ACCETTARE v.

0.1 accepta, acceptambo, acceptando, acceptandola, acceptante, acceptao, acceptarà , acceptare, acceptarelo, acceptaro, acceptasse, acceptata, acceptate, acceptati, acceptato, acceptavalo, accepterà , accepti, acceptò, accetare, accetargli, accetato, accetoe, accetta, accettada, accettai, accettando, accettandolo, accettandone, accettano, accettante, accettar, accettarà , accettarai, accettare, accettarlo, accettarmi, accettaro, accettarola, accettaron, accettarono, accettasse, accettata, accettate, accettati, accettato, accettava, accettavano, accetterà , accetteráe, accetterai, accetteranno, accetterebber, accetterebbero, accetterete, accetterò, accetti, accettiamo, accettiate, accettino, accetto, accettò, accettoe, accettòe, accettogli, accettollo, accettorono, accieptò, accietasse, accietta, acciettano, acciettante, acciettare, acciettarono, acciettata, acciettati, acciettato, accietto, acciettò, acciettòvi, acectante, acectare, acectasse, acectato, acepta, aceptante, aceptare, aceptari, aceptemo, acepterà , acepti, aceptiamo, aceptirai, acetare, acetasse, acetato, aceté, acetò, acetta, acettare, acettarono, acettarti, acettata, acettati, acettato, acettava, acetteno, acetterà , acetterebbe, acetti, acetto, acettò, acettòe, acettono, acieta, aciettare, aciettasse, aciettata, aciettato, aciettava, acietteremo, aciettò, aciettorono.

0.2 Lat. acceptare (LEI s.v. acceptare).

0.3 Stat. fior., a. 1284: 1.

0.4 In testi tosc.: Stat. fior., a. 1284; Stat. prat., 1295; Libro mem. Donato, 1279-1302 (lucch.); Stat. sen., c. 1303; Stat. pis., 1330 (2); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Stat. volt., 1336; Doc. aret., 1337; Lett. volt., 1348-53.

In testi sett.: Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Stat. bergam., XIV pm. (lomb.); Passione genovese, c. 1353; Tristano Veneto, XIV.

In testi mediani e merid.: Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Discorso sulla Passione, XIV sm. (castell.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Stat. palerm., 1343.

0.5 Locuz. e fras. accettare le persone 3.1.

0.7 1 Dare il proprio consenso in relazione a qsa che viene offerto o proposto; ricevere qsa, prendere possesso di qsa che viene offerto (in dono, vendita, compenso). 1.1 Approvare, autorizzare. 1.2 Aderire, seguire. 2 Ricevere qno, ammettere qno in un luogo o al proprio cospetto, accogliere; anche fig. 3 Gradire. 3.1 Fras. Accettare le persone: esprimere una benevolenza parziale e discriminante. 4 Appurare, accertarsi.

0.8 Paolo Squillacioti 10.11.1998.

1 Dare il proprio consenso in relazione a qsa che viene offerto o proposto; ricevere qsa, prendere possesso di qsa che viene offerto (in dono, vendita, compenso).

[1] Stat. fior., a. 1284, II, par. 27, pag. 52.10: Anche ordiniamo et fermiamo che nessuno dela Compagnia, o più, possa o debbia ricevere o acceptare, pregare o aringhare per alcuno, o alcuni, cacciati di questa Compagnia, sanza parola del frate posto sopra la Compagnia.

[2] Doc. sen., 1289, pag. 51.38: Et anco n'acetto quattro nappi piani et chuslieri d'ariento, et vollio che ne sieno fatti due calici, et l'uno sia dato ai frati di sancto Agostino a luogho di sancta Aghata et l'altro a luogho dei frati di sancto Domenicho in Camporegi.

[3] Stat. prat., 1295, pag. 451.17: La q(u)al pena debbia aver pagata in mano del camarlingo dal dì ke elli è tenuto d'avere accettato a cinque dì p(ro)ximi subseque(n)ti.

[4] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 3, pag. 239.17: E perçò in quanto nu' impresentando li homigni e quel comune e vue medesime avi' facta quela recomanda[n]ça e proferta chi v'è plaçuta fare de loro e de le vostre persone e di vostri facti, nue quela reçevemo et aceptemo per pura, laudabele e ferma e clara, sì como da persone le quae nu' avemo e tignemo per nostre, o veramente segondo che per merito de loro perfete opere son tenuti...

[5] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 32, 109-123, pag. 705, col. 1.3: Po' quando mette che se recuverse lo carro, hae a significar che qui' fidili che romaseno, sí acettono e volseno posseder beni temporai.

[6] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 17, pag. 249.15: Lo Re loro proffera non poca moneta, la quale i mercatanti non acciettano, ma di tutto dono al Re dicono lo prenda.

[7] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 4, pag. 665.7: Massimamente si studii l'anima che non ricevi e non accetti veruna sensibile o visibile fantasia, ovvero apparizioni di spirito, ovvero di dolcezze o dolci canti o suoni, o odori, ovvero simili cose, acciò che non cada dalla diritta regola della fede, la quale non è di cose sensibili e visibili, ovvero immaginabili, ma è di cose sopra il senso e lo intelletto e sopra la immaginazione umana e sopra la mente nostra.

[8] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 46, pag. 175.8: ca kisti peticioni et oracioni fòranu repudiati e non acceptati avanti lu conspectu de Deu, lu quali è iustu iudice.

[9] Doc. aret., 1337, Risposta ai capitoli riveduti, pag. 656.13: Tutte le predecte cose e quello che areca Regolino non scemando d'esse, accepta messere Piero e li suoi consorti e promette de osservare...

[10] Stat. palerm., 1343, cap. 16, pag. 26.13: Ancora urdinamu e firmamu, di vuluntati e consintimentu di tucta la nostra cumpangnia, ki li ricturi cum li cambirlingy e cunsigleri insemblamenti, oy cu la maiuri parti di loru, aianu plenaria e libera putistati, cu l'assensu e consintimentu di lu nostru cappillanu, di putiri iungiri e mancari, rifurmari et infurmari, aceptari e reprobari cosi li quali fussiru necessarii oy superflui in li dicti capituli, in utilitati di tuctu lu corpu di la cumpangnia...

[11] Lett. volt., 1348-53, pag. 183.26: anco semo stati antichi amici e parenti, e così intendiamo d'essere per innançi e richiedere lui come fratello, e così può fare egli noi e poteva ogni volta, e così ce li proffera a ogni suo piacere, acceptando con buono animo ciò che scrivi dele sue proferte.

[12] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 4, pag. 543.8: Anchora mo', cum ciò sia cosa che li officiali debiano essere contenti de li stipendij a loro deputati e assegnati e per loro acceptati, lo Rectore e li suoi officiali e domestici sia desevele d'aspectare per previa honestade gracia de remuneratione, statuemo che nessuna persona presumisca cum doni, cum promissione o per altro modo cum parole o facti, corumpere alcun judice, notario, advocato del fischo...

[13] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1360/1362] son. 21.13, pag. 283: Per fi ad dece anni non fare donamento / Ad altri che allo re; coscì acceptambo; / In Camora fo quisto juramento.

[14] Tristano Veneto, XIV, cap. 257, pag. 222.5: Et elo disse: «Dama, or recordé-ve ben de questa promision, perché se vui la inproferta me aceté io non domando plui del ben del mondo».

[15] Discorso sulla Passione, XIV sm. (castell.), pag. 162.28: Et q(ue)sta fo la prima messa nella quale mes(er) (Gesù) (Cristo), ainello i(n)maculato, offerse se medesmo al padre suo p(er) tutti i peccatori, e q(ue)sta offerta fo co(n)fermata e acettata e co(n)pita sullo legnio dela croce, collo preçço del suo santissimo sangue (e)d acqua ch'oscì del suo santissimo lato.

[16] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 24, pag. 195.6: Per la qual aparicium non creo che san Pero vorese demostrà' atro, se non che ço che se fa a sua reverencia ello vei e acepta semper.

- Accettare un incarico, un ufficio, una carica.

[17] Stat. prat., 1295, pag. 451.14: Anche ordinamo, p(er) pace e p(er) riposo di questa Compagnia, che-l rectore lo quale fie electo p(er) l'università di questa Compag(ni)a debbia avere accettato lo suo oficio lo dì della pasqua di Pentecosta o p(ri)ma, se volesse...

[18] Stat. sen., c. 1303, cap. 86, pag. 132.18: Et se contra la detta vacazione fusse decto, non vaglia per neuno modo, et non possa esser costretto d'acceptare el decto officio.

[19] Stat. pis., 1330 (2), cap. 66, pag. 501.14: Nè che alcuno sia electo in capitano, priore, u rectore, u altro officiale, per qualunqua nome si nomini, di quelle, u d'alcuna di quelle; et electo, quello officio non ricevere, u vero acceptare...

[20] Stat. volt., 1336, cap. 1, pag. 7.9: Et qualunque sarà electo officiale secondo che si contiene di sopra non possa né debba l'offitio a che sia electo et avere potrà per forma di questo capitolo, per nessuno modo o cagione rifiutare, ma quello accetti et giuri a richiesta de' consoli et camarlingho.

[21] Stat. perug., 1342, L. IV, cap. 143, par. 5, vol. 2, pag. 529.30: E chi contrafarà e 'l ditto ofitio acetterà , paghe al comun de Peroscia per nome de pena .XXV. livere de denare.

[22] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 236.2: Il duca detto di Calavra ebbe Firenze per X anni, chominciati in kalendi proximo di maggio, ma egli accettò del presente aprile la signoria.

[23] Stat. bergam., XIV pm. (lomb.), cap. 27, pag. 266.1: E chi non accepterà lo officio che li serà inzonto, da lì innanzi non sia de la dita compagnia, ma per ogni modo de la dita compagnia sia al postuto excepto, dummente che non habia iusta casone.

- Accettare la battaglia, la giostra: accogliere una dichiarazione di guerra, una sfida.

[24] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 87, vol. 3, pag. 179.15: Lo re di Francia accettò la battaglia, e prese il gaggio; e 'l sabato, a dì XXIII d'ottobre MCCCXXXVIII, era la giornata.

[25] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 58, pag 219.10: Allora messer Tristano la giostra non rifiuta niente, anzi l'accetta...

1.1 Approvare, autorizzare.

[1] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 456.34: Risplendente lo die seguente, acceptante lo re Priamo, Paris menò Elena nel tempio di Palladis per moglie, per la qual cagione gli universi Troiani multiplicaro la festa colla festa e l'allegrezze...

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VI, cap. 24, vol. 1, pag. 252.1: Al tempo del detto papa Innocenzo si cominciò la santa ordine de' frati minori, onde fu cominciatore il beato Francesco nato della città d'Ascesi nel ducato, e per questo papa fu accettata e approvata la detta ordine con privilegio, imperciò che tutta fu fondata in umilità, e carità, e povertà, seguendo in tutto il santo Vangelio di Cristo, e schifando ogni delizia umana.

[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 10, cap. 9, pag. 382.15: Il popolo comandò incontenente che li tribi fossero appellati, e parve che la legge fosse accettata; e nondimeno quello giorno fu turbata per intercessione.

[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 82.29: Allora tutta quella universitate de la gente Troyana, auduto quillo sermone, sì l'acceptaro e respossero che commo lo re avea parlato cossì se facesse.

1.1.1 Acconsentire.

[1] Libro mem. Donato, 1279-1302 (lucch.), pag. 107.6: Àci acetato Cechoro suo filiolo a questa cho[m]pera.

1.1.2 Riconoscere.

[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 15, pag. 134.17: Latino, sentendo morto Turno, aperse le porti e mise dentro Enea e' suoi e menollo nel tempio e dopo grande diceria dall'una parte e dall'altra, accettando Latino Enea per figliuolo ed egli lui per padre, con molte lagrime di tenerezza da ogni parte, Enea isposò Lavina e Latino gli dié la tenuta dele forteze d'Italia.

1.2 Aderire, seguire.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), app. proemio c. 10, pag. 596.8: Teodosiani, e Gianiti sono appellati da Teodosio, e da Giano, li quali in uno die furono fatti Vescovi al tempo di Giustiano in Alessandria per l'elezione del perverso popolo, costoro seguitando li errori d'Euticio, e di Diostoro non accettano il Concilio di Calcedonia, ma affermano l'una delle due nature essere in Cristo, la quale li Teodosiani dicono che fu corrotta, e li Gaianici non corrotta...

2 Ricevere qno, ammettere qno in un luogo o al proprio cospetto, accogliere; anche fig.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 46, pag. 241.28: non si dilettava e non si facea venire né buffoni né giullari né altri sergenti o donzellotti, ma solamente i santi òmini accettava e ricevea e facea loro onore e ricoglieali a sé, e dimandava de la vita loro e ispiava la santità di catuno, e i miraculi e le grandi virtudi che trovava, tutte scrivea, e fecene uno bellissimo libro e devotissimo, che ssi chiama il Dialago .

[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 1.6, pag. 135.28: I Ghibellini, nè per anbasciate nè per minaccie avessono da Firenze, non li accettorono; e richiesono gli Uberti, Pazi di Valdarno e Ubertini, e 'l Vescovo, che sapea meglio gli ufici della guerra che della chiesa, il quale era de' Pazi, uomo superbo e di grande animo.

[3] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 6, pag. 188.19: Ma perciocchè per quelle parole, che abbiamo dette davanti, noi non siamo giudicati essere grave amico, e non inganniamo i meriti delle vostre virtudi, li quali noi molto ci confidiamo essere accettati nella benignità di Dio, le quali riprendono non solamente i peccatori...

[4] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 59, pag. 117.10: La tua figliuola, o ottimo padre, io accetto, al cui nome farò la città alla gente troiana ch'è meco...

[5] Passione genovese, c. 1353, pag. 27.27: A 1353 Pensando in mi mestesso che he' som ordenao e misso in lo campo de Criste, quamvisdee indegno, covienme hoverar e lavorar lavor chi sea acceptao davanti da Dhee.

[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 32, pag. 281.2: Li altry Grecy che no avevano voluto recepere né acceptare li loro ry venendo de Troya, semelemente redducti a penitencia, humelemente le gevano cercando e receperolle restituendo loro dignitate.

[7] Discorso sulla Passione, XIV sm. (castell.), 207.2, pag. 247: Amico, essendo in tanto caso avverso / che terra o mare non dovea acettarti / per iniqui disposti a nimicarti, / guarda che tratto è stato un manroverso.

3 Gradire.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 4, pag. 151.10: Terço, arecha doppo sé la invidia grandi nocimenti, ke la invidia fo casgione del primo homicidio, ke Caym vedendo ke lo holocausto k'ei facia a Dio [Dio] non l'acettava (et) quello del fratello sìe, e 'l fratello Abel multiplicava in richeççe (et) elli inpovaria, mosso in invidia (et) ira (et) occise Abel suo fratello.

[2] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 39, pag. 52.9: A zò se responde ke no solamente Jesum Cristo, ma Zoane Baptista e molti altri senti à facte meravejose penetencie, no per li soi pechadi ma per li pechadi dei altri, per chu' salvacion elli priegà continuamente, e Dio accepta quelo ke l'un amigo fa per l'oltro.

[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 11, pag. 372.10: Oimè, che ho io verso gl'iddii commesso, che i miei sacrificii puramente fatti non sono accettati?

[4] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 22, vol. 1, pag. 149.25: Dulci signuri, cum la tua bona vuluntati fa benignitati a la casa dy Syon, a lu templu; fa ki sianu hedificati li muri di Ierusalem; intandu aceptirai lu sacrificiu di la iusticia, intandu aceptirai li offerti et li holocausti, intandu mectiranu supra lu to autaru vitelli.

3.1 Fras. Accettare le persone: esprimere una benevolenza parziale e discriminante.

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 3, vol. 2, pag. 158.36: [[Cristo]] non elesse potenti, nè savi, nè ricchi al suo apostolato, nè fece più grazie agli infermi nobili, che agli altri; anzi al fante del Centurione volle andare, e non al figliuolo del Regolo per confondere, e riprendere in noi, come dice s. Gregorio, questo vizio di accettare le persone, cioè di non mirare nella persona la immagine, e la grazia di Dio, ma la fortuna, e lo stato di fuora.

[2] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Deut. 1, vol. 2, pag. 198.9: e così udirete il piccolo come il grande, nè non guarderete nè accetterete la persona di chiunque si sia, imperciò che il giudicio è di Dio...

4 Appurare, accertarsi.

[1] Stat. sen., 1356-68, cap. 24, pag 10.26: el detto rectore faccia convocare la racolta generale, acceptato che non vi sieno e fanciulli, e ine si legano per li detti statutari gli ordini che avaranno fatti, et anco ogne petitione che lo' fusse data...

[2] Stat. sen., 1356-68, cap. 26, pag 11.16: Ancho ordiniamo, che neuno dipintore possa nè debba rifiutare neuno offitio che gli fusse dato overo conceduto per l'università dell'arte, acceptato che non avesse vacatione, acciò che le fadighe e li onori dell'arte sieno participati a ciascheduno...

[u.r. 22.03.2017]