ABBRUCIATO agg.

0.1 abbrusciato, abruciate, abrugiati, abrusciata.

0.2 V. abbruciare.

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.).

0.7 1 Che ha subito l'azione del fuoco.

0.8 Pär Larson 01.10.1998.

1 Che ha subito l'azione del fuoco. || Cfr. ED, s.v. abbrusciare.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 15.27, vol. 1, pag. 245: fui conosciuto da un, che mi prese / per lo lembo e gridò: «Qual maraviglia!». / E io, quando 'l suo braccio a me distese, / ficcaï li occhi per lo cotto aspetto, / sì che 'l viso abbrusciato non difese / la conoscenza süa al mio 'ntelletto; / e chinando la mano a la sua faccia, / rispuosi: «Siete voi qui, ser Brunetto?».

[2] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 7.30, pag. 65: Ne la terza dispon tutti coloro / con la testa di sotto trapiantati, / che symonia commisero con l'oro. / Et così iustamente mutan stati / color che l'oro levò su in altura, / il su di sotto, coi piè abrugiati.

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 7, pag. 550.1: E sentendosi cuocere [[scil. dal sole]] e alquanto movendosi, parve nel muoversi che tutta la cotta pelle le s'aprisse e ischiantasse, come veggiamo avvenire d'una carta di pecora abrusciata se altri la tira: e oltre a questo, le doleva sì forte la testa, che pareva che le si spezzasse: il che niuna maraviglia era.

[4] Contemptu mundi (III), XIV sm. (tosc.), L. 3, cap. 13, pag. 208.19: Terranno tormenti e dolori, dorransi come la donna quando partorisce. Ognuno stupirà appresso al prossimo suo, e 'l viso loro sono faccelline abruciate. Quello die sarà uno dì d'ira, dì di trinulazione e d'angustie...

[u.r. 04.06.2007]