ACCETTATORE s.m./agg.

0.1 accettator, accettatore, accettatori.

0.2 Da accettare, sul lat. acceptor (cfr. LEI s.v. acceptator).

0.3 Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.); S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.).

0.5 Locuz. e fras. accettatore di creature 1.1; accettatore di persone 1.1.

0.6 N Att. solo nel lessico relig.

0.7 1 Chi riceve, accetta qsa. 1.1 Fras. Accettatore di persone, di creature: chi è benevolo in modo parziale e discriminante. 2 Agg. Che riceve, accetta.

0.8 Paolo Squillacioti 10.11.1998.

1 Chi riceve, accetta qsa.

[1] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 108, pag. 218.18: So' certa, Veritá eterna, che tu non dispregiarai el desiderio mio né le petizioni che Io t'ho adimandate, però che io cognosco per veduta, secondo che t'è piaciuto di manifestare, e molto maggiormente per pruova, che tu se' accettatore de' santi desidèri.

1.1 Fras. Accettatore di persone, di creature: chi è benevolo in modo parziale e discriminante.

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 25, vol. 1, pag. 196.15: Dio dunque di tutti signore è Dio singolarmente di chi gli porta più amore, sicchè, come dice s. Pietro, egli non è accettatore di persone, ma in ogni gente, ed in ogni stato chi più l'ama, e gli è più fedele, più gli è accetto, e puollo singolarmente con grande fiducia chiamare suo Dio. || Cfr. Atti apost. 10.34-35: «aperiens autem Petrus os dixit 'in veritate conperi quoniam non est personarum acceptor Deus, sed in omni gente qui timet eum et operatur iustitiam acceptus est illi'».

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 10, vol. 2, pag. 223.12: In verità mi avveggio, che Dio non è accettatore di persone, e non mira, che la persona sia vergine o maritata, religiosa o secolare, ma cerca pur, e considera lo buon desiderio, e proponimento, e così dà la grazia sua.

[3] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 128, pag. 274.6: Tu se' fatto come uno animale feroce, senza veruno timore di me. Tu devori el prossimo tuo e stai in divisione, e fatto se' accettatore delle creature, accettando quelli che ti servono e che ti fanno utilitá, o altri che ti piaccino che siano di quella medesima vita che tu; e' quali tu debbi correggere e dispregiare i difetti loro.

[4] Bibbia (09), XIV-XV (tosc.), Lc 20, vol. 9, pag. 424.19: 21. Li quali addimandoronlo, dicendo: maestro, sappiamo che tu dici e insegni le cose giuste e dritte, e non sei accettatore di alcuna persona, anzi insegni in verità la via di Dio. 22 . A noi è lecito dare il censo a Cesare, o no? || Cfr. Lc 20,21: «magister scimus quia recte dicis et doces et non accipis personam sed in veritate viam Dei doces».

2 Agg. Che riceve, accetta.

[1] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 85, pag. 163.18: E Io, fuoco accettatore del sacrificio loro, gli rapivo, dando lo' lume non per natura ma sopra ogni natura, e nella tenebre ricevevano el lume cognoscendo la veritá per questo modo.

[u.r. 22.03.2017]