ABOMINANZA s.f.

0.1 abominanza.

0.2 Da abominare (LEI s.v. abominari, 1, 124.6).

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.7 1 Lo stesso che abominazione.

0.8 Pär Larson 16.07.1998.

1 Lo stesso che abominazione.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 10.62, pag. 34: «Col sozo laido peccato / me tenea col vergognare, / e diceame: 'En esso stato / tu nol porrai confessare; / co porrai al preite spalare / cusì granne abominanza?'». / «Meglio t'è d'aver vergogna / denante a lo preite mio, / c'ad averla puoi con doglia / al iudicar che farò io, / che mustrarò el fatto tio / en cusì grann'adunanza».

[2] f Esposizione de' Vangeli di Fra Simon da Cascia: Avevano tanto in abbominanza questo vizio, che non sosteneano, che niun monaco stesse ozioso. || Crusca (1) s.v. abbominanza.

[u.r. 27.11.2017]