ABETE s.m./s.f.

0.1 abedo, abeta, abete, abeti, abeto, abette, abidi, abitu, albedo, albeta.

0.2 Lat. abies, abietem (LEI s.v. abies).

0.3 Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.): 2.

0.4 In testi tosc.: Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Doc. prat., 1275; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Doc. pist., p. 1291; Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.); Doc. fior., 1277-96; Stat. sen., 1301-1303.

In testi sett.: Stat. venez., 1338; Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.).

In testi mediani e merid.: Prov. pseudoiacop. aggiunte, XIV pm. (umbr.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

In testi sic.: Senisio, Declarus, 1348 (sic.).

0.5 La forma f. abeta - designante il legno, non l'albero - compare soltanto (tranne un es. in Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 493, pag. 313.3, in rima con moneta, e uno nel Milione: in ambedue i casi in coppia sinonimica con zappino) in testi pratesi e pistoiesi, dove tuttavia è piuttosto frequente. Al femminile anche la forma umbra albeta (albero). Anche la forma in -e compare al femminile,. Per le forme in alb‑, cfr.. LEI s.v. abies, coll. 97-98.

Locuz. e fras. nato fra gli abeti 1.1.

0.6 N Secondo LEI e GDLI si avrebbe nel Teseida del Boccaccio un es. nell'accezione 'albero della nave': ma si tratta di una svista dovuta a un'errata interpretazione del commento dell'ediz. cit. Nota che il GDLI s.v. abete ritiene esista una prevalenza, nell'accez. 'legno d'abete', della forma in -o.

0.7 1 Albero d'alto fusto della famiglia delle Conifere. 1.1 Fras. Nato fra gli abeti: montanaro, sempliciotto. 2 Il legno di questo albero. 3 Meton. Nave.

0.8 Pär Larson 10.03.1998.

1 Albero d'alto fusto della famiglia delle Conifere.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 2, cap. 2, pag. 147.1: adonqua se noi vorremo lo frassino adomandarello e·lle selvi, e lo persico e·ll'orto, e l'abete adomandaremo e·lli monti altissimi, e l'oppio e la vetrece giù e·lla valle lungo l'acqua...

[2] Novellino, XIII u.v. (fior.), nov. 99, pag. 350.3: Questi cavalcaro ben diece miglia, tanto che furono in un bello prato intorniato di grandissimi abeti. Smontaro e legaro il cavallo a un albero: e' prese a basciarla; quella il conobbe: accorsesi della disaventura.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 22.133, vol. 2, pag. 385: Ma tosto ruppe le dolci ragioni / un alber che trovammo in mezza strada, / con pomi a odorar soavi e buoni; / e come abete in alto si digrada / di ramo in ramo, così quello in giuso, / cred'io, perché persona sù non vada.

[4] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 11, ott. 24.1, pag. 611: Tagliato fuvvi l'audace abete, / e 'l pin similemente, che odore / dà dalle tagliature, com sapete; / il fragil corilo e il bicolore / mirto, e con questi l'alno senza sete, / del mare amico; e, d'ogni vincitore / premio, la palma fu tagliata ancora, / e l'olmo che di viti s'innamora.

[5] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 3r, pag. 19.5: Abies etis... arbor, que vulgo dicitur abitu.

[6] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 12, cap. 17, pag. 286.2: Agual a luna scemante si tagliano gli arbori, tagliando intorno colla scure infino al midollo: e alquanti dì lasciare stare, sicchè l'omore dell'arbore scoli; e poi ricidi tutto. L'abete è utilissima, e durabile nell'opere secche. Un'arbore, la quale ha nome larex, è utilissima facendone assi, e mettendole sotto le gronde del tetto...

[7] Prov. pseudoiacop. aggiunte, XIV pm. (umbr.), str. 85, v. 338, pag. 59: De vite torta et piccola nasce l'u[v]a matura, / Albeta ricta, altissima, sença fructo à statura; / Considera più l'opera che lla grande figura...

[8] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 21.43, pag. 244: Di verdi pini, abeti e d'arcipresso, / d'ulivi, di mortella e di alloro / era aombrato da lungi e da presso.

1.1 Fras. Nato fra gli abeti: montanaro, sempliciotto.

[1] Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.), 7.5, pag. 43: Assai son certo che somenta in lidi / e pon lo suo color senza vernice / qualunque crede che la calcatrice / prender si possa dentro a le mie ridi; / e già non son sì nato infra gli abidi / che mai la pensi trovare amatrice, / quella ch'è stata di me traditrice...

2 Il legno di questo albero.

[1] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), Tant'aggio ardire e conoscenza, 49, pag. 892: cacciar so e prender volpac[c]hi / e far monete. / Di storlomia so e di pianete, / indovinar cose segrete; / fodri meno di grande abete; / ancora so', se voi volete, / bel barattiere...

[2] Doc. prat., 1275, pag. 532.26: Chaiano maestro p(er) iij pertiche d'abeto che ssi ne fece feristi (e) cholmi(n)gno alla trabacha nuova, (e) p(er) j ceppo che ss'aoperoa a Chorso da Pi(n)ço di Mo(n)te...

[3] Doc. pist., p. 1291, pag. 132.1: It(em) una cascia d'abeta tene(n)te da xxvj o.

[4] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 34, pag. 177.22: Di cipresso dunque, o di cerri salvatichi, o domestichi, e d'assi forti d'abete la nave Liburna si tesse, e più utilmente con aguti di rame che di ferro si conficcano.

[5] Doc. fior., 1277-96, pag. 375.24: Ànne dato lb. VJ di piccioli, li quali paghoe per me inn uno bordone d'abete, che nne feci due a la chasa di Borgho Sant'Apostolo.

[6] Stat. sen., 1301-1303, pag. 29.10: D'ogne soma di tavole d'abete arrechi la pulizia.

[7] Doc. prat., 1296-1305, pag. 241.18: le cose le quali ci à(n)no rassegnate frate Lotto mess(er) Donati (e) Salvato Mati. In prima ci rapresentaro una cassa gra(n)de d'abeta; it(em) due soppedani; it(em) J a(r)chetta.

[8] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 154, pag. 233.8: noi conteremo de le maravigliose cose che sono ne l'India. E conincerovi a le navi, ove' mercatanti vanno e vegnono. Sapiate ch'elle sono d'u· legno chiamato abeta e di zapino; ell'ànno una coverta, e 'n su questa coperta, ne le piùe, à ben XL camere, ove in ciascuna può stare u· mercatante agiatamente.

[9] Stat. venez., 1338, cap. 36, pag. 446.10: Item, che algun, sì Venedego como forestero, olsa nì posa adur nì far adure a Venexia de fora nè in Venexia conprare nì far conprare algun vaxello novo de rovre o de albedo per revender in Venexia per modo nì inçegno, soto pena de soldi V per çascuno che contrafese e çascuno vaxelo...

[10] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 540.15: O Musa, sopprimi le redene, né non fir squassada dale reçevude rode. Le parole assaçe lo guado scritte en le tavole d'abedo; la convegnivel ministra reçeva le mandade lettere...

[11] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 7, pag. 30.28: Per la granne grossezza era tanto durato questo trave. Era de abeto como li aitri.

3 Meton. Nave.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 258.26: Adunqua affrettano il cominciato viaggio con prospero favore. Corre per li guadi l'unta abete: e l'onde si maravigliano: la selva disusata è stupore, e s'amira vedendo dalla lunga li scudi rilucenti degli uomini, e le navi dipinte correre per lo fiume.

[u.r. 28.11.2019]