ACCETTO (1) agg.

0.1 accepta, accepti, accepto, acceptu, accetta, accette, accetti, accetto, acciete, accietta, accietto, acepta, acepto, aceptu, acetta, acette, acetti, acetto.

0.2 Lat. acceptus (LEI s.v. acceptus).

0.3 Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.); Dante, Commedia, a. 1321; Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.); Stat. volt., 1348; Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).

In testi sett.: Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. cass., XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Lett. palerm., 1371 (2).

0.5 Locuz. e fras. tempo accetto 2.

0.7 1 Che è ricevuto, accolto volentieri, benevolmente; gradito, beneaccetto; giudicato valido. 2 Locuz. nom. Tempo accetto: momento opportuno.

0.8 Paolo Squillacioti 19.10.1998.

1 Che è ricevuto, accolto volentieri, benevolmente; gradito, beneaccetto; giudicato valido.

[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), explicit, pag 96.7: oggi di molto sono acciete alla brigata l'adorne e morbide e amorevole parole, e sono sopra a ogni altra cosa atrative delli uomini, quando con sapienzia e vertù so' dette e sempre governarsi col vero.

[2] Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.), 8, pag 123.14: In parte ista se figura che lu levita, lu quale benedice lu ciriu, vole recepire lu turribulu una cum granis quinque de incensu, et lo dittu incensu pune ad modum crucis nellu ciriu dicendo: sengiore dyo, pregamote che questo incensu, lo quale en........ sacrifitiu offerrimu nella sanctificatione de questa nocte, placciave de recepirelo et averello acceptu, perché la sancta sacrata ecclesia sci ve lu dona.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 14.93, vol. 3, pag. 233: E non er' anco del mio petto essausto / l'ardor del sacrificio, ch'io conobbi / esso litare stato accetto e fausto...

[4] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 12, pag. 634.32: [[Dovemo]] temere che nelle tribolazioni e scandali ed angoscie che vengono o da Dio o da demonio o dagli uomini, non abbiamo vera pazienzia piacente ed accetta a Dio, e che non perdoniamo perfettamente, se vengono dagli uomini, secondo il comandamento di Cristo, il quale comanda che dobbiamo perdonare col cuore puro.

[5] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 9, pag. 139.1: avea una spada in mano lucidissima, per la quale dàe ad intendere la divina giustizia sì chiara, che neuno mortale ha tanto perspicace intelletto che possa comprendere [[...]] nulla persona per sè è apo essa accetta, ma solo per li suoi meriti.

[6] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 15, pag. 96.23: Sanctu Gregoriu respunde e dice: «O Petru, davanti Deo omnipotente la simplichitate bona cum honestate e nectiza de core è accepta, ca li sirvituri de Deu non se imbruschinanu de parole ociuse, pir la bona simplichitate ki è in loru...

[7] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 11, pag. 81.9: Dico dunque, che la confessione, acciocchè sia a Dio accetta, dee avere dodici condizioni, le quali si contengono in questi versi: In prima dico, che la confessione debba essere semplice; ciò viene a dire sanza piega.

[8] Stat. volt., 1348, cap. 24, pag. 44.4: Accetti e faccia bene e sollecidamente ciascheduno l'offitio al quale fusse eletto senza alcuna cosa dire o ricusa fare, a pena d'andare a sancto Michele da Spartacciano, coll'abito de la disciprina, e nientedimeno accetti el detto offitio, se già non avesse schusa legittima accetta al priore e suo consiglio...

[9] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 414, pag 773.31: La cornacchia, la quale era stata una speziosa vergine, e ora convertita in uccello e data nella compagnia di Pallas, vide questo fanciullo, manifestò l'avolterio, onde di cara e accetta a la dea fu cacciata e fatta più vile che 'l vispistrello.

[10] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2, 2, pag. 52, col. 2.15: Apparisce adunque, secondo che noi abbiamo mostrato, come mirabile scienzia si asconde nella Scrittura, e come lata e profonda, e come preziosa e come nobile per la quale l'anima è ammaestrata di partirsi dalle cose di sotto, acciocchè ella sia avuta poscia graziosa e accetta nelle nozze reali.

[11] Lett. palerm., 1371 (2), pag 149.10: Deu mi dia gratia ki a vui et a lu vostru monasteriu poza fari cosa ki sia grata et accepta in lu conspectu di Deu.

[12] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 32, pag. 271.18: Aiustaro cussy modesmo li decti subiestory alle loro fallacie che appresso poche iorni Ulixe e Dyomede parlaro con Palamides secretamente, affermando ad ipso che ipsi erano certificati che in uno puczo antiquo stava ascuso secretamente uno grande thesauro, lo quale senza dubio ipsi poteano avere, e, se ipso volesse essere cum loro particepe e consorte, che la nocte sequente volevano andare a lo decto puczo ad acquistare lo decto thesauro, e se ipso volesse andare co loro che lo avevano multo caro et accepto.

[13] Stat. cass., XIV, pag 78.17: Dove no(n) dicemo che sia accepto uno plu che l'artro, la quale cosa no(n) sia, s(et) sia (con)sideracione de l'i(n)firmitate de li p(er)sone, dove quillo lu quale manche have besongie laudo Dio (et) no(n) se (con)triste, et quillo che ave plu besongio hu(m)iliase p(er) la soa i(n)firmitate (et) no(n) se leva i(n) sup(er)bia p(er) la m(isericord)ia qual è facto ad isso; et così tutti li membri seran i(n) pace.

- Anno accetto: anno di grazia.

[14] Bibbia (09), XIV-XV (tosc.), Lc 4, vol. 9, pag. 312.11: 17. E fuli dato il libro di Isaia profeta; e rivolgendo il libro, trovò il luogo dove era scritto: 18. il spirito del Signore è sopra di me; per la qual cosa mi ha unto, e mandato a evangelizzare i poveri [[...]] a predicar l'accetto anno del Signore, e il giorno della retribuzione. || Cfr. Lc, 4.19: «praedicare annum Domini acceptum» e Is, 61.2: «ut praedicarem annum placabilem Domini».

2 Locuz. nom. Tempo accetto: momento opportuno.

[1] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 41, pag 169.14: Deu ecciamdeu dichi pir lu Profeta, parlandu de li pirsuni justi: 'A lu tempu acceptu a mmi, eu ti exaudivi; jn lu jornu de la saluti eu ti aiutay'.

[2] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 41, pag. 169.15: Sanctu Paulu exponi kista scriptura, e dichi ki lu 'tempo acceptu a Deu' esti lu tempu di la venuta de lu Figlolu di Deu.

[3] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 42, pag. 268.3: In l'Avangelio dixe Criste: «Andai mentre che voi avei luxe», e lo propheta dixe a lo peccaor: «E' te exaudî in lo tempo acepto». La quar parola san Paulo apostolo, exponendo, dixe: «Eca, aora è lo tempo aceptabile, aora sum li dì de la sarvatium».

[u.r. 22.03.2017]