0.1 accedente, accedenti, accident', accidente, accidenti, acidente, acidenti.
0.2 Lat. accidens (LEI s.v. accidens).
0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.3.1.
0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Dante, Vita nuova, c. 1292-93; Bonodico da Lucca, XIII sm. (lucch.); Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.); Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.); Stat. volt., 1348; Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.); Stat. prat., 1335-75.
In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.); Stat. castell., a. 1366; Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.6 N Il signif. di 'evento fortuito' è già del lat. classico (cfr. Thesaurus 1, 296.72 accidens) ed è perciò dato al punto 1, in accordo con la trad. lessicografica; il valore filosofico (3) è però presente fin dalle prime attestazioni e potrebbe aver determinato l'uso del termine.
0.7 1 Evento fortuito e imprevisto e per lo più negativo. 1.1 Locuz. avv. Per (alcuno) accidente: occasionalmente, fortuitamente. 1.2 Traversia. 1.3 Avversità, sventura, sciagura. 2 Stato di malessere, malanno. 2.1 Fig. 3 [Filos.] Ciò che è in un soggetto, ma che può mancare senza che il soggetto diventi altra cosa o venga meno (opposto a sostanza). 3.1 Locuz. avv. Per accidente: per proprietà o cause diverse dalla natura propria del soggetto (opposto a per natura).
0.8 Paolo Squillacioti 26.01.1999.
1 Evento fortuito e imprevisto e per lo più negativo.
[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), Son. 88.9, pag. 183: Durezza, briga, contrario accidente / adimorare l'om fa senza amore: / amore fa cor vago e cor vertente / or amare ora no, e d'un tenore / istar doe; che l'un ama e l'altro nente, / reo accident'è, in qual no è fattore.
[2] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 9, pag. 245.39: Certo per esperientia d'overe [è] manifeste che 'l comune de Lucha è stato nostro veraxe amico e compagnom che per nexuno accidente s'è voluto partire dal nostro volere, ançe à mostrato veraxe perfection d'amistate, sì como se dixe per lo phylosopho che 'l veraxe amigo se proa in le adverse cose.
[3] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 1, cap. 8.2, pag. 33: E ss'egli avien che piangier le convengnia / Per alchuno accidente, / Sia sanza vocie lo suo lagrimare...
[4] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 33, 100-108, pag. 781, col. 1.5: Qui lassa la novella de' ditti peccaduri, e recita, anci che retorni al dicto Conte, d'uno accidente che 'l sentí, ch'avegna per li vapuri minuti e grossi ello avesse tutto 'l vixo tinto e unto a modo d'un callo che non sente né caldo, né freddo, né umido, né secco, puro ello sentí alcun vento darli per la faza.
[5] Poes. ann. bologn., 1294-1339, [1339] 6, 8, pag. 54: Or se dia pace ch'il dolor non chovi, / prosperità sperando da traversso, / che la ventura no sta puro in un versso, / ançi se muta d'acidenti novi.
[6] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 4, par. 3, pag. 98.3: Tu déi sapere che niuno mondano accidente è etterno: così come egli s'innamorò di te, e come tu gli piacesti, così è possibile che un'altra ne gli sia piaciuta, e che egli, avendo il tuo amore abandonato, n'ami un'altra.
[7] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 358.5, pag. 317: I' non potre' mai dir tanti lamenti, / quant'Africo facea quivi piangendo; / e per crescer maggiori i suoi tormenti, / giva ogni cosa quivi rivolgendo, / de' suoi amori ciascuni accidenti, / buoni e cattivi; per questo, crescendo / la doglia sua ognor molto maggiore, / diliberò d'uscir di tal dolore.
[8] Stat. volt., 1348, cap. 18, pag. 34.17: si faccia per tutta la terra processione e disciplina generale visitando le chiese, e oltre a queste II volte processione e disciplina fare non si debba, se nuovo accidente none intervenisse per lo quale paresse al priore o al capitolo di fare per la terra processione et disciplina generale...
[9] Pieraccio Tedaldi, XIV pm. (fior.), 14.13, pag. 730: Ché tal da povertà è stato offenso, / poi caso o accidente li venìa / sì ch'e' si riconforta in ogni senso.
[10] Stat. castell., a. 1366, pag. 126.25: Ancho dicemo (e) rafermamo si niuno dela compania stesse IIIJ domeniche che no(n) venisse ala compania, che lli sia messa la mallia rossa; (e) si esso no(n) venisse la quinta domenicha ala compania, paghi X soldi (e) debbia pagare enfra VIIJ dì; et si elli non paga, che 'l priore el debbia cassare sença niuna deliberatione, salvo si esso avesse male o ch'elli fosse fore de cità overo in ofitio overo in mano del comuno, che se niuno averà de questi accidenti, no(n) sia tenuto a covelle de questo capitulo. XVIJ capitulo.
1.1 Locuz. avv. Per (alcuno) accidente: occasionalmente, fortuitamente.
[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 200.24: In questo tempo Aymondo re deli lombardi, conzo fosse che anchora el fosse in Panonia, per accidente trova VII puti apresso una piscina...
[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 14, pag. 349.13: però ch'è impossibile per processo di tempo venire alla generazione di nobilitade per questa loro ragione che detta è, la quale toglie via che villano uomo mai non possa essere gentile per opera che faccia o per alcuno accidente, e toglie via la mutazione di villano padre in gentile figlio.
[3] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), proemio par. 2, pag. 52.6: E il simigliante per contrario dobbiamo fare quando Fortuna ci percuote per alcuno accidente, di non conturbarsi, nè dismuovere nostre intenzioni contro al nostro Fattore, o contro a noi medesimi; ma prendendo le parti che detto avemo, prendere dovemo cuore e riparo, argomentandone con quel magistero che Iddio n'ha dato all'umana natura.
[4] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 28, pag. 102.16: Vedo che so fatto come la lellara, che quando bisogna mi nascondo, ma in alcuna parte mi conforto che veggo per isperienzia che 'l sole non ogni volta mostra il caldo suo, alcuna volta per alcuno accidente il nasconde...
[5] Stat. prat., 1335-75, cap. 15, pag. 645.9: Ancora si faccia processione lo dì di misser sancto Stephano primo martire, insino alla pieve con oferte se piacerà alla compagnia. E qualunque altro die che paresse al priore colla diliberatione della compagnia, se bisognasse per alcuno accidente.
[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 1, pag. 361.4: Poi, quindi partitoti, perverrai dopo molti accidenti nel luogo ove colei cui tu cerchi dimora, e là non sanza gran paura di pericolo, ma sanza alcun danno, la disiderata cosa possederai.
[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 34, pag. 288.4: Lo quale re Ydumeo, videndo Ulixe in tale stato, maravellandose multo de tanta soa paupertate, recepiolo allegramente, non obstante quisto, explorando de luy e dommandandolo de li casy et accidenti infelici soy, li quali lo devesse ordinatamente et particularemente contare.
1.3 Avversità, sventura, sciagura.
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 85.78, pag. 411: Le fortune, mar e venti / son li diversi accidenti / e le grande aversitae / che aduxe le peccae.
[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 5.11, pag. 147: Gema chi regna e chi porta corona, / E tema gli accidenti feri e pravi / Ogni animal che di virtù ragiona.
[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 69.1, pag. 61: Omo may per alcunno accidente / no si desperi, come che li vegna; / olda, veça, taça, et en cor tegna, / fina che 'l proverà luna cresente.
[4] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 1, pag. 170.8: E così stando per ispazio di quattro anni, apparve uno accidente in Inghilterra sopra gli cherici, li quali delle loro decime male rispondevano alla Chiesa, e stavano in molta disubbidienza.
1.3.1 Accidente di battaglia, di guerra; d'acqua, del diluvio d'acqua, di grandine, di neve.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 7, cap. 4, pag. 187.11: Adonqua se noi trovamo èssare mosso e avenire uno grande accidentede batallia o de guerra, cercaremo per lo movetore entro per lo corpo del cielo; e trovaremo Mars...
[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 13, pag. 140.22: E questa coniunzione de le stelle acquee, la magiure e la più terribile che possa èssare e·llo mondo, la quale ha a significare lo grandissimo accidente del diluvio d'acqua e·lla parte de quella terra, dea avere per rascione lo suo oposito, per uguaglianza e a ciò che sia magiure operazione.
[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 28, pag. 506.12: E acciò che in questo luogo non fosse alcuno accidented'acqua, di neve, di grandine, e di simiglianti alterazioni...
2 Stato di malessere, malanno.
[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 3, 112, pag. 340: E tu a me: «Or questi chiromanti / Ed aruspici, e quando l'occhio sbatte, / Voglio saper come di loro canti; / E se starnuto è segno d'accidente, / E incontrare animali e vecchie e matte / E cieco e zoppo e chi di guercio sente».
[2] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), cap. 19, pag. 152.3: E dopo alquanti mesi poiché fu tornato, sentendosi alcuno picciol mutamento e accidente d'infermità, chiamati a sé due frati [[...]] disse loro: «Io, o figliuoli miei, passo di questa vita...
[3] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 4.5, pag. 21.11: Chè per la gola son questi accidenti, / mal di fiancho, podagre et vita greve, / posteme, gotte, febre, in somma breve / et altre malatie con più tormenti.
[4] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 48.11: La temperança delgli accidenti dell'anima bisogna a voi et a ciascuno homo; perciò ke dice Galieno nel Libro delgli accidenti et morbo, che molti sono morti per allegreçça e per tristitia, ma nessuno non è morto per ira.
[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I. introduzione, pag. 16.20: oltre a centomilia creature umane si crede per certo dentro alle mura della città di Firenze essere stati di vita tolti, che forse, anzi l'accidente mortifero, non si saria estimato tanti avervene dentro avuti?
[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 79, pag. 381.7: Questa infermità si è il peccato: l'uno si è l'orriginale, questa è l'una infermitade; l'altra si è il mortale; la terza si è non infermità, ma accidente d'infermitade, cioè il veniale.
3 [Filos.] Ciò che è in un soggetto, ma che può mancare senza che il soggetto diventi altra cosa o venga meno (opposto a sostanza).
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 7, cap. 2, pag. 181.9: E già vedemmo percòtare la torre e druvenarene le petre, e squarsiarla, e altri grandi accidenti de quello vapore adevenire; e questi accidenti pono èssare debeli e forti, secondo la debilità e la fortezza sua e del suo contrario.
[2] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 25, parr. 1-10, pag. 111.4: [par. 1] Potrebbe qui dubitare persona degna da dichiararle onne dubitazione, e dubitare potrebbe di ciò, che io dico d'Amore come se fosse una cosa per sè, e non solamente sustanzia intelligente, ma sì come fosse sustanzia corporale: la quale cosa, secondo la veritate, è falsa; chè Amore non è per sè sì come sustanzia, ma è uno accidente in sustanzia.
[3] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 10, pag. 101.3: In lo x.o cap(itol)o s'adimanda se quello spirto visi[vo] ke vane al colore secondo la erronica oppinione del predecto maestro ène s(u)b(stanti)a overo accidente, (et) provo k'ène s(u)b(stanti)a ponendo la sua oppinione.
[4] Bonodico da Lucca, XIII sm. (lucch.), XI.2.8, pag. 279: Latino, come sento, respondero: / ben sa chi onne ch'accident'è stima. / In cui è la sentenza, mi raffido / che sï' a prova d'ogn'aprovamento: / lo ver sempre verace non si malla.
[5] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 27.2, pag. 522: Donna me prega, per ch'eo voglio dire / d'un accidente che sovente è fero / ed è sì altero ch'è chiamato amore...
[6] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. I, 4 rubr., pag. 98.11: Questa è la divisione de la spera da due membri: in sustanzia ed accidente.
[7] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 33.88, vol. 3, pag. 552: Nel suo profondo vidi che s'interna, / legato con amore in un volume, / ciò che per l'universo si squaderna: / sustanze e accidenti e lor costume / quasi conflati insieme, per tal modo / che ciò ch'i' dico è un semplice lume.
[8] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), Dedica, vol. 1, pag. 8.6: Ca l'altri sentimenti non ni fannu cannussiri si non li accidenti li quali su in li corpi curruttivili...
[9] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 19.34: Questa cotale Fede diffinisce l'Apostolo e dice così: Fides est substantia rerum sperandarum, argumentum non apparentium. È detta sostanza, perciocchè, come materialmente la sostanza sostiene, e sopporta li accidenti, come il muro la dipintura; così la Fede è quasi un fondamento, lo quale sopporta tutto l'edificio spirituale, e precede le altre virtù.
[10] Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.), 16.3, pag. 678: Quando sinistro alcun la mente affanna, / déi lo 'ntelletto derizzar sua libra / a schiarir l'accidente, e poi delibra / al corruttibel dar notturna manna.
[11] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 12 ch., pag. 180.5: Anche l'altra ragione acciò provare si è che, secondo ch'è provato nel libro Del cielo e del mondo, il cielo in neuna sua parte puote ricevere le mutationi e li accidenti e le passioni che ricevono i corpi che ssono disotto...
[12] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 10, vol. 2, pag. 189.1: Set lu Patri et lu Figlu, unu intellectu cuntemplanti, sunu una voluntati amativasi di infinitu amuri; unde per actu vivu et beatificu produchinu operacioni, immanenti et beata: amuri santu infinitu, amuri mutuu di ambudui, lu quali non esti accidenti ma substancia, non di altra natura ki divina ma consubstanciali, et esti terciu quis et tercia persuna: tri persuni, unu Deu, per killa midesmi causa: ki equali unitati non cuniungi equali distincioni, et equali distincioni non distingui equali unitati.
3.1 Locuz. avv. Per accidente: per proprietà o cause diverse dalla natura propria del soggetto (opposto a per natura).
[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 8.28: E sappiate che quel mare è rosso non per natura, ma per accidente, cioè per la terra e per le pietre d'onde corre, che sono rosse.
[2] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 47, pag. 100: Lo terre[n] rosso over g[i]allo / L'è magro per natura sença fallo: / Caldo e secco è per acidente / Per l'ardore metalico ch'el sente.
[u.r. 27.11.2017]