0.1 acça, acce, accia, acia; x: azza.
0.2 Lat. acia (LEI s.v. acia).
0.3 Doc. fior., 1278-79: 1.
0.4 In testi tosc.: Doc. fior., 1278-79; Stat. sen., 1298; Doc. lucch., XIII sm.; Doc. pist., 1300-1; Stat. pis., 1304; Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.); Doc. prat., 1337/44; Doc. aret., 1349-60.
In testi mediani e merid.: Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Stat. perug., 1342.
0.5 Locuz. e fras. cucire accia 1.1; cuocere l'accia 1.2; cuocere una matassa d'accia 1.3; parole da cuocere accia 1.3.
0.6 A Doc. prat., 1296-1305: mo(n)na Accia.
N Att. già in doc. pis. e lucch. dell'ultimo ventennio del XII sec: cfr. GDT, s.v. accia.
0.7 1 Filo grezzo di materiali diversi (canapa, lino, stoppa ecc.). Estens. Tela grezza. 1.3 Fras. Cucire accia. 1.2 Fras. Cuocere l'accia, una matassa d'accia. 1.3 Fras. Parole da cuocere accia: discorso inutile; fiato sprecato.
0.8 Paolo Squillacioti 09.11.1998.
1 Filo grezzo di materiali diversi (canapa, lino, stoppa ecc.). Estens. Tela grezza.
[1] Doc. fior., 1278-79, pag. 460.22: peze VJ, i tre dosnini e tre saracinati: ragionai a picioli lb. LXXVIIJ; peze VIIIJ, i tre verghati rancietti e tre verdelli in accia e una rasa rosata di lana e una saia di Kamo gialla e una verghata dosnina: ragionai lb. LXVIJ s. X...
[2] Stat. sen., 1298, dist. 8, cap. 21, pag. 274.13: Item statuimo et ordinamo, che neuna persona possa nè debbia ordire nè fare ordire accia con lana o vero stame insieme messa a ordire, in Siena o nel contado nè ne la iurisdizione di Siena; nè tela così ordita téssare nè fare téssare in Siena, nè nel contado nè ne la iurisdizione.
[3] Doc. lucch., XIII sm., pag. 6.20: Item di far giurare la molie di Bonagiunta di dire la veritade sed ell'ebe tre cotte le quali Bandino regò di Garfangniana in casa sua e se fece far del'una cotta un corcibaldo a Bonagiunta costore da Sant'Antonio e che valse soldi XX vel lo più e che valsero l'altre due lo più e sed elle ebe anco alora una mia benda e acia e bambace che vallesse soldi xx u che valsero al più.
[4] Doc. pist., 1300-1, pag. 209.22: Diedi a Adamo del Chiaro i(n) sua mano, dì s(oprascric)to, co(n)pero(n)de accia, lb. j.
[5] Stat. sen., Addizioni p. 1303, pag. 52.22: Accia. De la soma de l'accia del lino, VIJ soldi. De la soma de l'accia del canape, V soldi. Lino. De la soma del lino, IIJ soldi.
[6] Stat. pis., 1304, cap. 66, pag. 704.26: Et ciascuno testore et testrice sia tenuto di non comparare, nè vendere, nè pengno ponere alcuna santellera d'accia ordita, nè vendere lana alcuna, nè accia, nè stame, nè borra, ad alcuna persona; et di non tessere: et sia tenuto di recare la dicta borra, cum catuna pessa.
[7] Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.), 3.8, pag. 424: Di febbraio vi metto in valle ghiaccia / con orsi grandi vecchi montanari, / e voi cacciando con rotti calzari; / la nieve metta sempre e si disfaccia; / e quel che piace a l'uno, a l'altro spiaccia: / con fanti ben ritrosi e bacalari; / tornando poi la sera ad osti cari, / lor moglie tesser tele ed ordir accia.
[8] Stat. perug., 1342, IV.153.3: E gl lardaiuogle, macellatore, spetiagle e vendetore d'olio e vendetore d'accia e vendetore de ciascuna altra cosa, la quale pertenesse al peso, deggano avere la pesa e la livera giusta secondo cho' de sopre se conthiene: e a la ditta pesa e livera vendano sotto pena de cento solde de denare.
[9] Doc. prat., 1337/44, pag. 71.16: uno paio di panni foderati di ventrescha L. 25, uno velo di fiore et uno velo d'accia L. 4, una cappellina foderata di vaio s. 10...
[10] Doc. aret., 1349-60, pag. 174.20: X tovalliette da mano, ucellate, apicchate; XIJ sciugatoi d'accia, apicchati, sutili; IJ sciugatoi larghi, apicchati, sutili...
- [Prov.].
[11] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 148, pag. 33: XXXVII. Ky ne la rena semena, non sa· cço ke· sse facça, / Et de cacçar travaliase dove non trova cacça. / Cosa facta sensa ordene volio ke· tte desplacça: / Non perge a la mancinula, poy k'è· ffilata, l'acça.
[1] x Lanfredi, XIII/XIV (lucch.), 12, pag. 311: Che pro' parole? Son da cucir azza! / Eo crederei nel porto di Brandizio / perire 'n nave 'n tempo di bonazza.
1.2 Fras. Cuocere l'accia, una matassa d'accia.
[1] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 281-90, pag. 87.18: E come tu medesimo sai, che molto meglio le conosci che io non fo, elle non ti metteranno in disputare o in discuotere quanta cenere si voglia a cuocere una matassa d'accia o se il lino viterbese è più sottile che il romagnuolo...
[2] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 212, pag. 264: Tra compare e comare / Si usa prestar la staccia, / E mal si cuoce l'accia, / Io dico, senza cendere.
[3] Contr. madre e figlia, XIV (fior.), 4 (ball.), pag. 17: «Madre, coteste parole / paionmi da quocere accia, / ché ll'Amor, più che non suole, / coll'amante pur m'alaccia.
1.3 Fras. Parole da cuocere accia: discorso inutile; fiato sprecato.
[1] Contr. madre e figlia, XIV (fior.), 46, pag. 17: «[[...]] siccome sarà tornato / così ti verrà a sposare». / «Madre, coteste parole / paionmi da quocere accia, / ché ll'Amor, più che non suole, / coll'amante pur m'alaccia. [[...]]».
[u.r. 31.03.2021]