ABBREVIARE v.

0.1 abbrevia, abbreviando, abbreviandole, abbrevianno, abbreviano, abbreviar, abbreviare, abbreviarla, abbreviarle, abbreviarmi, abbreviasti, abbreviata, abbrevïata, abbreviate, abbreviati, abbreviato, abbrevierà , abbrevieranno, abbrevieremo, abbrevierò, abbrevieroe, abbrevio, abbriviare, abrevato, abrevia, abreviai, abreviamo, abreviando, abreviare, abrevïare, abreviari, abreviata, abreviate, abreviati, abreviato, abreviatu, abrevii, abrevioe, abrevj, abriviariti.

0.2 Lat abbreviare (LEI s.v. abbreviare).

0.3 Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.): 1.

0.4 In testi tosc.: Tesoro volg., XIII ex. (fior.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.); Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.).

In testi sett.: Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.);; Stat. perug., 1342; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Stat. cass., XIV.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. abbreviando il dire 2.4; abbreviando la novella 2.4; abbreviando le parole 2.4; ad abbreviare la storia 2.5.

0.7 1 Rendere più breve, più corto; accorciare, diminuire, ridurre qsa. 1.1 Diventare più breve. 2 [Rif. a testi o narrazioni orali:] esporre un fatto in forma breve, condensare un'enunciazione. 2.1 Redigere un'epitome, un compendio di un testo più lungo. 2.2 [Rif. alla versificazione di testi prosastici]. 2.3 Esprimere qsa attraverso un compendio o una sigla. 2.4 Fras. Abbreviando la novella / il dire / le parole (anche solo abbreviando): 'a dirla breve'. 2.5 Fras. Ad abbreviare la storia (anche solo ad abbreviarla): 'a dirla breve'.

0.8 Pär Larson 14.12.1998.

1 Rendere più breve, più corto; accorciare, diminuire, ridurre qsa.

[1] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 178, pag. 35: Pro la sémeta doveta la strada non laxare; / Spissu à longu fastidiu ki vole abrevïare...

[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 18, pag. 60.3: Sapemmo ben e cognosemo ke quanto a grandeça, a possança et a richeça non potrebbo contrastare a quisti signori, et potrebemo stare in placito cum issi. Ma voi siti nostro signori, et abriviariti questa visenda sì cummo crederiti ke se convegna...

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 74.104, pag. 313: «Tu ci offende qui la fede / de gir tanto speculanno, / de la sua emmensetate / de girla sì abbrevianno; / e vai tanto assuttiglianno, / che rompe la ligatura, / e toglime 'l tempo e l'ura / del mio danno arcoverare».

[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 110, pag. 364.15: Ma se tu se' savio, ragguarda, e misura tutte le cose secondo l'umana condizione; abbrevia, e ristrigni quello, di che tu t'allegri, e quello, di che tu temi. || Cfr. Sen., Ep. 110, 4: «simul et quod gaudes et quod times contrahe».

[5] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 3. proemio, pag. 31.24: la V cosa si è lo effetto della orazione fatta per quelli, a cui bisogna di purgarsi di loro peccati commessi nel mondo, e come per essi s'abrevia la pena, che dovrebbono sostenere.

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 1, vol. 1, pag. 148.33: issu, essendu fattu censuri una altra volta, reprisi lu populu a lu plù gravusamenti que issu potti però ca l'avianu data duy volti quilla putestati, di la quali li nostri mayuri aviannu abreviatu lu tempu, però ca lur paria troppu grandi.

[7] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 36, pag. 178.3: Onde il re con furioso atto gridando: - Chi ha la nostra vita con veleno voluta abreviare? -, e gittata in terra la tavola che davanti a lui era, si dirizzò...

[8] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 39, pag. 120.6: Ma in ciò che 'l mondo tutto dinante agli occhi suoi si dice che fu raccolto, non è da intendere che 'l cielo e la terra fosse contratta ed abbreviata, ma la sua mente dilatata ed inalzata; però che, rapito in Dio, senza difficoltade potè vedere ogni cosa ch'è meno che Dio.

[9] Stat. perug., 1342, II.34.3, vol. 1, pag. 401.32: che gl segnore podestà e capetanio e gl loro giudece e ciascuno de loro possano e a loro sia licito egl termene e le dilatione de le cause e de le questione e de le lite e anche mò el daiemento degl giudece a conseglare en le questione, le quale da la legge overo dagle statute overo ordenamente del comuno de Peroscia se rechiedeano, abreviare, menovare, resecare e restrengnere.

[10] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 15.19, pag. 226: «Apri l'orecchie qui de lo 'ntelletto. / Tu dèi pensare al cammin che de' ire; / se ben dovessi ogni isola cercare, / col tempo c'hai nol potresti fornire. / Per ch'io l'abbrevierò, senza l'andare, / additandoti sempre, quando andremo, / dove son poste e come stanno in mare.

[11] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 146, pag. 325.3: E se quelli dì non fossero abreviati, non si salverebbe ogni carne; ma saranno quelli dì abreviati per li eletti. Allora se alcuno vi dirà: Ecco qui Cristo, overo quivi, nol credete; inperò che si leveranno falsi Cristi e falsi profeti, e mosterranno segni grandi e miracoli, intanto che verranno gli eletti in errore, se potesse essere.

[12] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 20 par. 1, vol. 2, pag. 64.29: Item, kisti falsi laudaturi, si dichianu falsi buntati, perkì dichianu tanti veri miserii, tanti veri virgogni? Divianu abreviari: fu piglatu, fu falsamenti accusatu, fu iniustamenti dapnatu, fu cruchificatu; in brevi tuccari li virgogni veri, cui falsamenti lauda li beni.

[13] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 148, pag. 345.7: col mezzo di voi, che anco sète nella vita mortale, che avete il tempo per loro; cioè che con le limosine e divino offizio che facciate dire a' ministri miei, con digiuni e con orazioni fatte in istato di grazia, abbreviate a loro il tempo della pena mediante la mia misericordia.

[14] Stat. cass., XIV, pag. 54.26: Inp(er)czò la oracione deve ess(er)e curta (et) pura, excepto che <no(n) fosse p(ro)longata p(er) la> p(er) la i(n)spiracione de la divina gr(aci)a no(n) fosse p(ro)longata. S(et) i(n)nello co(n)ventu la oracione o(mn)iname(n)te sia abreviata, et facto lu signo da lu priore tutti se levane su.

[15] Contemptu mundi (III), XIV sm. (tosc.), L. 3, cap. 14, pag. 209.7: E verrà innanzi una grande tribulazione quale mai fu dal principio del mondo insino a ora, e non sarà; e se non fussino stati abbreviati quegli giorni ogni carne non si sarebbe salvata.

[16] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 39, pag. 152.17: Ma in ço che lo mundo tuto davanti a li soi ogli se dixe che fu recolto, no è da intende' che lo cel e la terra fusem <...> abreviai, ma che la soa mente fu alargâ e alçâ, perçò che rapto in Dee sença dificultae poé vei' ogni cosa chi è mem ca Dee.

1.1 Diventare più breve.

[1] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 40.13, pag. 585: Se 'l cor vostro gentile alcun riparo / non prende en questo, el tempo abreviando, / pria che per morte, sia mia vita in bando.

[2] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1375] lett. 36, pag. 152.6: del buono desiderio che io ò udito del giudice d'Arborea, profferendosi in avere e in persona gratiosamente a dare la vita per Cristo. Sì che io godo e esulto, vedendo la dispositione santa e 'l tempo abreviare. Non dico più, perdonate alla mia ignorantia.

[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 302.403, pag. 363: Con questo giunto son presso al cubiculo / di morte, ov'io, pensando ciò, formiculo; / come 'l dì passa e lo tempo abrevia, / e del tornar<e> speranza non m'alevia...

2 [Rif. a testi o narrazioni orali:] esporre un fatto in forma breve, condensare un'enunciazione.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 71.4, pag. 299: La longa materia sòl generar fastidia; / lo longo abbriviare sòle l'om delettare. / Abbrevio mia ditta, longeza breve scritta; / chi ce vorrà pensare, ben ce porrà notare.

[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 51, pag. 166.8: egli [[scil. il cane]] vi si gittò con lui, e tanto portò la carogna del suo signore quanto egli poteo. E queste e molte altre nature sono trovate ne' cani, ma più non ne dice il conto per abbreviare lo suo libro.

[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 22.90, pag. 115.2: E però genera pace e dà amore di carità al prossimo. (Queste fuoro quattro ragioni, ma io l'ho tutte rimischiate perch'altrove è assai de la materia di ciò, e però l'ho abreviato).

[4] Legg. S. Caterina, XIV in. (tosc.), str. 36.10, pag. 498: atendo; / già da Caterina non mi allungo, / sì mi piace il tenpo ch'io ci spendo; / poi che la semente sia col lutto, / con grande gaudio si ricoglie il fructo. / Del re che è per vitio corrocto / quanto saccio vo abbreviando.

[5] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 3, cap. 4, par. 11, pag. 87.4: Abreviamo qui le parole: lo Re gli conciedette tutte le terre c'avea tenute il padre, in dote per questa Felicie, e diegliele per molgliera, e feciesi ongni cosa quel dì, e ciaschuno barone le fecie cierti doni...

[6] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 114, pag. 377.13: Alcuni sono, che abbreviano le loro sentenzie, credendo, che sia graziosa cosa a profferere intendimento pendente, e oscuro, e mettere sospetto agli uditori.

[7] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 29, 121-132, pag. 701, col. 2.19: E tranne la Brigata. Po' che Çhapochio ha in singulari ditto de' dui della Brigada spendereza, sí vole abreviare so dire del soperchio, e dà'i per segno quella Brigata in che Chaza d'Asciane, senese, spese 'l so avere, e l'Abagliato lo so senno.

[8] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), proemio par. 2, pag. 54.12: Ma volendo nostro volume abbreviare, in questa parte conchiudiamo, dicendo, che niuno fortunato o tribolato non debba avere materia nè ragione per la quale egli si possa nè debbe conturbare, considerando alle predette cose e ragioni che sopra queste n'avemo dette e narrate.

[9] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 22. proemio, pag. 401.12: aveali uno P, cioè quello dell'avarizia, raso del volto; e quelli spiriti, che lì si purgano, aveano detto il loro inno, cioè Beati qui sitiunt; sì dei intendere, che queste parole artificiosamente per più ornato stile, abreviando la materia, [elli] dice; poichè in nullo altro luogo nel capitolo davanti n'aveva fatto menzione.

[10] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), Prologo I, pag. 3.21: Ed alcuna altra volta per fare bel dettato si pongono molte parole, e volendole recare in volgare si possono e debbono per trarne più bella sentenza molto abbreviare.

[11] Colori rettorici, XIV m. (fior.), pag. 16.6: per acconciamente venire al Trattato de' colori, dico, che' colori i quali adornano il parlare sono LXXII, de' quali alquanti s'appartengono alle parole, e alquanti alle sentenzie; ma conciosiacosachè sieno molto perfusi, e diversi, per la grande quantità, abbrevieremo il Trattato, e ragioneremo d'alquanti nel torno del numero di XXV, i quali sono più utili e più usati...

[12] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), CCC, pag. 65: Per che modo revenne san Petro beato / De Campagna dove sedé, et quando fo trovato, / Et como piacque a llui ecco essere reportato, / Redirevillo non posso, per abreviare lo dictato.

[13] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 16.105, pag. 136: Cosí da Cristo in qua venuta sono, / parlando teco, in fine a secento anni, / abbreviando ciò ch'io ti ragiono / per te ch'ascolti e perch'io men m'affanni.

[14] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 15, par. 4, vol. 2, pag. 29.10: Item, sachi ki Matheu abbrevia et Iohanni dichi plui: ki Iesu ligatu fu minatu in casa di Anna socheru di Cayfas, et illà li fu facta una notabili iniuria, ka Anna lu dimandau di la sua doctrina et di li soi dissipuli...

[15] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), vol. 1, c. 23, terz. 80, pag. 267: la Città di Pisa / aveva grande stato, e gran possanza, / Perocché avia in suo cittadinanza / Giudice di Calavra, e 'l Conte Fazio, / [[...]] il Giudice d'Alborea, / ed altri lascio, abbreviando spazio.

2.1 Redigere un'epitome, un compendio di un testo più lungo.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 25, vol. 1, pag. 279.5: E' [[Giustiniano]] fu di molto senno, e di grande avvedimento, chè egli abbreviò la legge del codice, e dello digesto, che in prima era in tanta confusione che nulla persona ne poteva venire a capo.

[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), 988, pag. 203.17: Questo Iustinian abrevià [[ed.: abrevia]] le leze deli romani. In lo tempo de questo fata fo mortalitade apresso Constantinopoli, per la qual caxon instituida fo la solennità dela purificacion dela beada verzene Maria...

[3] Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), 7, pag. 309.7: Nel quale libro si contenea le qualitadi de le pietre preziose, e le nomora, et i colori, e le regioni, e le virtù di loro. Ma era grande libro. Ma poscia Marhordo vescovo vide che questo libro era troppo grande, sì lo abrevioe, e di tutte le pietre preziosissime trasse fuori et elessene LX, le milliori e le più preziose.

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 46, vol. 2.4, pag. 85.24: Poichè abbiamo spedito per la grazia di Dio di trattare delle creature, ora in questo capitolo parliamo un poco brevemente della commendazione del Creatore, comprendendo insomma, e abbreviando li detti di diversi Santi, massimamente di s. Agostino.

[5] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 42, terz. 98, vol. 2, pag. 209: Lettore, io ho la Storia abbreviata, / e più intendo ancora d'abbreviare, / dove Firenze non fia ricordata.

2.2 [Rif. alla versificazione di testi prosastici].

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 33, pag. 75: E non ne temere, ma sie certo, che fanno grand'utile a' rozzi, e a coloro, ch'ascoltano di fuori, perocchè si ritengono più leggiermente, singularmente, e abbreviati in guisa di versi.

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), Prol. par. 2, vol. 1, pag. 105.26: Il diletto, oltre a quel del sapere, può stare nella melodia delle soavi, e sonanti rime; l'utile nell'abbreviare, e distinguere i versi, che la ricordanza fanno più abile, e presta.

2.3 Esprimere qsa attraverso un compendio o una sigla.

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 14.2: Dichiarigioni per dare nomi e numeri e figure di cose scritte e abreviate in questo libro siccome diviserà per inanzi: Mille vuol dire in singulare migliaio e in prulare vuol dire migliaia. Cantar. vuol dire in singulare cantare e in prulare vuol dire cantara. Centinaio vuol dire in singulare centinaio e in prulare...

2.4 Fras. Abbreviando la novella / il dire / le parole (anche solo abbreviando): 'a dirla breve'.

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 28, 7-21, pag. 662, col. 1.39: Quando fo sta quel ch'a lui si parve, habiando so conseio, se mosse cum la soa gente e cum lo dicto senatore e cum molta cavalaria e povolo romano, e andono im Puglia per trovare lo ditto re Carlo. Ora abreviando la novella, fono in campo. Zascuna parte fe' tre schere.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 53, pag. 126.28: dicendo: - Io metterò a rischio, e so alcuna orazione, e alcuno incanto che è buono a ciò; e anche quel mio fante è uno mazzamarone, che non se ne curerà. - Abbreviando la novella, e' tenne la detta vigna a fitto parecchi anni per una piccola cosa, e traevane l'anno, quando cogna otto, e quando cogna diece di vino...

- [Anche solo abbreviando].

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 14, vol. 2, pag. 260.5: E però si dee molto l'uomo guardare, che non vi caggia; chè poi che vi è caduto, e inlacciato, impossibile gli è ad uscirne senza singolar grazia di Dio. E insomma abbreviando dico, che questo peccato accieca l'uomo non solamente spiritualmente...

[4] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 9, pag. 87.4: Poro richiese Allexandro di battaglia a corpo a corpo con lui, acciò che tanto popolo non perisse; di che Allexandro fe' gran festa, e incontanente furo ala battaglia e, abreviando, Allexandro l'uccise e fece fare a' suoi i comandamenti e partissi per tema di quella aria.

2.5 Fras. Ad abbreviare la storia (anche solo ad abbreviarla): 'a dirla breve'.

[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2 osservazioni, pag. 340.17: Ad abbreviare la storia, Bellisea istava con Catellina come moglie, ebbenechè Catellina lei amasse, ella niente lui amava perocchè a forza la teneva.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 210.68, pag. 544.16: egli erano bene in fortuna; e poco stettono a tavola, che andorono a vedere e' cavalli, li quali parea che dicessono favole, e non guardavano meno li loro signori ch'e' loro signori guardassono loro. Ad abbreviarla egli stettono male quanto dire si puote.

[u.r. 22.03.2017]