ABBONDARE v.

0.1 abbonda, abbondando, abbondano, abbondar, abbondarà , abbondarae, abbondare, abbondarebbero, abbondarono, abbondasse, abbondata, abbondate, abbondati, abbondato, abbondava, abbondavano, abbondavi, abbonderà , abbonderae, abbonderai, abbonderanno, abbonderò, abbondi, abbondiate, abbondino, abbondo, abbondò, abbondoe, abbondòe, abbondrà , abbonna, abbundano, abbundassoro, abonda, abondan, abondando, abondano, abondará, abondare, abondaro, abondasse, abondassero, abondassi, abondata, abondati, abondato, abondava, abondavali, abondavano, abonde, abonderà , abonderae, abonderea, abonderebbono, abonderia, abonderoe, abondi, abondia, abondiano, abondiare, abondïava, abondino, abondo, abondò, abondoe, abondono, abondorono, abonna, abunda, abundam, abundame, abundando, abundar, abundare, abundati, abundava, abundavan, abundavano, abundia, abundo, abunna, abunnano, abunnao, abunnare, abunnaro, abunne, habonda, habondare, habondava, habondavano, habondian, habunda, habundano, habundanti, habundanu, habundao, habundare, habundari, habundassi, habundassiru, habundau, habundava, habundave, habundavi, habunderria, habundi, habundia.

0.2 Lat. abundare (LEI s.v. abundare).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Simintendi, a. 1333 (prat.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Gramm. lat.-aret., XIV m.

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Disticha Catonis venez., XIII; Memoriali bologn., 1279-1300; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N La distinzione tra le accezioni 1 e 3 non è sempre chiara: si v. in particolare 3 [1].

0.7 1 Essere in grande quantità o in grande numero. Anche assol. 2 [Detto di liquidi, di animali nocivi, ecc.:] prodursi in grande quantità. [Di liquidi:] fluire in grande quantità. 3 Essere in quantità o numero eccessivo, sovrabbondare, essere in eccesso. 4 Essere fornito di qsa in grande quantità o in grande numero. Anche assol. 4.1 [Rif. al cuore:] essere pieno, traboccante. 5 Assol. Essere ricco. 5.1 Essere in stato di prosperità. 6 Trans. Fornire in grande misura. 6.1 Assol. Far ricco. 7 Spendere ampiamente (anche fig.). 7.1 Prodigarsi. 8 Esagerare. 9 Sost.

0.8 Pär Larson 30.10.1998.

1 Essere in grande quantità o in grande numero. Anche assol.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 130, pag. 604: Avaricia en 'sto segolo abunda e desmesura, / tradhiment et engano, avolteri e soçura...

[2] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 14 (54), pag. 240.30: (E) i(n)percò no è troppo da miraveglere se brige e texone èno i(n) t(er)ra, là o habunda multitudine d(e) peccati; le quae saviam(en)te denno removere e t(er)minare le podestà...

[3] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 11.13, pag. 65: Tant'allegrezza nel meo core abbonda / di sì alto servaggio / che m'ha e tiemmi tutto in suo volere, / che non posa già mai, se non com'onda, / membrando il suo visaggio / ch'ammorza ogn'altro viso e fa sparere...

[4] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), Tant'aggio ardire, 221, pag. 900: Di Merlin sapria trattare, / quando fece bene e male; / com' nacque Artuso al temporale: / la mia materia è cutale / ke senno abonda.

[5] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 36.3: rettorica è una cosa la quale molto s'appartiene a tutte cose, e publiche e private, e per essa diviene la vita sicura, onesta, inlustre e iocunda [[...]]; e per lei medesima abonda a coloro che ll'acquistano lode, onore, dignitade... || Cfr. Cic. De Inv. I, 5: «hinc ad ipsos, qui eam adepti sunt, laus, honos, dignitas confluit».

[6] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vita beati Alexii, 482, pag. 310: Quand fo portao lo corpo in mez de la cità, / Lo popul g'abondava in tanta quantità / Ke per la grand inspengia dri homni dra cità / I eran trop calcai e in grand anxïetà.

[7] Memoriali bologn., 1279-1300, (1288) 32.5, pag. 61: Doio piangendo, m'abonda suspiri, / vezo sparire lu lume ch'avea / del viso che sperava meo volere, / zò ch'in disire lo meo cor avea.

[8] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 38, pag. 427.6: Paraule molte, amico, parlaste me. Verando quella parola: «De abundantia cordis os loquitur», chredo in vostro core amore abonda: perché parole molte e grande forte, e promesse magiore porgieste me.

[9] Disticha Catonis venez., XIII, L. 2, dist. 17, pag. 61.3: Quando lo despendio habonda, el descore in piçol tempo quela causa, la qua[l] è acataa en longo tenpo.

[10] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 58, pag. 163.7: l'altre si è ke s'eo fosse savio cum Adam plasmato da Deo, lo qua' fo plù savio d'ommo da Deo in iuçu, el me fallarebbe lo senno, la memoria e la lingua, tanto m'abunda 'l dolore.

[11] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 2.16, pag. 6: L'umilità profonna, che nel tuo cor abonna, / lo cielo se sperfonna d'esserne salutata.

[12] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 4, cap. 1, pag. 124.3: In lo primo cap(itol)o s'ademanda perké la femena à più grosse le gambe (et) le coscie ke l'omo. R(espondo): per la frigideçça (et) humiditate ke habunda più in lei ke in l'omo; onde vedete ke l'arbore àne el pedone, el tronco, grosso però ke abonda più in humidità (et) frigidità però ke stae longo la terra, (et) le ramora, ke sono remosse da la terra (et) stano in aere verso el caldo (et) non habundano sì in humiditate, sono sottili.

[13] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 19, pag. 38.25: Questi lusingatori, e piacentieri t'abbonderanno, i quali ti seguivano, non per amore di te, ma per trarre di te. Anticamente le genti andavano cercando dell'amistà, ora cercano guadagno.

[14] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 5.60, pag. 150: Si mostra in viso de la stella bianca / Qual mostra crini e raggi naturali; / L'altra si vede in suo corpo rotonda / Sì come a vista umana poco manca; / L'altra sì è poca, ma di retro abbonda. || Crespi: «l'ultima [cometa] ha la testa piccola, e una grande coda».

[15] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 17, pag. 250.16: Lo scudiere si parte non contento per l'avviso che preso aveva, e per lo cammino si mette tutto soletto. Il caldo era grande; la sete gli abonda e monta in costui; e' giunse sopra un fiume, il quale era grande e corrente, ove la mula stallò.

[16] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 26. proemio, pag. 560.8: Et ad Ephesios, capitolo terzo: «In caritade barbati e fondati». E quarto capitolo: «Cresciamo in caritade». E quinto capitolo: «Andate in dilezione». Et ad Filippenses, primo capitolo: «Io vi prego, che la vostra caritade più e più abbondi». || Cfr. Phil 1, 9: «hoc oro, ut caritas vestra magis ac magis abundet».

[17] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 5, cap. 15, pag. 23.15: E perciò, diss'egli, sappiate che ne' libri de' destini è trovato, secondo la disciplina d'Etruria, che quando l'acqua del lago d'Alba abbonderà , se li Romani a quel punto la voteranno, sì come si conviene, elli avranno vittoria de' Veienti; e che gli Dii non abbandoneranno la città di Veio infino che questo sia fatto».

[18] Gramm. lat.-aret., XIV m., pag. 32.35: Habundo, as, per habundare.

[19] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 26, pag. 223.27: In verità vi dico che se la vostra giustizia non abonderà più che quella degli scribi e de' farisei, non enterrete nel regno de' cieli.

[20] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 41, terz. 90, vol. 2, pag. 197: E per vedere il detto giuoco vano / abbondò tanta gente sovr'al Ponte, / che 'l Ponte ruppe, e cadde a mano, a mano...

2 [Detto di liquidi, di animali nocivi, ecc.:] prodursi in grande quantità. [Di liquidi:] fluire in grande quantità.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 23, pag. 348.15: muovono lo ventre, e inducono le gotte, e mandano fuori di sotto e per la bocca puzzolente e orribile fiato, e fanno li occhi lagrimosi, e fanno abbondare ne la bocca e nel naso e ne li orecchi molta cosa puzzolente...

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 10, pag. 93.19: crescendo la infertade, tanta pistolenzia e tanto puzzo abbondò, che le vie de' corpi morti si riempieano, e' crudeli uccegli e le malvage bestie, sollicitate per lo diletto dell'esca, seguitavano l'oste che peria.

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 4, cap. 2, pag. 134.6: Lo tempo era di genaio; nevicato era forte, bigio ventava, la notte era oscura, le nievi de l'alpi si strussero, l'acque abondaro di tal guisa che crebbe sì lo fiume, che montò sopra l'arco e perdè sua essenzia, e pareva tutto lago...

[4] Cronica fior., XIII ex., pag. 85.30: si truova che in certe terre, dove l'uomo è morso dal leopardo, i topi incontanente in quella parte abondano, e tucti gli pisciano adosso, sì cche quasi vi fanno un lagho; per la qual soççura sì ne seguita a questo huomo la morte.

[5] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), pag. 107.4: E in questo tenpo s'adolciscie l'aire in ciasquna regione, nettasi l'aire, fiatano i venti, disolvonsi i nuvoli, corrono i fiumi del'aque intra ' monti, colmano le fonti, abondano l'umiditadi ale cime delli albori e alle chapita de' rami...

[6] A. Pucci, Novello serm., p. 1333 (fior.), 415, pag. 38: con Arno insieme vennon d'un colore, / e fe' morir molta gente a dolore / colla sua onda. / Quando ch'ebbe passato Santa Gonda, / il fiume per lo pian sì forte abonda / che disertò Fucecchio, e poi seconda / sanza manco / [in verso] Santa Crocie niente istanco; / e diviando passò Castelfranco, / e andò guastando dal lato manco / e fe' divisa.

[7] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 101.20: Al quale aquistare il re Filippo col fiore della baronia, e cavalieri franceschi si mosse; e per grazia del re di Maiolica tenendo il camino del lago della marina, venne allo assedio di Girona; e quivi abondata infermitade per la corruzione della aria, dove morivano igualmente li uomini e li animali, costretto infermo, il detto re Filippo, per grazia conceduta dal re Piero, si partìe, e passò per lo passo del Volone, e morìe...

[8] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 164, vol. 2, pag. 44.6: Questa Thenesi fu molto bella città, posta sopra la riva del Nillo: ma venne tempo che ci abondò mosconi, che la notte mangiavano la gente; la mattina, quando la gente si levava, sì avea tutto il viso enfiato, che non si conoscea l'uno l'altro; e per questa cagione la città fu disabitata...

[9] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 595, pag. 39: Lo sangue ensiva del chorpo benegno, / zaschuna plaga un fonte parea, / tanto abondava fuora el sangue degno.

[10] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 4, cap. 4, pag. 89.10: Posto appiè del prete, tanto dolore di contrizione fu nel quore, tanti sospiri nel petto, tanti singhiozzi nella gola, tante lagrime gli abbondarono negli occhi, che la voce gli venne meno, e in veruna maniera non potea formare la parola colla quale potesse i suoi peccati confessare.

[11] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 159, pag. 382.11: E quando e' pensieri, per illusione del dimonio, gli abbondano in cella, non si pone a sedere nel letto della negligenzia, abbracciando l'ozio, né vuole investigare per ragione le cogitazioni del cuore, né i suoi pareri: ma fugge l'ozio, levando sé sopra di sé...

[12] Storia d'un romito, XIV (fior.), pag. 12.2: E quegli ancora fu più forte cruciato, e disse in se medesimo, dottando il giudicio di Dio: «Donde m'abonda questa ira?» e così aperse il suo uscio, e misela dentro. E 'l diavolo immantanente cominciò fortemente a tentarlo di formicazione: e quando fu molto tentato conobe come questo era operazione di diavolo...

[13] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 15, pag. 135.16: Tornemo in Italia, tornemo alle magnifiche e inaudite novitate le quali per noviello haco tutta Italia cercata. Diceremo in prima dello granne diluvio lo quale fu in Roma. Mai tanta acqua non abunnao nello Tevere. Mai non passao lo Tevere sì pessimamente suoi tiermini, mai tanto danno non fece.

[14] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 28, pag. 239.16: per la grave feruta de lo cuolpo ch'avea in piecto e per lo multo sangue che l'abondava de quella feruta non se potendo sostentare a cavallo, cadeo quase muorto a terra in miezo delle schere de la gente follata.

3 Essere in quantità o numero eccessivo, sovrabbondare, essere in eccesso.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 49.166, pag. 135: E dice alcun ch'è duro / e aspro mio trovato a savorare; / e pote essere vero. Und'è cagione? / che m'abonda ragione, / perch'eo gran canzon faccio e serro motti, / e nulla fiata tutti / locar loco li posso...

[2] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 8.1, pag. 87: Tanto m'abonda matera, di soperchio; / tanto costringe, '· cor, e lingua e boca / di dire ancora ciò ch'e' sente e toca: / celar no ·m posso ch'io lo cor non segua.

[3] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 9.52, pag. 63: poi, mizo in parte, u' sì m'à, doloroza / (ove pena gravoza / m'abbonda ciascun'or', com'aigua in fonte / ch'è 'n del monte), - di gioi m'à indi sporto...

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 49.3: Già l'ampia e larga casa di Deifebo diede la ruina, soperchiando e abondando el fuoco: già arde Ucalion: prossimo risplende per lo fuoco il lato mare Sigeo.

[5] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 18 ch., pag. 261.22: Onde noi diciamo generalmente che quando si consuma la superflua acqua e la tropa umidità, che la terra melliora, e quando troppo abbondano, peggiora: e in questo modo molte terre ch'erano im- prima abondevoli, sono diventate sterili, e quelle ch'erano sterili sono diventate abondevoli.

4 Essere fornito di qsa in grande quantità o in grande numero. Anche assol.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 2, pag. 8.10: quegli della parte di settentrione, che sono popoli più dal sole rimossi, meno hanno di senno, ma abbondano in molto sangue: però sono prontissimi alle battaglie. Sono dunque da eleggere cavalieri di regione dove l'aria sia temperata, i quali abbondano convenevolmente nel sangue... || Cfr. Veg. Mil. 1, 2: « inconsultiores quidem, sed tamen largo sanguine redundantes»

[2] Passione lombarda, XIII sm., 140, pag. 115: Bê lo planzea l'alta dona, / che de le lacrime li ogi abundia, / e disse: «Oi me' fiol, corona, / sì te vego in grande dolia».

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 73.48, pag. 306: O Segnor mio, tu stai nudo, / ed eo abondo nel vestire; / non par bello questo ludo: / eo satollo, e tu enfamire, / tu vergogna sofferire, / ed eo onore aspettare.

[4] Dino Compagni, Rime, XIII ui.di. (fior.), 6.8, pag. 378: Chè pregio è un miro di clartà gioconda, / Ove valor s'agenza e si pulisce; / E chi sè mira ad esso sè nudrisce / Di ricche laude, e di gran pregio abonda.

[5] Cronica fior., XIII ex., pag. 93.28: Ruggieri generò Guiglielmo re di Puglia, il quale in tucti suoi facti fu savio e gratioso sopra gli altri principi del mondo a quel tempo. Nel costui tempo il regnio di Puglia e di Cicilia crebbe e abondò di richeççe e d'allegramento e di gaudio e letitia, più che nullo altro reame del mondo...

[6] Dante, Convivio, 1304-7, IV cap. 12, pag. 335.4: con ciò sia cosa che certo io vedesse li uomini nell'abondanza di queste cose massimamente desiderare quelle di che abonda[va]no. Però che in nullo tempo si compie né si sazia la sete della cupiditate; né solamente per desiderio d'acrescere quelle cose che hanno si tormentano, ma eziandio tormento hanno nella paura di perdere quelle».

[7] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, q. 11, pag. 141.20: [D.] Perqué abondiano li malvaxii de richeze, floriseno per posanza e in lingeri per sagnità; e li boni abondiano de re venture e fin oprimudi senza raxon e marcisseno per catività? M. Li bon abondiano de re venture azò che li debiano dexprexiare quelle cosse de li quay illi vén abondiare li malvaxi.

[8] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 239, vol. 2, pag. 105.20: Anco, conciò sia cosa che una vena d'aqua sia et abondi intra la villa d'Ancaiano et la villa di Sovignano, in luogo detto Sotto pago...

[9] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 6.46, pag. 113: Meser, asperzime de isopo, / chi in peccao abundo tropo, / a zo che esca ben mundao / chi tanto sun contaminao. / Lavaime e faime franco / e pu ca neive esser bianco.

[10] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 40, pag. 85.11: Tu mi scrivi, ch'hai udito parlare un filosofo, ch'è arrivato in Cicilia, ch'ha nome Serapione. E di', ch'egli abbonda tanto in eloquenzia, che non espande le sue parole, anzi le calca l'una sopra all'altra, per la qual cosa una boce non gli basta.

[11] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 183.1: se non che lo lieve vento le mosse i capelli, e che gli occhi abbondavano di lagrime...

[12] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 455.17: Pensi tu, donna, se gli dii t'ànno tratta delle tue terre e ànno voluto che ttu sia venuta nella mia provincia, che questo mutamento ti sia dampnoso, che ttu non abondi in magiore e più care divizie...

[13] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 3, pag. 42.32: Et tandu chillu juvenj accommenzau a pinsarj quantu beni avia pirdutu, partendusj da soy patrj; et tornandu a sj midemj, dixe: 'Quanti merchennarij in casa de meu patri habundanu de panj, et eu moyru izà de fame!'

[14] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 38, par. 61, pag. 812.8: Elli, già d'anni abondevole e tutto bianco per la sopravenuta vecchiezza, vedendo la posta terra d'abitanti ripiena e a' cari compagni spose e ciascuno di figliuoli abondante, sì come egli medesimo abondava, contento l'anima rendé all'iddii.

[15] Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.), 82, pag. 117: Se del Soldan che di potere abonda / dir si volesse el parlar verria meno...

[16] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), pt. ii Prologo, pag. 133.14: In questa isola prima si trovò li remi e le sagitte; ed ella fu la prima terra, che fece leggi e che prima ordinò schiere di cavalieri. Abonda in capre ed in pecore: lupi nè volpi nè animali nocivi non mena: abonda eziandio in vigne in arbori...

[17] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 39, pag. 151.1: E perçò freque[n]tava lo monester Servando de Beneto, perché abundando ello ancora monto de dotrina de la gracia celestrià, çunçandose cum Beneto, inseme se porçesem l'un a l'atro ducissime parole de vita celestrià e lo suave cibo de la superna patria...

4.1 [Rif. al cuore:] essere pieno, traboccante.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 17.167, pag. 231: or vivo pur pensivo / e tutta gente ischivo, / sì ch'io vo fuggendo, / pur cherendo - ond'io m'asconda: / onde lo core m'abonda / e [per] gli occhi fuori gronda, / [e] sì dolcemente fonda / com' lo fino oro che fonda.

[2] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 2.28, pag. 100: Come fontana piena, / che spande tutta quanta, / così lo meo cor canta, / sì fortemente abonda / de la gran gioi che mena, / per voi, madonna, spanta, / che certamente è tanta, / non ha dove s'asconda.

[3] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), ball. 4.11, pag. 76: Tant'è 'l foco e la fiamma, che 'l meo core abonda, / che non credo che mai si potesse astutare; / e non è nullo membro, che no mi si confonda, / e non vegio per arte ove possa campare...

5 Assol. Essere ricco.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 11. proemio, pag. 264.8: La povertade fa li suoi amatori maravigliosamente abondare, però ch'elli hanno da lei quanto elli vogliono.

[2] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 149, pag. 345.28: e' servi miei sonno poveri e non mendìchi. El mendìco spesse volte non ha quello che gli bisogna e pate grande necessità; ma el povero non abonda, ma ha apieno la sua necessità.

5.1 Essere in stato di prosperità. || Cfr. abbondanza 3.

[1] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 73, pag. 104.12: E se la cittade no à da si sofficientemente, k'ello se 'nde trove d'altrondhe. E de' metter certha misura a certo presio e montar lo presio e desmontar così co la citade abonda o mancha.

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 4, vol. 2, pag. 43.24: li publicani per lur spontanea vuluntati andaru ananti li censuri et confurtaruli que issi lugassiru ogni cosa nìn may nìn menu commu se la republica habundassi, et promisiru d'impruntari tutti cosi et di non dimandarindi iamay medaya fin a guerra finuta..

6 Trans. Fornire in grande misura.

[1] F Preghiera, XIII (tosc.): Ancor Ti· priego, Messer, che mi· facc<i>e amare / e<t>d abondi ·mi la graçia del'amore senpiternale / et d'uno righame di lagrime tutto mi· fae bangnare / et fae lo core disideroso di Te tanto ioire / che nelo stato dela graçia ne· facc<i>e bene finire. || CLPIO Kbis Preg.76.

[2] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 16 [CXXXVIII].108, pag. 755: En cò sta sempre un gran fanà, / chi a le nave mostra intrar, / contra l'atro Co-de-fa, / chi lonzi ie fo un mijar. / Lì è corone ordenae / unde le nave stan ligae, / e la fontanna bella e monda / chi a le nave aygu'abonda.

[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 34, pag. 177.7: Egli non è sì leggiere cosa a giudicare, se fare si dovesse o no, come fu leggiere a fare, al mio avviso, che per convegne d'abbondare il minuto popolo di biada in quella necessità, fosse levata e cassata la podesteria de' tribuni, e tutti i diritti e le leggi che i Padri e il senato aveano ricevuto male loro grado.

[4] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 57, pag. 232.7: Prego la somma ed etterna verità e dolce bontà di Dio che t'abondi, te e l'altre, tanto della sua gratia che io ti vegga in tutto e per tutto morta e annegata la tua volontà, sì che io di te e dell'altre mi possa gloriare dinanzi a Dio...

[5] San Brendano ven., XIV, pag. 262.11: E questo presente luogo, segondo natura, si è senpre plen de ogno ben, et abonda li fruteri e li fruti aserbi e maduri e sta 'nde suso per ogno tenpo...

6.1 Assol. Far ricco.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 126.34: Questi si dogliono però ch'ella non li prospera, e abonda secondo il loro desidero perverso, e disordinato, dalli quali degnamente dovrebe essere lodata, e onorata sì per li beni d'es-sa ch'hanno auto a uso...

7 Spendere ampiamente (anche fig.).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 8, pag. 309.5: Et anche de' usare le ricchezze tue a poco insieme, massimamente quando ài a· ffare grande spese. Et ciò è che dice Cato: usa le cose che tu ài acquistate, temperatamente, quando tu abbondi ne le spese; però che in picciol tempo sì può andar via quello che lungo è pugniato ad acquistare.

[2] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 21, pag. 24.23: Co lo retor de' aver vertude de magnificentia. Questa vertude dreça l'omo en gran spensarie quando elo habunda molto. Per questa vertude el conpara le spensarie alli soi réndedi e spende sì ch'el no consuma el so et altresì no fa tropo piçole spensarie, kè colu' è magnifico ke fa gran couse.

[3] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 82.5, pag. 329: Caifàs disse: - Non par che risponda / a quel ch'e' testimon detto han verace. - / Di rabbia par che tutto si confonda, / guarda Iesù che pare un can mordace. / Ciascuno 'n dirgli e fargli strazi abonda: / egli sta cheto e come muto tace.

[4] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II. 35.84, pag. 195: ché saria cosa da non comportare. / Fortuna cogli ostacoli nocivi / potrà ben dipartire / la corporal presenza spesse volte; / ma perché suo poder tutto sia quivi, / non potrà conseguire / che l'anime congiunte sian disciolte. / Or per non abbondar parole molte, / priego, s'a voi mio priego è nel cospetto, / che ciascun fatto o detto / contra di voi 'nfin qui dimentichiate, / e me per vostro servo sempre abbiate.

[5] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 60, pag. 250.25: porto per lo danno dell'anime e de' corpi vostri, che, acciò che questo non fusse, io sosterrei con grande desiderio di dare mille volte la vita, se tanto potesse; sì che abbiatemi per scusata s'io abondo di parole, ché tosto el mandarei ad effetto se io potesse.

[6] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), 2 Macc. 2, vol. 8, pag. 557.15: 33. Questa dunque narrazione cominceremo; e di preesortazione tanto questo basti. Stolta cosa è dinanzi alla istoria abbondare, e in essa succintamente parlare.

7.1 Prodigarsi.

[1] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 15, pag. 94.9: Kisti sancti patri eranu de diversi condicioni: kì killu Eutychiu sì habundava multu in grande zelu de Deu et in grandi firvure, in tantu ki illu fatigava multu comu poctissi pir pridicacioni e boni sollichitudini minare le anime a Deu...

8 Esagerare.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VII, cap. 1, vol. 1, pag. 276.10: E fue dissoluto in lussuria in più guise, e tenea molte concubine e mammoluchi a guisa de' Saracini: in tutti diletti corporali volle abbondare, e quasi vita epicuria tenne, non faccendo conto che mai fosse altra vita. E questa fu l'una principale cagione perché venne nemico de' cherici e di santa Chiesa.

[2] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 20 par. 1, vol. 2, pag. 64.4: Et eu notu ki omni laudaturi habunda in laudandu et manca in li vituperii; lu cuntrariu avinni in li evangelisti, ki scrissiru cupiusamenti li vituperii di Iesu Cristu, et brevimenti li miraculi di Cristu, et brevimenti la resurrectiuni di Cristu.

[3] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1374] lett. 22, pag. 92.7: Però che colui, che abonda nel peccato, è servo e schiavo del peccato, à perduta la signoria di sé e lassasi possedere all'ira e agli altri difetti.

9 Sost. || Att. solo in testi fior.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 156.9: ad altri uomini che non sono della nostra catholica fede o a' nemici della Santa Chiesa [[il Papa]] tace la salute, e talvolta mette in quel luogo spirito di più sano consiglio o connoscere la via della veritade o abundare inn opera di pietade et altre simili cose.

[2] Sommetta, 1284-87 (fior.), pag. 197.3: Et se vi fusse parenteçça, si la puote huomo contare e dicalo là ov'è amico vel domino P. salutem et alegreçça con honore; vel salutem in prosperità et allegreçça abondare; vel salutem e suo sapere a Dio et al mondo degnamente governare.

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV. introduzione, pag. 265.33: Che più? Caccinmi via questi cotali qualora io ne domando loro, non che la Dio mercé ancora non mi bisogna; e, quando pur sopravenisse il bisogno, io so, secondo l'Appostolo, abbondare e necessità sofferire; e per ciò a niun caglia più di me che a me.

[u.r. 22.03.2017]