0.1 abegle, abile, abili, abille, abole, aboli, habile, habili.
0.2 Lat. habilis (DELI 2 s.v. abile).
0.3 Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.): 1.
0.4 In testi tosc.: Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. pis., 1330 (2); Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.); Lett. volt., 1348-53; Stat. fior., 1355.
In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.
0.7 1 Che può o sa fare qsa (in partic. con speciale attitudine); che ha le qualità o i requisiti per qsa; capace; idoneo. 2 Che ha (una speciale) inclinazione, disposizione, propensione a qsa. 3 Che si presta bene a qsa; acconcio, adatto, opportuno. 3.1 Che può essere facilmente convinto o diretto; arrendevole. 3.2 Accessibile, comodo. 4 Agile; svelto, veloce.
0.8 Pär Larson 24.03.1999.
1 Che può o sa fare qsa (in partic. con speciale attitudine); che ha le qualità o i requisiti per qsa; capace; idoneo.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 7, cap. 40 rubr., pag. 257.4: Come Cesare fece abili alle balíe e agli onori i figliuoli di coloro che per maleficï erano sbanditi; e come stabilì due sole maniere di giudici...
[2] Stat. pis., 1330 (2), cap. 148, pag. 620.32: per alcuni altri homini, li quali si debbiano eleggere dalli Ansiani del populo di Pisa, s'eleggano in tutta la cità di Pisa, borghi et sobborghi, li più sofficienti et habili et experti in del dicto servigio et officio delle balestra...
[3] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 74, par. 3, vol. 1, pag. 274.31: E che i predicte ofitiagle electe e ciascuno de loro e coloro ei quagle per lo tenpo che verrà fossero electe aggiano e avere deggano [[...]] vinte buone e abegle a l'arme portare borghiere ei quagle non siano sbandite de la citade e del contado de Peroscia...
[4] Lett. volt., 1348-53, pag. 199.33: p(er) piacere di (Cristo)fano e spaccio di q(ue)sti f(a)c(t)i ne siamo co(n)te(n)ti, sì verame(n)te che s'elegga huomo che sia buono e abile a ciò e amico co(mun)e di (Cristo)fano e n(ost)ro...
[6] Stat. fior., 1355, pag. 561.35: E che tutti e ciascuni, quelli di detti ridutti, rapportati e scruptinati, i nomi di quali, cho' pronomi, sopranomi, overo agnomi, descritti saranno in alcuna, overo alcune, de le dette cedole, s'intendano essere stati nominati, e diputati, e abili a l'Officio, e d'esso medesimo officio capaci...
[5] Stat. fior., 1355 (3), pag. 569.17: sicondo la forma degli Statuti, overo degli Ordinamenti del Comune di Firençe, debba essere tratto, overo eletto, a quello medesimo officio, per quel medesimo tempo che dovea durare in esso officio esso inhabile, l'altro habile e idoneo, sicondo gli Ordinamenti predetti...
[7] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 17, par. 10, pag. 321.25: Ché così presente gli appostoli tale ellezzione fosse conmessa alla moltitudine meno perfetta, però che ppiù ciertanamente fossero elletti i più aboli, però che tutta la moltitudine alquna cosa può sapere, medesimamente de' costumi e della vita d'un uomo, ché un uomo molto savio non sa sovente... || Cfr. Defensor pacis, II, xvii, 10: «ut [[...]] eligerentur magis apti».
[8] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (i), par. 109, pag. 43.2: Assai è manifesto non essere difetto del martello fabrile, se il fabro fa più tosto con esso un coltello, col quale s'uccidono gli uomini, che un bomere, col quale si fende la terra e rendesi abile a ricevere il seme del frutto, del quale noi poscia ci nutrichiamo.
[9] Torini, Brieve meditazione, XIV sm. (fior.), pag. 329.16: Perché creò elli più tosto lui uomo, che bue, asino, o cane, o altro animale bruto? Solo perché li piacque, ché così gl'era abile l'uno come l'altro. Dunque la sua inestimabile bontade questo fece, la quale sempre sia lodata.
2 Che ha (una speciale) inclinazione, disposizione, propensione a qsa. || Spesso in iterazione sinonimica con atto, disposto, ecc.
[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 2, 43-57, pag. 60, col. 2.17: Donna mi chiamò. D. vol dimostrare ... como lo so intelletto era abilee disposto ad intender Teología; e ymagina che questo so intelletto abia soa ydea in celo, la quale ello appella «Lucia» e gintile, zoè chiara e nobele...
[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 15, pag. 346.5: e sono sì pieni in ciascuna condizione d'amore, di caritade, e di conformitade a[l] volere [de]l Creatore, che sono disposti, abili, e pronti, e volonterosi ad ogni benignitade, e danno opera, quanto possono, di farlo parere, come qui appare.
[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 7, pag. 388.8: si sforzò d'andare legato, con Fabio Gurgite suo figliuolo, a fare battaglia grave e pericolosa, non essendo quasi nell'animo, nonchè nel corpo, da guerra, sì come colui ch'era per ultima vecchiezza più abile al riposo del letto, che alla fatica de l'arme.
[4] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 4, ott. 55.3, pag. 371.7: Mirabil cosa a dir quella d'amore, / che rade volte è che la cosa amata, / quantunque ella abbia male abile core / d'esser per tale obietto innamorata, / pur nella mente porta l'amadore...
[5] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 19, vol. 1, pag. 500.27: credettesi si conducessono a· bbattaglia: ma· lla quistione avea lieve cagione di sdegno, sicché tosto si recò a concordia, e l'eletto imperadore per l'animo ch'avea di valicare in Italia fu più abile alla pace, e ferma, catuna gente d'arme si tornò in suo paese...
3 Che si presta bene a qsa; acconcio, adatto, opportuno.
[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 19, pag. 338.34: li membri del corpo non sono agravati da alcuna cagione intrinsica, ma tutti disposti ad ubbidire alli movimenti celesti. E perchè sogliono essere quelli movimenti celesti cagione, secondo naturale corso, di questi inferiori movimenti, conchiudono tale ora essere abile a lloro arte.
[2] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 16, pag. 123.24: Egli [[il sito di Baia]] di monti bellissimi, tutti d'alberi varii e di viti coperti, è circundato, fra le valli de' quali niuna bestia è a cacciare abile, che in quelle non sia: né a quelli lontana la grandissima pianura dimora, utile alle varie caccie de' predanti uccelli e sollazzevole... || Benché l'agg. qui possa sembrar valere 'capace', il contesto, vero e proprio «dépliant» turistico, fa propendere per un'interpretazione a cacciare abile 'cacciabile'.
[3] Storia distr. Troia (ed. Gorra), XIV pm. (tosc.), cap. 10, pag. 465.20: Ma con ciò sia cosa che al presente luogo a cciò disposto non ci sia, ò pensato d'indugiare infino alla notte, la quale è abile a conmettere le cose oscure overo oculte, la quale iscusa molto la giente dal sapere degli uomini.
[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 24, vol. 2, pag. 482.18: Costoro lor capo feciono Bartolomeo di messer Allamanno di Medici, uomo animoso troppo, e· cche· ssi sarebbe messo a ogni gran pericolo per abattere li aversari suoi; al quale parendo che il tempo abile a· cciò fare fosse venuto...
[5] Leggenda s. Galgano, XIV (tosc.), pag. 105.1: el tempo è ora fuore di stagione, però che è di verno, ed è el freddo grandissimo, ed è la fame grande, e el luogo è agresto, e quasi di non potervi andare ora; ma tosto verrà tempo abile, sicché al tuo desiderio e volere ti potrà satisfare».
[6] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 173, pag. 424.25: el medico disse: - E' m'incresce che io non sono in luogo più abile alle cose che bisognano; poiché così è, io tornerò a Bologna, e bisognerà due fiorini per uno di voi; e tanto che io torni, ordinerò ciò che avete a fare, e lascerocci il fante mio.
3.1 Che può essere facilmente convinto o diretto; arrendevole.
[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 12. proemio, pag. 214.1: elli crede che ciascuno procuri il suo distrugimento. Ed è salvatico, chè mai colli suoi cittadini non usa, nè hae con loro dimestichezza, o familiaritade; e questo perchè non conoscano, e perchè nol truovino lascivo, e abile alli loro voleri.
[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 52, pag. 434.28: più tosto le vedove seguiremo amando che le pulcelle, però che le pulcelle, rozze e grosse a tale mestiere, non sanza molto affanno si recano abili a' disiderii dell'uomo: quello che nelle vedove non bisogna.
[3] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 35, pag. 166.16: Queste parole dette, odorosi incensi e degne offerte, per farli abili a' prieghi miei e alla salute di Panfilo, pongo sopra li loro altari; e finite le sacre cerimonie, con l'altre donne partendomi, torno alla trista casa.
[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 18.71, pag. 389: Similemente voglio che dipinghe / che un'altra schiatta v'ha, di minor forma, / le quai di qua son nominate spinghe. / La lor natura divisa e conforma / abile e dolce e, per quel che si dice, / chi gli ammaestra bene, stanno in norma.
[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 16.10: Lo Sol vi mostrerà ec.. Cioè la chiaritade della gloria discesa da Dio nello intelletto di tali abitanti, o vero viandanti, sì vi mostrerà la via abile a montare.
[2] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 4, pag. 542.24: Et etiamdeo lo Rectore, per suo honore e per più habile exercicio de suo officio, possa sego retenere, in la sua sala et habitacione, lo judice de la corte deputato al maleficio, el judice de le questione civile o l'uno de loro, segondo che a lui parerà de convenire...
[3] Doc. sen., 1365 (2), pag. 29.15: si die tenere carissimo questo pane benedetto, nel quale el celestiale filluiolo del Padre Eterno si dà, e si mostra a noi colla Trinità, tutto vivo et vero alli occhi delli umani, el quale per più altro abile modo non conosciamo in terra.
[4] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), Prol., par. 2, vol. 1, pag. 105.28: Il diletto, oltre a quel del sapere, può stare nella melodia delle soavi, e sonanti rime; l'utile nell'abbreviare, e distinguere i versi, che la ricordanza fanno più abile, e presta.
[1] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. II., pag. 103.5: quella [[donna]] ch'è molto nera, sia chiamata fusca, e quella ch'arà sangue di Gaza, ilirica; [[...]]; e se è piccula, di' ch'è abile; e quella che è infiata, di' che sia piena; e la sua magagna s'appiatti co la vicinanza del bene. || Cfr. Ov. Ars am. II, 661: «dic habilem, quaecumque brevis, quae turgida, plenam».
[2] Poes. an. perug., c. 1350, 367, pag. 25: Per voi fontane d'occhi fa pietate: / o dolce filgluoi miei del sangue amabele / chi v'à del bel poder chosì robate? / Mirate la fortuna quanto è abile / chi lei consegue co· sua rota volglie; / senza fatiga non è l'uom laudabile.
[u.r. 22.03.2017]