ABUSO s.m.

0.1 abuso.

0.2 Lat. abusus (LEI s.v. abusus).

0.3 Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.): 1.

0.4 In testi tosc.: Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.); Boccaccio, Filocolo, 1336-38.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Uso cattivo, eccessivo, illecito. 2 Abbandono dall'uso, disuso.

0.8 Pär Larson 10.03.1998.

1 Uso cattivo, eccessivo, illecito.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 189.9, pag. 126: Questo concede lo comuno abuso, / ma chi de pyù done tropo se vanta, / quel'è tal errogança ch'eo non scuso, / ché la fernesia ch'en capo gy canta / gli mostra certo ço che 'l cor vageça, / poy glorïato vol ch'onom lo creça.

[2] Bart. Cast. Pieve, Benché, 1370 (tosc./umbr.), 6, pag. 9: Benchè il cielo à nel tuo prato concluso, / Ecclesia sacra sancta de' romani / (chiamata da' christiani / madre spiritual governatrice) / sopra l'imperïal temporal uso, / abuso più ch'in sangue de' pagani, / sì che delle tue mani / la donna del bel colle è seguitrice...

2 Abbandono dall'uso, disuso.

[1] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 167.8, pag. 875: L'alta vertù che si ritrasse al cielo, / poi che perdé Saturno il suo bel regno / e venne sotto Giove, / era tornata nell'aureo suo velo / qua giuso in terra ed in quell'atto degno / che suo effetto move; / ma perché le sue 'nsegne furon nove, / per lungo abuso e per contrario usaggio, / il mondo reo non sofferì la vista...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 1, pag. 360.5: piacque a Filocolo di fare sacrificii a' non conosciuti e strani iddii, poi che i fati nel tempio recati li aveano: e fatte levare l'erbe e le fronde e' pruni, cresciute per lungo abuso sopra il vecchio altare, e similemente le figure degl'iddii con pietosa mano ripulire e adornare di nuovi ornamenti, domandò che un toro gli fosse menato.

[u.r. 22.03.2017]