0.1 abituadi, abituata, abituate, abituati, abituato, abituatosi, abituiamo, habituata, habitüata, habituati, habituato, habitüato.
0.2 Lat. tardo habituari (DELI 2 s.v. abituale). || Per la possibilità che l'it. abituare sia una retroformazione su abituato v. ED s.v. abituato.
0.3 Jacopo Alighieri, Inf., 1322 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Jacopo Alighieri, Inf., 1322 (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).
0.7 1 Prendere, o far prendere un'abito, una consuetudine. Anche pron.
0.8 Pär Larson 12.05.1998.
1 Prendere, o far prendere un'abito, una consuetudine. Anche pron.
[1] Jacopo Alighieri, Inf., 1322 (fior.), cap. 24, pag. 124.13: La quale qualità per tre modi qui operata si pone: delle quali la prima è di coloro che, non essendo continuamente di cotal vizio abituati, sanza alcun determinamento del sì o del no abbattendosi acciò di subito il fanno, vergognandosi poi e pentendosi della commessa operazione.
[2] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 1, cap. 10, pag. 24R.19: Nella prima sanctificatione che hebbe la madre di Dio nel corpo della sua madre ricevette tutte queste gratie perfectamente. Prima fu dalla colpa liberata. Seconda fu la dispositione del peccare adormentata. Tertia fu delle virtù habituata. Quarta fu per gratia sanctificata.
[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 212.20: O giovani, non abituate nelli animi vostri tanta guerra; e non vollete le potenti forze nell'enteriora della patria vostra. E tu prima perdona, il quale trai l'origine dal cielo; gitta dalla mano tua le lance sanguinose.
[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (ii), par. 46, pag. 63.11: Ma per ciò mi piacque far singular menzione di questa, perché, in questo modo presi, ci abituiamo ne' peccati. E por giù l'abito preso è difficilissimo; e, se pur si rimuove l'uomo talvolta dal peccare, con molta meno difficultà n'è rivocato colui che abituato vi fu, che colui che non vi fu abituato, e alcuna volta da essa memoria delle colpe già commesse v'è ritirato.
[u.r. 22.03.2017]