ABBUIARE v.

0.1 abbui, abbuia, abburare, abui, abuia, abuie.

0.2 Da buio.

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

0.7 1 Diventare buio. Fig. Prendere un'espressione triste (anche pron.). 2 Pron. Farsi buio, diventare sera.

0.8 Pär Larson 10.03.1998.

1 Diventare buio. Fig. Prendere un'espressione triste (anche pron.).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 9.71, vol. 3, pag. 144: Per letiziar là sù fulgor s'acquista, / sì come riso qui; ma giù s'abbuia / l'ombra di fuor, come la mente è trista.

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 30, pag. 532.18: Quando uomo piange, così abuia e oscura nel viso, come quando [è] lieto, si sciampia ed essilara il viso.

[3] Torini, Rime, XIV (fior.), [a. 1398] 2.50, pag. 359: Riducimi oggimai nella via vera, / anzi tramonti il sol ch'omai declina. / Già l'orïente abuia e fassi sera, / e, quanto può, la notte s'avicina...

- Sost.

[4] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 9, 67-81, pag. 215, col. 2.5: Per letiziar...; qui rende la casone che all'alegreçe delle anime beate se segue un folgore, una radiatione, uno ridere tutto allegro; sí come ç'allegremo nui qui al mundo, lo mostremo per riso de fori, e cusí quando nui ce contristemo simelmente lo mostremo de fori per alcuno abburare, ovvero agrondamento.

2 Pron. Farsi buio, farsi sera.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 17.62, vol. 2, pag. 286: Or accordiamo a tanto invito il piede; / procacciam di salir pria che s'abbui, / ché poi non si poria, se 'l dì non riede». / Così disse il mio duca, e io con lui / volgemmo i nostri passi ad una scala...

[u.r. 08.04.2005]