romani che dimoravano là...

[9] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 25, pag. 170.3: isola in Grecia, nela quale di prima si trovaro remi e le saette e la legge e che prima fece schiere di cavagli, ed era abondante di bestiame e di vigne, e là nasce il decimino, ch'è un'erba che cava i ferri della carne, e questa trovaro le bestie...

[10] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 28, pag. 234.3: In fronte de questa provincia era una grande ysola assay placebele et habundante de onnen cosa che fosse stata necessaria pre vita de homo, a la quale habitavano solamente li masculi per lo continuo.

3.1 [Rif. alla fonte, alla materia di un'opera letteraria ecc.:] fecondo, ricco.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 46.19, pag. 97.19: E la materia del libro t'è assa' valuta. E perciò l'uom dee scegliere materia abbondante, la quale occupi lo 'ngegno, e promovalo. || Cfr. Sen., Ep. 47: «materia [[...]] eligenda est fertilis».

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 57.10: Eu creyu que chò facissi Molo rethoricu, lu quali multu asutilyau li studij di Marchu Tulliu Ciceruni, ca cosa certa esti qui issu Molo fu lu primu anti tutti li strangeri qui fu audutu in curti sanza interpreti; lu quali hunuri issu appi rasunivilimenti ca lu Arpinati, di grandi felicitati ayutata la suvrana virtuti di la rumana eloquenci[a], cussì beni se tu voy guardari sua sapientia, commu se tu guardi la habundantissima funtana di sua eloquencia.

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 4, pag. 651.15: sì son tutte dall'altezza delle magnificenzie raccontate occupate, se noi ne' fatti d'amore già non mettessimo mano, li quali a ogni materia prestano abondantissima copia di ragionare.

4 Che emana, che essuda, che procura qsa in quantità.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 9, vol. 2, pag. 186.10: Ma pure io mescolai le braccia abondanti di molto sudore; e appena mi sviluppai da' duri abracciamenti del corpo. Egli contasta a me che ansava; e non mi lascia ripigliare forze; e usava della mia testa.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 9, vol. 2, pag. 209.21: Ed eranvi e baccini; e Osiris che mai non fu tanto cercato, che si ritrovasse; e 'l pellegrino serpente, pieno di veleni abondanti di sonno.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 4, vol. 1, pag. 175.8: Adonca per qui la mediocri furtuna strazzamu nuy di continui iniurij commu suvranu malu di lu humanu linayu? La quali, commu issa non nutricau cu habundanti minni, cussì li nutricau con fidili, li Publicoli, li Emilij, li Fabricij, li Curij, li Scipiuni, li Scauri et altri furtilizzi di virtuti semelianti a quisti.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 9, vol. 2, pag. 219.18: Lu quali, sturdutu di la vista di lu so duca qui iachia mortu, un pocu s'arestau; da poy habundanti di lacrimi: «E si eu, - dis'issu - o sayu imperaduri, su statu causa di tua morti, non pertantu a chò que quistu fattu non rimagna inpunitu, pilyami in compagnia di tua morti».

[5] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 3, par. 3, pag. 684.10: Era di piacevoli seni e d'ombre graziose la selva piena, d'animali veloci, fierissimi e paurosi, e in più parti di sé abondanti fontane rigavano le fresche erbette.

5 [Rif. ad acqua o a liquidi organici:] che sgorga, che viene emanato in gran quantità.

[1] Poes. an. cort./tosc.occ., XIII/XIV, 250, pag. 416: Ma vano è el pensiero ch'io m'arecho, / e abbo el core de pianto abondante. / Per l'abondança del sangue che cade / già non pari esso, facto ài tal colore.

[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 13, cap. 1.352, pag. 318: L'odor di quello [[scil. del latte]] ed anco il savor buono, / Non salso e amaro, ma che s'acosti al dolcie, / E ssia nelle suo parti simil tutto, / Ancora non spumoso, ed abondante. / E vo' c'attenda, che milgliore è quella / Ch'ebe il suo propio filgluol maschio.

[3] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 13.38, pag. 162: E le carni gli àn[n]o frante, / sì che 'l sangue abbundante / de le sue carni, che son tutte allise, / n'escie 'm tutte parti e guise, / et di lui perdo, vegg'io, el donnato.

[4] Stat. perug., 1342, IV.3.3, vol. 2, pag. 341.28: Volemo etiandio ke se faccia una fonte en lo Campo de la Bataglia overo apresso esso Campo da la parte de porta santo Pietro, conciosiacosaké lì sia vena d'acqua abundante, per la utilità del comuno de Peroscia.

[5] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 1074, pag. 67: et per derietro e davante / lo sangue era molto abondante, / sì ke vedere non podea / quale hom denante li stea...

6 Largo, generoso.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 6, pag. 119.17: non si potrebbe con parole spiegare; e per ciò a voi, donne, la lascio a imaginare. Alla quale, acciò che compiuta fosse, volle Domenedio, abbondantissimo donatore quando comincia, sopragiugnere le liete novelle della vita e del buono stato d'Arrighetto Capece.

[2] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. IV, pag. 252.3: costumato ne' fatti, esempro per boce, grave per giustizia. Comporta l'avversitadi, ama la temperanza, dona a' buoni, sie paziente nell'animo, maturo in giustizia, abbondante in dare.

7 Sovrabbondante, superiore al necessario.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 79.54, pag. 381.33: Ma avegna che questi sacramenti sieno le medicine posti contra le dette infermitadi, non si ristringono pur a uno, no, ma sono abondanti, ch'abonda la loro virtù smisuratamente.

[2] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), proemio, 160, pag. 21.15: E conoscendo assai chiaramente che, tenendo io del tutto come proposto avea la mia concetta doglia nel petto nascosa, era impossibile che delle molte volte che essa abbondante e ogni termine trapassante sopravveniva, alcuna in tanto non vincesse le forze mie...

7.1 [Rif. allo stile di un'opera letteraria:] sovrabbondante, prolisso.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 40.20, pag. 85.20: Dunque tieni, che questo modo di parlare abbondante, e ruvinoso, par più convenevole a uomo di corte, e vanaglorioso, ch'a uomo che 'ntende d'insegnare la verità a coloro, a cu' elli parla. || Cfr. Sen., Ep. 40, 3: «istam vim dicendi rapidam atque abundantem».

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 100.79, pag. 328.18: E ancora ti dico, che Tito Livio non passa tutti gli altri, perocchè 'l suo parlare non è forte, e vigoroso, benchè sia alto, e non è veloce, e corrente, benchè sia abbondante, e non è chiarissimo, e lucente, ma egli è puro, e netto. || Cfr. Sen., Ep. 100, 10: «non est fortis oratio eius, quamvis elata sit; non est violenta nec torrens, quamvis effusa sit; non est perspicua sed pura».

[u.r. 22.03.2017]