0.1 abbracciata, abbracciate, abbracciati, abbracciato, abraçadi, abraçati, abraççada, abracciata, abracciate, abracciati, abracciato, abraciato, abraczatu, abrazati, abrazzato.
0.2 V. abbracciare 1.
0.3 Carnino Ghiberti, XIII sm. (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Carnino Ghiberti, XIII sm. (fior.); Quad. F. de' Cavalcanti, 1290-1324 (fior.); S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Senisio, Declarus, 1348 (sic.).
0.5 Locuz. e fras. tenere abbracciato 2.
0.6 N Nei volgarizzamenti dal lat. abbracciato rende regolarmente amplexus, anche nei suoi usi traslati (cfr. 1 [5] e [9] e 2 [1] e [2]).
0.7 1 Stretto tra le braccia (anche fig.). 1.1 Fig. [Rif. ad animali]. 2 Fras. Tenere abbracciato qsa: aggrapparvisi (anche fig.). 3 Fig. Attaccato, unito. 4 Circondato. 5 [Rif. a un certo modo di disporre pietre destinate a lavori di muratura o lastricatura].
0.8 Pär Larson 12.04.1999.
1 Stretto tra le braccia (anche fig.).
[1] Carnino Ghiberti, XIII sm. (fior.), 1.23, pag. 54: voi, che non aio, e siete meo sostegno, / mi dona, e tegno in braccio spessamente, / credendomi certano / non essere lontano, / ma con voi abrazzato strettamente...
[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 65.232, pag. 274: Alma, or te renova, abbraccia questo sposo; / sì se dà delettoso, gridiamo: 'Amore, Amore!'. / Amor, or ne mantene d'amore ennibriati, / teco stare abbracciati, en amor trasformato...
[3] Novellino, XIII u.v. (fior.), 99, pag. 350.18: Misersi incontanente a tenere loro dietro: cavalcaro tanto, che lli trovaro dormire così abbracciati: e miravagli per lo lume della luna ch'era apparito.
[4] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), pag. 398.6: Ed elli medesimo morie a quello punto; sì che a braccia a braccia e a bocca a bocca morirono li due pazienti amanti. E dimorano in tale maniera abracciati, tanto che tutti quelli di là entro che credeano che fussero tramortiti ambendue per amore.
[5] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 2, pag. 182.18: sotto il cerchio del cielo era grandissimo altare: appresso del quale era uno alloro vecchissimo, dove Ecuba colli figliuoli tenea abracciate le statove del tempio... || Cfr. Verg., Aen., II, 517: «divum amplexae simulacra sedebant».
[6] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 99, pag. 323.38: Quando noi veggiamo dal principio la morte de' nostri amici, e quando noi tegnamo abbracciato il corpo, che 'ncontenente si dee sotterrare, la necessità naturale sprieme le lagrime...
[7] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 32, 109-123, pag. 704, col. 2.28: Po' dixe che vide su la ditta bestia una putana e un gigante che stavano abraçadi insemme e andavansi baçando.
[8] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 122, pag. 509.31: i due amanti [[...]] vinti dal sonno, abbracciati soavemente dormendo stettero tanto, che il sole luminò ciascuno clima del nostro emisperio con chiara luce.
[9] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 15r, pag. 19.12: Amplexus xa xum, idest abraczatu.
[10] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 81.7: Cipri a una misura che s'appella sacco di Vinegia [[...]]; ed è il sacco di lana tessuto in accia, ed empiesi di carube, e intorno al detto sacco stanno abracciati cinque huomini...
[11] Pianto della Vergine, XIV pm. (tosc.), cap. 4, pag. 52.2: E spezialmente la Maddalena sempre teneva abracciata la croce, e avea tutto 'l volto e la bocca insanguinata del sangue de la croce...
[12] Apollonio di Tiro, XIV m. (tosc.-venez.), incipit, pag. 33.2: Et Appollonio vestiandosi de vestimento reale, abiando lagghado ongni grameçça, sentoe su quelle sedie con soa figlia, et tengnando quella figlia abraççada davanti tutto lo puovolo, per le molte lagrime apena ch'ello podeva favellare.
[13] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 151, pag. 355.12: ma con ansietato desiderio corrono, come morti al proprio sentimento di loro e delle ricchezze, abbracciati con la sposa della povertá come inamorati, e vivi nella volontá mia, a sostenere freddo, nuditá, caldo, fame, sete, strazi e villanie...
[14] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 20, pag. 109.3: abraçà Çoanne e dixe: «Oime, Çoanne! com faròe, ch'e' ò tanta vergogna ch'e' no so com e' debia venire inanci a la donna nostra?» E cossì abraçati e lagrimosi andonun denanci a lei.
[15] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 83.13: prometteva a chi moriva in questo passo la resurezzione a terzo dìe. Puoi prometteva sette mogliere vergine nello santo paradiso. Puoi li prometteva de farli stare abbracciati con santo Macometto e con santo Elinason.
[1] Guido Orlandi, 1290/1304 (fior.), 13.5, pag. 165: Nel libro de l[o] Re di cui si favola, / Monte, io vi trovai scritto [[...]] come volpe-gravola / dipo 'l muro si stava, come groppo / stretto ed abrazzato, sì con' l'avola. || Cfr. V. Pollidori, nota ad loc.: «'se ne stava come un viluppo strettamente intrecciato', quindi 'se ne stava tutta rattrappita, accovacciata' fingendosi morta».
[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 28.65, pag. 170: fu per Fiorenza veduto un leone / bramo e fiero andar correndo sciolto / e prender questo un picciolin garzone / e tenerlo abbracciato tra le branche, / com fa col cucciolin ne la pregione...
2 Fras. Tenere abbracciato qsa: aggrapparvisi (anche fig.).
[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 5, cap. 47, pag. 64.17: I Romani di sopra ferivano delle spade agli altri, i quali abbandonate l'armi, tenevano abbracciata la roccia, alla quale elli s'accostavano. || Cfr. Liv., V, 47: «saxa [[...]] adhaerebant manibus amplexos».
[2] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 3, cap. 52, pag. 317.34: E voi, dieci compagni, che signoria è questa, che voi tenete abbracciata? Volete voi tenere corte e far ragione alle case e alle pareti? || Cfr. Liv. III, 52: «Quod autem istud imperium est, decemviri, quod amplexi tenetis?».
[1] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 100.24: Maraviglyavase ancora de li suoy dienti de avolio, li quali compuosti le avea in bocha in pizolo ordene e per sì convenebele mensura che l'uno non parea de essere plu gruosso dell'altro, e per lo circuyto parea che li ginzile stessero co li dienti abrazati cossì artificiosamente che monstravano de parere iosimine intorniati de rose rosse.
[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VII, cap. 14, vol. 1, pag. 287.11: Il quale imperadore [[...]] veggendosi abracciato de' figliuoli che della prima donna figliuola dell'antigrado d'Alamagna avea, [[...]], e Federigo d'Antioccia suo primo figliuolo naturale fece re, e Enzo suo figliuolo naturale era re di Sardigna, e Manfredi prenze di Taranto, non si volle dechinare all'obedienza della Chiesa...
5 [Rif. a un certo modo di disporre pietre destinate a lavori di muratura o lastricatura]. || Cfr. abbracciare 1, 6.
[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 367.37: poi ch'è freddo il cammino si mettono queste pietre cotte in una piazza amassate e abbracciate come s'amassano e abbracciano le pietre a Firenze quando si vendono...
[u.r. 11.04.2017]