ACCESO agg.

0.1 accensa, accense, accensi, accenso, acces', accesa, accese, accesi, accesissime, accesissimo, acceso, accesso, accessu, acciesa, acciese, acciesi, accieso, accisa, accisi, aceisa, aceise, aceisi, aceiso, acenso, acesa, açesa, acese, acesi, aceso, acessa, açessi, açexa, acexo, aciesa, aciesi, acieso, adcesa.

0.2 V. accendere. || Cfr. 0.5.

0.3 Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Stat. fior., a. 1284; Stat. prat., 1295; Stat. sen., 1295; Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); San Brendano pis., XIII/XIV; Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Stat. volt., 1336; Stat. cort., a. 1345; Stat. collig., 1345; Stat. lucch., XIV pm.

In testi sett.: Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi mediani e merid.: Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. viterb., c. 1345; Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.5 Si riuniscono il tipo accenso (< lat. accensus) e il tipo acceso.

0.7 1 Che è in atto di ardere, infiammato, incendiato, ardente. 1.1 [Detto di vapore, di fumo]. 1.2 Fig. 1.3 Che non si è spento, o non si spegne. 2 Che ha subito un aumento di calore, caldo, ardente, arroventato. 2.1 Fig. 2.2 [Detto del volto:] cosparso di rossore. 2.3 Rosso, vermiglio. 3 Luminoso, splendente. 3.1 [Detto di stelle:] brillante; anche fig. 3.2 Fig. 4 Fig. Infiammato (nell'animo), eccitato, esaltato. 4.1 Arso dalla fiamma amorosa, innamorato. 4.2 [In senso mistico-religioso:] ardente di amore divino. 4.3 Ardente d'ira, infuriato. 4.4 Ardente di desiderio, desideroso.

0.8 Paolo Squillacioti 10.11.1998.

1 Che è in atto di ardere, infiammato, incendiato, ardente.

[1] Poes. an. sang., 1270-71 (2), Se vi dolete a me, 11, pag. 69: Gravoso sono (e) doloroso vivo / p(er)ché l'amore como suol n(on) pare, / ançi potente acceso focho (e) vivo.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 15, pag. 219.13: L'asemplo de la radiosità se pò vedere e·llo carbone non fiambante 'e·llo carbone aceso fiambante.

[3] Stat. fior., a. 1284, II, par. 2, pag. 45.17: Et queste cotali sere che si fa al ferro e ad mano, e quando si fa solamente al ferro, ponghano quattro candellieri cum quattro cerotti o torchietti accesi dinanzi agli altari et due dinanzi al gonfalone, se fosse spiegato, infin a tanto che si cantano le laude.

[4] Stat. prat., 1295, pag. 446.8: Anco che ciascheduno debbia pagare in mano del camarlingho della detta Compagnia IIJ dr. lo dì che ssi fa la vicitatione, o in prima <di> chi volesse, p(er) ma(n)tene(re) acesa la la(m)pana nel'oratorio, p(er) revere(n)tia delle V piag(he) di (Cristo).

[5] Stat. sen., 1295, cap. 11, pag. 13.7: E chi sarà nel detto modo ricevuto, innanzi che venga, debba fare la cappa e la visiera e la disciprina; e quando viene, debbia offerire la cappa e uno cero acceso d'una libra di cera almeno su nell'altare de la cappella, e rèndare pace al Priore in persona di tutti...

[6] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. II, pt. 2, cap. 3.d, pag. 66.5: R(esponde) maiestro Alardo e dice ke ène aere percosso e per la percossione aceso, o per percussione di ventora o per inpetuosa fractione de ghiaccio congelato innell'aire, inella quale fractione se genera foco come serà manifesto innella sequente parte.

[7] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 13.4, pag. 418: E di dicembre una città in piano: / sale terren' e grandissimi fuochi, / tappeti tesi, tavolieri e giuochi, / tortizzi accesi e star co' dadi in mano...

[8] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 70.7: et quine u' cadde in mare cominciò a bollire come fusse roina di monte acceso che cadesse in mare, et disciane fummo di mare sì come di forno acceso.

[9] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 146.6, pag. 641: Fo[r]zese chiunca pò / tosto amortar l'autrui gerra, / prevegando che de zo / se pò guastar la soa terra; / che qui de lonzi è nigligente / en amortar aceisa zema / taor inderno g'è corrente, / quando casa soa crema.

[10] Stat. pis., a. 1327, L. 4, cap. 23, pag. 200.11: Et che la testa de canale non possa essere ricisa infine che 'l lume aceso stando in testa si vide dal die; et ciò s'intenda a piano diricto innanti sì come si puone dal die.

[11] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 9, 106-123, pag. 283, col. 2.34: Tra gli avelli ... Mostra di lor pena digando che fiamme ensíano delli avelli o ver arche, le quali mostravano e faceano le anime esser sí acese piene de fuogo, che non è nessuna arte né 'l fabrile né quilli che trage lo ferro della minera che 'l voglia piú rosso né funsibele ...

[12] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 448.16: Avea già udito per riportamento di molti che Elena era sirochia del re Castore e Polluce e era d'incredibile bellezza, la quale quando la vide per le fiacole accese nel tempio di Venus, con animoso desiderio desiderante e ficante lo suo viso in Elena, sigillatamente le sue membra di tanta bellezza ripiene sottilmente ripensa.

[13] Stat. volt., 1336, cap. 9, pag. 13.11: Et il decto camarlingo la debba fornire d'olio dell'avere dell'arte; sì che continuamente possa stare accesa...

[14] Stat. cort., a. 1345, cap. 11, pag. 135.4: E faccia che IIJ candele stieno senpre acese a l'altare.

[15] Stat. collig., 1345, cap. [16], pag. 18.34: el decto rectore dare faccia a ciaschuno el cero suo in mano, et ala celebratione dela solempne messa con essi ceri accesi in mano ordinata mente andare ala chiesa di sancto Alberto da Colle e sopra l'altare del glorioso sancto Giovanni Bactista offerere e lassare el cero fiorito del decto rectore...

[16] Stat. viterb., c. 1345, pag. 162.30: E quando lu morto si portarane a sa(n)cto a sotterrare, tutti quelli dala fraternitade dela sua cappella dove stane kilui ke more ci deiano essare con quatro cerei accesi o vero con dui; et onnunu dela fraternitade co· le candele accese in manu.

[17] Stat. lucch., XIV pm., pag. 72.12: Alla visitatione delli infermi lo sacerdote vada colle vestimenta bianche religiosamente portando lo corpo di Cristo e -l diacono, overo subdiacono overo accolito, portante la lanterna adcesa et la spungna con l'acqua benedecta.

[18] Stat. perug., 1374, pag. 8.34: E a le predecte cose ciascheuno abia una candela al sequio aciesa al sepolcro e puoie oferesscha la dicta candela em mano del camorlengo e sia de valore de VJ d. almeno.

[19] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 7, pag. 18.3: E tolse enmantinente un caveço de candela acesa e metèlla su la porta de la giesia.

- Fuoco acceso.

[20] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 44, pag. 127.4: Plaç' a Deo ke 'n tal guisa procedati sopra questa vendeta ke voi amortati questo foco ke c'è acceso, e non acrescati casone ad altri de fare né de dicere quello ke sia turbamento e briga de vostro offitio.

[21] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 574, vol. 1, pag. 356.22: Anco, che neuno de li detti berivieri, o vero el detto capitano de li berivieri, excetti coloro che andaranno a la guardia de la città, possa o vero debia andare per la città di Siena dipo 'l terzo suono de la campana, infino al suono de la campana del dì, per alcuna ragione, modo o vero cagione se non andassero di comandamento et licentia de li signori Nove, o vero per fuoco acceso, (vollia Dio che non sia) o vero per tempo di romore, a la pena predetta, et quante volte. || fuoco acceso vale 'incendio'.

[22] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 12, vol. 3, pag. 54.2: In questo luogo quando eglino ebbono aparecchiati gli sagrifici a Giove, all'usanza della patria; e poi che lo antico altare si riscaldò degli accesi fuochi...

[23] Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.), pag. 116.7: Poi cresce tanto quisto foco acceso che non vogava lengno Venetiano da Nigroponte che non fosse preso e menato denançe a Morbasciano e ciaschun morto con sì facto estratio che per vergongna taccio, e non lo spiano...

[24] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), ii, st. 25.8, pag. 159: e Lucifero ogne die li manda / una serpa, ch'è molto ardente, / che nove volte lo die ie mança lo vixo / con li soi denti che sono de fogo acexo.

[25] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 37.4, pag. 87: Ma sento, Amor, già che l'aceso focho / cresce ognor in vertute, / et infiamando il cor a pocho a pocho / le forze gli à tolute...

1.1 [Detto di vapore, di fumo].

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 5.37, vol. 2, pag. 74: Vapori accesi non vid'io sì tosto / di prima notte mai fender sereno, / né, sol calando, nuvole d'agosto, / che color non tornasser suso in meno...

[2] Gl Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 5, 31-45, pag. 80, col. 1.20: quelle sono appellade 'comete', perché 'l vapore acceso fa fummo, e par quase come una treça. Or fa l'A. la comparazione de qui' vapuri acesi ch'èno in pocha quantità, c'hano velocissimo moto; e fa eziamdeo anche de quelle nuvole che per la calura de l'aere descendeno a la terra, quasi expulse dal ditto calore.

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 24, pag. 525.14: Comete, sono vapori viscosi, caldi, montati alla terza regione suprema dell'aere, ed ivi accesi ed enfiati appaiono come stelle con chiome, cioè con treccie; e però sono appellate comete; la qual comete avviene dal fummo acceso d'essa, che sempre tende all'opposita parte del suo moto...

[4] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 15, ch. 145, pag. 188.27: la fiamma non è altro che fumo acceso, onde con ciò sia cosa che la cometa sia fiamma secondo che veggiamo manofestamente, dunque non è altro che vapore e fummo acceso.

1.2 Fig.

[1] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), Provenzano, 77, pag. 910: Rug[g]ieri, or ti konforta / ed ab[b]i giuoko e riso: / Cristo la tiene e porta, / da·lliei non è diviso; / lo franko popolo acceso / la porrà in altura, / Siena, ciò m'è [a]viso, / citta[de] di natura.

[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), Canz. 48.29, pag. 126: Non giá dico spegnando esser leggero / acceso forte in om d'amore foco, / a ciò che nulla o poco / vole, chi meglio vole, ess'ammortare; / e si ben vole, è grave.

[3] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), Son. 12.3, pag. 133: Lasso me! Ch'io non veg[g]io mai difesa / potesse avere, 'n esto mondo stando; / così 'nfiamatä ò l'arma ed ac[c]esa, / d'un doloroso foco consumando.

[4] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 16.16, pag. 234: L'avara invidïosa mente vostra, / O Marchigiani, con le gravi colpe, / Secondo che lo cielo mi dimostra, / Conduceravvi nelle guerre accese, / E lascerete l'ossa con le polpe / Entrando l'anno con lo tristo mese.

[5] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 363.1, pag. 225: Alor l'açesa flama nel cor monta, / unde, se tu me lassi cusì molto, / moro bramo[so] del liçadro volto.

1.3 Che non si è spento, o non si spegne.

1.3.1 Fig. [Detto della memoria:] attivo, desto.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 15.17, pag. 302: Se l'uomo allor si scontra col dragone, / Combatte l'elefante e fa difesa / Che l'uomo non riceva lesïone. / Così tu devi conoscenza avere / Tenendo sempre la memoria accesa, / E in tutti gli atti la ragion vedere.

1.3.2 Fig. [Detto di un conto, un debito:] ancora valido, non saldato.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 52, pag. 123.2: Il padre lasciò al giovane la carta accesa, e niuno ricordo lasciò, che n'avesse fatto fine, o che fosse pagato, e perciò questo gl'intervenne.

1.3.3 Fig. [Detto di un problema, una questione:] aperto, non risolto.

[1] F Declamazioni di Seneca volg., L. 9, decl. 1: i padri ucisono le loro figliuole, e io non uccisi la mia, anzi l'uccidesti tu, e non la riserbasti a me, che n'avrei fatto vendetta; onde tu se' ingrato, e con ragione t'accuso, e rimane la quistione accesa e indeterminata. || Becchi, Declamazioni di Seneca, pag. 195.

2 Che ha subito un aumento di calore, caldo, ardente, arroventato.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 4.23, pag. 345: Dico che allora il Sole è sì fervente / Chè scalda queste nubi e falle accense; / Poi la vampa nell'aëre si sente.

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IX (i), par. 94, pag. 491.32: fiamme erano sparte, Per le quali eran del tutto accesi, quegli avelli, Che ferro più, acceso, cioè rovente, non chiede verun'arte, la quale di ferro lavori, il quale lavorare non si può né riducere in quella forma la quale altri vuole, se egli non è molto rovente.

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 37, pag. 89.13: S'egli era di diversa natura, ciascuno il pensi, che per accesa continua e mortal febbre, sfidato da' medici, veggendolo molto ardere, vollono fare notomia di sì fatta natura, addomandandola elli...

2.1 Fig.

[1] Legg. S. Elisab. d'Ungheria, XIV m. (tosc.), cap. 19, pag. 34.8: Ed elli per ciò di tanto calore parea acceso, che lla faccia sua non solamente era bagnata, ma etiamdio le sue vestimenta erano tutte molli per lo sudore, in tanto che toccandolo quelli che lli erano d'intorno, non poteano sostenere lo calore che gli usciva delle mani.

2.2 [Detto del volto:] cosparso di rossore.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, cap. 1, pag. 17.6: La quale come vide le poetiche Muse presenti stare al nostro letto, e a' miei pianti parole dittare, un pochetto commossa e infiammata, con acceso volto disse: «Chi ha permesso venire queste sceniche puttanelle a questo infermo, le quali i suoi dolori non solamente non riparerebbono di rimedii alcuni, ma di dolci veleni in sopra ciò lo nutricherebbono?

[2] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 33, pag. 161.30: O Fiammetta, dov'è fuggita la vaga bellezza del viso tuo? Dove l'acceso colore?

- Acceso nel volto.

[3] Lapo Gianni, XIII ex./1328 (fior.), 12.11, pag. 592: Se tu la vedi nel su' viso accesa, / non dicer motto se fosse adirata; / ma, quando la vedrai umilïata, / parla soave senz'alcun temore.

[4] Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334, cant. 15.47, pag. 38: Il molto correre e le frasche folte / avevano a Covella tutti i panni / quali stracciati e quali a sé ravvolte; / ond'ella, piena e d'ira e d'affanni, / tututta ardeva nella faccia accesa, / di quello uccel desiderando i danni.

2.3 Rosso, vermiglio.

[1] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 7.5, pag. 752: Quando la volpe de fame è sopresa, / asotilliase tanto êlla sua mente, / ke pensa conmo possa avere spesa / a meno briga, più vivaciamente; / trova una terra vermellia e acesa, / tegnese, pare sangue veramente...

3 Luminoso, splendente.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 20.85, vol. 3, pag. 336: Poi appresso, con l'occhio più acceso, / lo benedetto segno mi rispuose / per non tenermi in ammirar sospeso.

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, 6.7, pag. 99: Un re, un padre creator di tutta / Quanta si vede natura, o si pensa; / Ed ei la regge, per cui è costrutta. / Costui a Febo diede luce accensa, / E alla luna i corni, e diè le stelle / Al ciel con la potenzia sua immensa.

[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 59, pag. 338.4: Mostravasi già il cielo d'infiniti lumi acceso, quando così piangendo e parlando Florio entrò in Marmorina...

[4] Petrarca, T.C. (Vat.Lat. 3196), 1357-74, T. Cupidinis III (1375), 113, pag. 252: Le chiome accolte in oro, o sparte al vento, / Gli occhi che accesi d'un celeste lume / M'infiamman sì ch'i' son d'arder contento.

3.1 [Detto di stelle:] brillante; anche fig.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 18, pag. 419.21: E però dice, ch'elli vide in quella stella accesa di Giove lo sfavillare delle anime amorose di giustizia, che ivi erano, segnare alli occhi suoi nostra favella, cioè - Diligite ec.

[2] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 54.42, pag. 46: Sí che l'amor ch'i' ho non ha speranza; / cosí fosse finito come è ella, / e che l'accesa stella / non fosse mai ver me piú poderosa!

[3] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 89.9, pag. 169: O stelle accese ne la fronte altera, / O specchio del mio core, o dolce riso, / Con voi portate l'alma tutta intera.

3.2 Fig.

[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Medea, 37, pag. 111.34: Tu eri adorno di somma bellezza, e li miei fati mi tiravano, e li tuoi occhi con amoroso splendore se ne portarono la mia accesa luce.

4 Fig. Infiammato (nell'animo), eccitato, esaltato.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 21, pag. 61.6: Ma pensando di fuggirsi, e abbandonare la guerra per lo pericolo dello soperchio che vedieno, Tirteo poeta, e doge, fece canzoni; e per le parole, che cantando si dicieno, accesi tornaro alla battaglia...

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 17, pag. 188.6: Primo, è grave per ira inpetuosa: el garrire non prociede se non da animo furioso, inordinato, acieso in vendetta, e però questi tali sono asimigliati a cani latranti ché per ira di vendetta latrano...

[3] Lett. sen., XIII u.v., pag. 50.7: de' tristi consolatori et degli sviati consegli[at]ori et diriççatori, ad le cose spirituagli solleciti, ad le parole d'Iddio devoti et desiderosi, nell'oratione continui et ferventi, contra a le temptationi savi, arditi et vigorosi, et a le cose divine accesi et infiammati.

[4] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 105.15: Primieramente sobrietade guarda alla ragione, e allo 'ntendimento sua franchezza li tolle; che quelli ch'è embro è sì acceso di vino che elli ne perde ragione e intendimento, e è altresì come annegato in vino, e quando elli crede bere il vino, e 'l vino bee lui.

[5] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 8 [XLIX].36, pag. 728: Or no me vojo destender / en lo faito de Laj[a]zo, / dond'eli preisem tar stramazo / che bem ge poèm imprender / de cognosce Zenoeisi, / e prende spejo e dotrina / de Pisa, chi sta sovina, / e no esser tanto aceisi / de soperbia e de orgojo, / chi, per no vorer concordio / ma tirà pu in descordio, / a la raxon creva l'ojo.

[6] Armannino, Fiorita (07), p. 1325 (ven.), pag. 109.9: De più çente non fo l'oste delo re Arasto ca de quela de Teocles, mo de più ardir e de più açexa voia per lo soperchio che Poliniçe ave del tradimento che lo fradelo li avea fato.

[7] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 407.2: Ma i fratelli, animosa schiera, e accesa di lutto, parte prendono le coltella, parte prendono saettamenti, e ciechi ruinano.

[8] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 5, pag. 134.6: La vita di cui per esempio de' fedeli molto estendendosi per grande tempo, il suo arcidiacono, acceso di ambizione d'esser vescovo e dolendosi che Savino vivea tanto, procurò d'ucciderlo per veneno.

4.1 Arso dalla fiamma amorosa, innamorato.

[1] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 1, ott. 47, rubr. 1, pag. 38.7: Troiolo più che mai acceso, prima dubita non Criseida ami altrui, appresso seco di sé ragiona e duolsi d'Amore.

[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 285.2, pag. 359: Né mai pietosa madre al caro figlio / né donna accesa al suo sposo dilecto / die' con tanti sospir', con tal sospetto / in dubbio stato sí fedel consiglio, / come a me quella che 'l mio grave exiglio / mirando dal suo eterno alto ricetto, / spesso a me torna co l'usato affecto...

[3] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 31.43, pag. 292: E pensa come Fedra sfortunata, / d'Ipolito infiammata, / quanto portò la sua piaga nascosa; / e com' gravosa fu l'antica spina / nel cor della reina / Semiramis, accesa del suo Nino, / che per distino e per fermo consiglio / s'aggiunse a llui, poi fu marito e figlio!

[4] Tristano Veneto, XIV, cap. 197, pag 176.32: E là o' qu'elli penssava in si mediesimi, elli se maraveyava donde questo penssier li sè adevignudo cussì subitamentre, perqué davanti elli non penssarave a questa vilania per tuto lo mondo, et ora sè cussì açessi qu'elli non porave romagnir per tuto lo mondo che Tristan non amasse Ysota et Ysota Tristan.

- Acceso in amare, d'amore, in amore.

[5] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), Son. 121.2, pag. 375: Se credi per beltate o per sapere / la donna ch'ami sia d'amoraccesa / ch'ella ti dica 'sì' senza cherere, / di ciò ch'i' ho ditto mi puoi far ripresa...

[6] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 9, pag. 231.5: Fue bello del corpo, ornato parladore, cortese donatore, ed in amare acceso, ma coperto e savio; amòe per amore Adalagia moglie di Barale suo signore; e per ricoprirsi, facea segno d'amare Laura di santa Giulia, e Bellina di Pontevese, sirocchie di Barale; ma più si copriva verso Laura, di che Barale gli diede-.

[7] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 48, par. 4, pag. 831.22: Ma Ameto, con etterno segnale di tutte nello ardente petto segnato, le vedute cose reiterando nella sua mente, in sé biasimando la troppa affrettata partenza, con isperanza di ritornarvi, similemente si parte lieto e alle sue case si rende, acceso di molti amori.

[8] Ultime imprese di Tristano, a. 1375 (tosc.), st. 7, pag. 27.12: Et cavalca pensando sì forte della Reina Y[sotta] di valore, che quasi il cuore aveva presso a morte messer T[ristano], acceso del suo amore.

4.2 [In senso mistico-religioso:] ardente di amore divino.

[1] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), C 25, Dami conforto, 17, vol. 1, pag. 182: O grande bene di quello di paradiso, / ralumina 'l mio cor del tuo bel viso, / ke me ne stia la mente e 'l core aceso: / dami saglita d'ogni altra dlectança.

[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 42, pag. 117.7: E trovase c'un gentil homo, lo quale ebe nome Fines, nepote d'Aron, accesso de l'amor de Deo, occise una peccatrice e quello ke fornicava cum ella, per la qual cosa lo [nostro] signor Deo li fece pacto de perpetual sacerdotio.

[3] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 233.5: Questo eciamdio, driedo la soa incoronacion, aceso de l'amor de Dio e dela chiesia, si chomo homo verasia mente catholico e avocato dela chiesia, le forze del imperio in contenente excita...

[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 46, pag. 242.4: E in queste cose e in molte altre si mostra l'amore e la devozione grande e il fervore suo acceso e continuo.

[5] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 4.30, pag. 663.13: In prima consideri i beneficii da Dio ricevuti e le grazie, e renda umili e divote grazie a Dio, sí degli spirituali e sí de' corporali, acciò che l'anima orando e ricognoscendosi indegna de' beneficii e delle grazie, diventi piú infiammata e accesa dell'amore di Dio...

[6] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 92.1, pag. 637: Beata Madalena, per lo acceso / corale amor de la divina grazia, / qual te fe' abandonare ei van solazia / e nei celistïal lo core inteso, / te prego per colei qual non paleso / più nel parlar, che ne fuor fatti strazia, / che te piaccia operar sì, che li spazia / passen più breve e con più picciol peso.

[7] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 248.52, pag. 295: Fa' ch'io porti in Cristo morte / de la sua passion la sorte / e le piaghe raccogliere; / da le piaghe esser<e> piagato, / da la Croce inebriato, / ne l'amore del Filio / infiamato ed acceso.

4.3 Ardente d'ira, infuriato.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 110, pag. 247.10: Rimasa così la cosa, li porci non si poterono mai trarre di quel luogo che convenne che 'l gottoso fosse portato altrove, e convenne si disfacesse la lettiera; e con questo erano sì accanati e accesi che fu gran pena a poterli cacciar fuori.

- Ira accesa.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 9, vol. 2, pag. 184.25: Ercules raguardò con crudeli occhi me dicente così fatte parole; e non signoreggiò fortemente alla accesa ira; e rendè cotante parole.

[3] Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.), 3, pag. 62: E vidila ivi poi per ira troppa / accesa ridolersi con istrida / perchè Ercole con Iole facea soppa.

- Acceso d'ira, di furore.

[4] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 4, pag. 358.9: Mitridate, acceso d'ira, di male fare s'infiammò.

[5] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 42, pag. 73.12: Come la fama della morte di Pallante venne agli orecchi d'Enea, acceso e infiammato tutto d'ira contro a Turno, partissi del loco, dov'egli era, e percosse nella gente di Turno...

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 220.15: Levaose una voce subitamente per mercato in Roma: «Puopolo, puopolo!» Alla quale voce Romani curro de·llà e de cà como demonia, accesi de pessimo furore.

[7] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 12, pag. 172.27: Li quai presenti vegando, lo re Totila no li vose receive' e aceso de maor furor che inprima comandà ad alquanti de la soa gente che andasen e ligasem lo dito vesco streitamenti e crudermenti lo tratasen e lo guardasem a lo so çuixio.

[8] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 28, pag. 199.14: Per la quar cosa queli Longibardi, aceisi de grande ira, tuti quelli chi adorar non vosen crudermenti ocisem de coltelo.

4.4 Ardente di desiderio, desideroso.

[1] Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.), Son. 5.14, pag. 388: Ed in tal donna vo' logar mia 'ntesa, / che 'l men del mio servire nom si dolglia, / tutto nom sia in gradirlo troppa acciesa.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 33, pag. 488.25: Imperò pensando lo imperadore sopra le primaie lettere, e sopra le lettere delle sillabe come rilevassero insieme, da Constanzio, il quale allotta apparecchiava battaglia, essendo in Magnente acceso di vendicare il fratello, comandatogli che lasciasse lo imperio, pognendo giuso la porpore colle lettere, e contentandosi d'essere privato, il palagio e la scuola lasciò.

[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 46, pag. 608.25: Molto si maravigliò Filocolo di ciò che a Biancifiore udì contare, e vedendo il disio di Biancifiore così acceso d'andare a Roma, mutò disio...

- Acceso di, per desiderio.

[4] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 8, ott. 110.4, pag. 533: Così la giovinetta in sé dicea, / mirando fuor di sé le cose dire / che l'un baron contra l'altro facea / nel campo, acceso di troppo disire...

[5] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 1, pag. 174.20: Lo santissimo padre Eleuterio, del quale di sopra feci menzione, il quale fu presente al fatto, mi disse che nella città di Spoleto fu una giovane nobile figliola di uno grande barone, la quale accesa di desiderio di vita celestiale volle lasciare lo mondo.

[6] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, part. 4, pag. 95, col. 2.15: E' adunque manifesto che l'anima che veramente si può levare, e unire col diletto per l'affetto acceso per desiderio d'amore, senza alcuna meditazione o contemplazione o pensieri che vada innanzi, ovvero accompagni; secondo che in più parti santo Dionisio dice nella mistica teologia per la divina grazia...

[u.r. 31.07.2019]