ACCETTO (2) s.m.

0.1 accetti, accetto, acetto.

0.2 V. accetto agg.

0.3 Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.); Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.).

0.5 Locuz. e fras. in accetto 2.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Accoglimento di una proposta. 2 Locuz. avv. In accetto (essere): essere gradito. 3 Eletto (da Dio).

0.8 Paolo Squillacioti 19.10.1998.

1 Accoglimento di una proposta.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. IX, cap. 20, vol. 2, pag. 310.3: [[Bernabò signore di Milano]] offerse aiuto di mille barbute e di mille masinadieri al nostro Comune, e il Comune l'acettò, però che in quel tempo vivea in fede e in buona pace col detto signore; fatto l'acetto, il detto signore sanza niuno intervallo di tempo ne cominciò a ·ffare soldare in Toscana.

2 Locuz. avv. In accetto (essere): essere gradito.

[1] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Is 56, vol. 6, pag. 594.15: [7] dice Iddio, io menerò loro nello santo monte mio, e farogli allegri nella casa della mia orazione; li loro sacrificii e li loro animali piaceranno a me e sì saranno in accetto sopra lo mio altare; però che la mia casa sarà chiamata e detta casa d'orazione a tutti li populi.

3 Eletto (da Dio).

[1] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 1, ott. 46.6, pag. 394: Po' chiamò 'l buon Iesù, co' la voce alta, / Levì co' la suo tribu de li eletti: / - Venite fuor, che me, senza difalta, / mi seguitaste con iustizia retti: / uscite fuor di questa torba malta / a riposarvi con quest'altri accetti! - / Chiamando seco que' de la suo tribo: / - Venite - disse - al desïato cibo!

[u.r. 04.06.2007]