ACCENNO s.m.

0.1 accenni, acenni, acenno.

0.2 Da accennare.

0.3 Stat. pis., 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Stat. pis., 1321.

N Att. solo pis.

0.6 N In un doc. pisano del 1183 cit. in GDT, pp. 11-12 (s.v. accenno) si trova un «accennu(m) arcus», con signif. tecnico architettonico.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Gesto col quale si comunica qsa discretamente.

0.8 Paolo Squillacioti 27.07.1998.

1 Gesto col quale si comunica qsa discretamente.

[1] Stat. pis., 1321, cap. 106, pag. 287.14: Anco statuiamo, che nullo mercatante u artefice, u altro lo quale in sua botega stesse, chiami u chiamare faccia alcuna persona stante a la botega d'alcuno suo vicino per conperare alcune cose u merce; u a lui alcuna paraula dica, u acenno faccia u fare facia, avegna che a la botega del suo vicino fusse, sensa paraula del dicto vicino a la botega di cui fusse...

[2] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. I, pag. 56.14: Non fuggire là unde li nobili cavalli combatteno, e lo circo, u' cape molta gente, ha molte utilità; ché non vi ti bizognano diti a parlarne cose segrete, né ricevere segni e accenni.

[3] Comm. Arte Am. (A), XIV pm. (pis.), ch. 332, pag 591.20: Cioè poner laccioli, notar acenni. || Chiosa a Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. II.580, pag. 100.16: E però voi non ponete lacciuoli ai vostri compagnoni e non mirate le segrete paraule notate con mano.

[u.r. 29.08.2019]