0.1 acceca, accecai, accecan, accecando, accecandoli, accecandolo, accecano, accecarà , accecare, accecaro, accecarono, accecasser, accecasti, accecata, accecate, accecati, accecato, accecava, accecavano, accechato, accecherannosi, accecherebbe, accecheresti, accechinsi, accecò, accecó, accecoe, acceconne, accieca, acciecala, acciecalo, acciecando, acciecano, acciecare, acciecasse, acciecati, acciecato, acciecha, acciechati, acciechi, acciecò, acciecono, aceca, acecare, acecasero, acecata, acecati, acecato, açecato, acecha, açecha, acechado, acecò, acecoe, acega, açega, acegadi, acegado, acegai, acegàlo, acegao, acegato, açego, aciecati, aciecato, azegae, azegao, occecati, occecato.
0.2 Da cieco.
0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Lett. sen., XIII u.v.; Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.).
In testi sett.: Memoriali bologn., 1279-1300; Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).
0.5 Locuz. e fras. accecare gli occhi della mente 1.1.1; accecare gli occhi dell'intelletto 1.1.1; accecare il cuore 2; accecare la mente 2; accecare la ragione 2; accecare l'animo 2; accecare l'intelletto 2.
0.7 1 Privare della vista, rendere cieco. 1.1 Fig. 1.2 Essere privato della vista, divenire cieco. 1.3 Privare della vista o abbagliare per effetto di una luce intensa. 2 Fig. Ottenebrare la mente, confondere, privare di coscienza. 3 Ingannare. 4 Rendere privo (di qsa). 5 Cancellare (uno scritto, una figura dipinta). 5.1 Diminuire sino a sparire. 6 [Bot.] Distruggere gli occhi, ossia le gemme, di una pianta.
0.8 Paolo Squillacioti 09.07.1998.
1 Privare della vista, rendere cieco.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 14, pag. 230.7: la luxuria consuma 'l corpo et amenova le ricchezze, uccide l'anima, toglie la forza, accieca gli occhi, arroca la voce...
[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 221.33: Questo Lovixe infugà Berengero, el qual in quella fià regnava per Ytalia; e conzò fosse che per ello el regnasse, a Verona el fo preso e acechado, e Berengiero al imperio fo restituido.
[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 310, vol. 2, pag. 363.18: Et neuno falsatore o vero ladrone nel Campo del mercato debia essere accecato.
[4] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 13, pag. 46.32: onda una sita venne de l'aera e ferì lo re in l'ochio e acegàlo de quel ochio.
- Accecare il viso.
[5] Zucchero, Fisonomia, 1310 (fior.), pag. 7.12: niuna cosa è così mortifera nell'umana natura, come la luxuria; perciò ch'ella distrugge il corpo, le ricchezze conduce al niente, l'anima uccide, il viso acceca e la boce inacerbisce.
[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 18, pag. 39.13:e puoi sì dire che quelli cotali non vedeno lume, che non sono alumenati del celestiale desiderio, ché desiderio terreno acecha li homini che ssi delectano.
[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 9.2420, pag. 274: Se il vizïo t'acceca li belli occhi, / Cercando questa donna nel tuo centro / Ti sanerà, se al Fattor t'inginocchi...
[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 132.10, pag. 98: La puyta invidia, ço ymagino, / che gi lonbardi açecha e pigla, / le soi nobeltate tute gl'à tolte, / che s'i vedessen volare uno asino / no gy parïa grande meravigla, / sì àno apreso çugar de le volte.
[4] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 27, pag. 289.27: Ma non vide davanti il pericolo suo: Iddio ispesse volte accieca di provedimenti coloro cui egli non ama, volendo a loro dare pena de' commessi peccati.
[3] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), lett. 57. (1376), pag. 230.9: scrivo a voi nel pretioso sangue suo, con desiderio di vedervi seguitatrici e amatrici della verità, sì che io vi vegga acecato e perduto l'occhio dell'amore sensitivo, e illuminato l'occhio dell'intelletto del lume della santissima fede...
1.1.1 Fig. Fras. Accecare gli occhi della mente, dell'intelletto, ecc.
[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 21, vol. 1, pag. 167.4: E che il luto delli beni temporali acciechi gli occhi della mente, mostrò Cristo in ciò, che quando venne a illuminare lo cieco nato, gli pose il luto in su gli occhi...
[2] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, part. 4, pag. 83, col. 1.33: E quanto più s'acceca l'occhio dell'intelletto (la qual cosa non si fa se non se per grande esercizio e fatica) tanto l'occhio dell'affetto senza comparazione più alto, e più liberamente sale, quando si leva e stendesi a Dio.
1.2 Essere privato della vista, divenire cieco.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II., dist. 6, pt. 4, cap. 2, pag. 162.19: E già me dissero aiquanti spermentatori, ch'aveano acecato collo smeraldo de quelli serpenti, ed erano niri, e dìssarome che pósaro lo smeraldo a l'occhio de quello serpente, e l'occhio illiquidìo encontenente e desfecese tutto...
[2] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 17, pag. 97.3: E detta questa parola, incontanente venne una caligine sopr'agli occhi del detto Mago, e accecando in tutto, andava palpando, e cercando chi gli porgesse la mano.
[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 140, pag. 309.30: Una mattina essendovene due [[scil. ciechi]] a tavola, e avendo desinato; dice l'uno, ragionando del loro avere, o della loro povertà: - Io accecai fors'è dodici anni, e ho guadagnato forse mille lire.
- Pron.
[4] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 108.2: l'altro [[saggio]] disse che [[Democrito]] per ciò ch'avea trovata l'arte maggior ch'el senno delli occhi, sì si ne diede questa penitenzia che s'accecò.
[5] Memoriali bologn., 1279-1300, 25.3 [Dante Alighieri], pag. 47: No me poriano zamai far emenda / de loro gran fallo gli ocli mei, set illi / non s'acecasero, poi la Garisenda / torre miraro cum li sguardi belli...
1.3 Privare della vista o abbagliare per effetto di una luce intensa.
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 75.27, pag. 316: «E me la luce sì m'ha occecato: / tanto lustrore de lei me fo dato, / che me fa gire co abbacinato, / c'ha li belli occhi e non pote mirare».
[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), Predica 49, pag. 259.13: L'elmo de l'acciaio risprende forte; s'io guato la terra, non mi impedisce, ma se io guatassi quello, sì ·mmi accecherebbe; dunque è segno che fa grande luce.
[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 85, pag. 235.8: [[il saggio]] dee essere netto, e puro di tutti i vizj, perocché se n'ha alcuna, elli cresceranno, e 'n questo mezzo lo 'mpacceranno, siccome un lume smisurato accieca, e un minore turba la vista.
[4] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 8.2330, pag. 269: Vede la notte, ma nel giorno è cieca; / Agli altri uccelli è angosciosa e feda; / Come più guarda il Sole, più s'acceca.
[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), Son. 179.9, pag. 237: L'altrui luce l'acceca e onor onta; / triaca è lui veneno e 'l bene male; / odia bon tutti e grandi, e essi lui.
2 Fig. Ottenebrare la mente, confondere, privare di coscienza.
[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 15.13, pag. 477: e però credo solo che 'l peccato / accieca l'omo e sì lo fa finire, / e vive come pecora nel prato.
[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), Predica 5, pag. 22.14: l'omo riceve una parola e rende la coltellata; il furore ch'è in lui l'acceca.
[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 30, 139-148, pag. 684, col. 2.3: Qui tocca la casone di contrarii che s'oporano al ditto Enrigo, e dixe ch'è quella 'cega cupidisia' che açega li mundani, che sempre alegeno lo peçore, unde tutti se fa simili a quello fantino ch'è sí diverso che caça via la balia e more de fame...
[4] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1338] son. 1.10, pag. 99: Quanti più mali exempli ne vedete, / Tanto plu lo peccato vi à accecati, / Che sinno may parare non potete!
[5] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 9, pag. 123.20: Unde acegao de tenebre de invidia, vene in tanta malicia che, voglando ocier san Beneto, presentàli sote specia de limosina un pan atosegao.
- Fras. Accecare la mente, l'intelletto, la ragione, l'animo, il cuore.
[6] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), Son. 182.1, pag. 238: Ira, pessimo vizio, acceca mente, / incende e turba om dentr'e di fore...
[7] Lett. sen., XIII u.v., pag. 50.24: Non si cessi da la vostra memoria che ogne fameglarità di femmina è pericolosa, la sua faccia gitta fiamma, l'aspetto è venenoso, gl'ochi son quadregli, le parole saiette et suo capegli sono fosse cupissime, nel vestimento porta fummo el quale acciecala mente et l'animo, et beato sarà chi de le suo mani canprà.
[8] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 10.2499, pag. 278: È l'uomo pravo simile al pavone, / Ché guasta la comune utilitate / Per lo voler che accecala ragione.
[9] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 5, pag. 42.30: la impazienzia è peccato di grande avversitade, e stoltia, e danno, e viltade, in quanto reca l'uomo in misera servitudine, e acciecalo 'ntelletto, e toglie il senno, e perverte ed arde di mal fuoco l'affetto.
[10] Bibbia (09), XIV-XV (tosc.), Mc 8, vol. 9, pag. 224.2: La qual cosa conosciuta, a loro disse Iesù: il perchè pensate voi, che non avete pane? ancora non conoscete e non intendete? ancora avete voi accecato il vostro cuore?
[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), Predica 55, pag. 281.10: Questa questione fu a ·nnoi molto utilissima, e fu già fatta questione anticamente per molti, i quali per la tenebre del lume del loro intendimento ci accecaro, e caddero in resìa.
[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 94.38, pag. 435: Se tu ben ge ponni mente / como acega tuta gente, / ben dirai chi son orchi / e pu bestial ca porchi...
[3] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 9, pag. 57.13: E così fecero uno vitello d'oro conflatile, e fecergli sacrificio, e ballorongli e inginocchiorongli innanzi. Onde Iddio adirato gli lasciò acciecare; e serviro e feciono sacrificio agl'idoli e alla milizia del cielo, cioè al sole ed alla luna e alle istelle...
[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 16.21: e parte tacendo consentono al detto dei maggiori: ma pure tutti si dogliono del danno dell'umana generazione, e domandano che forma sarà alla terra accecata delli uomini, e chi farà i sagrifici alli diei, o s'egli s'apparecchia di dare le terre a disertare alle fiere salvatiche.
[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 19.1889, pag. 242: Gli occhi umani, quando sono irati, / Accecan l'alma del giusto vedere, / Remota stando da gli atti beati.
5 Cancellare (uno scritto, una figura dipinta).
[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), Suppl. L. 9, vol. 4, pag. 7.13: Ella avea scritto Serocchia; parvele d'accecare Serocchia, e disegnare così fatte parole nella corretta cera.
[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XIII, cap. 92, vol. 3, pag. 499.17: avendo il popolo di Firenze inn odio la memoria del duca d'Atene per la sua malvagia signoria, [[...]], si fece dicreto che [[...]] chiunque avesse dipinta l'arme sua in casa o di fuori, la dovesse ispignere e acecare; e a ccui fosse trovata, pena fiorini mille d'oro.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 21, pag. 88.10: Et Tullio disse: che le gran cose non si fanno nè per forza nè per tostezza di corpo, ma per consiglio e per savere, el quale non si suole menovare nè [accecare] ne la vecchiezza anzi accresciere e [augomentare].
6 [Bot.] Distruggere gli occhi, ossia le gemme, di una pianta.
[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 6, pag. 15.18: La legatura si vuole mutare alle viti, sicchè 'l legame non opprima sempre uno luogo. Il cavatore se vedrà gli occhi della vite aperti, accecherannosi senza speranza di grande vendemmia: e però si vuole cavare quando gli ha chiusi.
[u.r. 22.05.2018]