ACCIDIA s.f.

0.1 accidia, accidïa, accidie, acidia, atzidia.

0.2 Lat. acedia (LEI s.v. acedia).

0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.); Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.); Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.).

In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.).

In testi sic.: Formula di confessione sic., XIII; Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.6 N L'es. di accidia presente secondo il GDLI s.v. nel Tesoro volg. XIII ex. (fior.), L. 7, cap. 82, deriva in realtà da un emendamento di Gaiter, Tesoro, vol. 3, pag. 513.

0.7 1 Stato d'animo, e peccato capitale secondo la dottrina cristiana, che induce a tristezza, pigrizia, indolenza, e in partic. all'incapacità di manifestare l'ira.

0.8 Paolo Squillacioti 27.11.1998.

1 Stato d'animo, e peccato capitale secondo la dottrina cristiana, che induce a tristezza, pigrizia, indolenza, e in partic. all'incapacità di manifestare l'ira.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2684, pag. 268: In ira nasce e posa / accidia nighittosa: / ché, chi non puote in fretta / fornir la sua vendetta / néd afender cui vole, / l'odio fa come suole, / che sempre monta e cresce / né di mente non li esce...

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 350, pag. 39: La sexena ancella me par forte secura; / Accidia sí s'apella in la sancta scriptura. / Aver sol in fastidio lo bon sermon divin; / No vol odire messa, ni terça ni matin; / No vol andar in gesia a Deo marcí clamare; / Odir no vol vangeli ni pistole spianare, / E vasen per lo mundo pensando vanitae, / No lasa fare l'omo cosa de utilitae.

[3] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 24 rubr., pag. 144.1: Del terzo vizio capitale, cioè d'Ac[c]idia, detta Tristizia, e di sue vie sei.

[4] Formula di confessione sic., XIII, pag. 301.41: Diku mia kulpa, spitzialimenti in koalunka modu hagiu pikkat(u) i lli setti pikkat(i) murtal(i), superbia, inbbidia, ira, atzidia, avarizia, gul(a), e llissuria, e ttutti l'altri chi dischenddunu da kuisti.

[5] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 24. rubr., pag. 144.1: Del terzo vizio capitale, cioè d'Ac[c]idia, detta Tristizia, e di sue vie sei.

[6] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 14.39, pag. 48: Puoi che l'Ira non pò fare / tutto quanto 'l suo volere, / una Accidia n'è nata, / entra 'l core a possedere: / onne ben li fa spiacere, / posta è 'n estremo temore; / le merolle i secca en core, / del tristor c'ha albergato.

[7] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 159, pag. 329: Loco ç'è la Iniustitia cum bructa Temperança / d'ompne cosa superchia; / indiscreta Prudentia, Accidia e Negectança / che 'nançi tempu envec[c]hia...

[8] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), Predica 81, pag. 393.18: Queste lacrime deono avere modo e termine, sì bene, altrimenti pecchi, se troppo dolore te ne dai; ché tti può dare disperazione, tedio, accidia, puotti fare cadere in infermitade, tòrreti il cervello.

[9] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 79.165, pag. 394: Contra l'acidia me aproai, / chi tem li cor adormentai, / morti e peigri a tuto ben; / de la quar monti mar ven, / desprexiacion metando for / e pusillanimitae de cor: / da mar esse astinente / e a ben tu' acorrente.

[10] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 18.132, vol. 2, pag. 311: E quei che m'era ad ogne uopo soccorso / disse: «Volgiti qua: vedine due / venir dando a l'accidïa di morso».

[11] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 24.29: Ne lo terzo giro de lo quale yo favello stano quelloro che de ira et accidia se li autri stimolano et in questo modo questoro non temperannza né prevedenza may con ira, con ferore et rangore d'animo adopera tucty loro facty.

[12] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 19.31, pag. 242: È d'animo tepor l'accidia ria / Che s'abbandona al cominciar gli effetti / E, cominciando, non segue la via. / E questi la pigrizia tiene in branche, / Da questi vegnon li penal difetti / Mostrandosi del bene sempre stanche.

[13] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 32, 109-123, pag. 705, col. 1.12: Le membre che vide organarsi nel ditto animale sí àno a significare li VIJ vizii capitai li quali ... entronno nella Ecclesia sí tosto com'ella possedé richeçe temporai, li quae èno superbia, ira, avarizia, invidia, luxuria, acidia e gola.

[14] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 4.5, pag. 50: L'un'è quella che 'l su' 'ntelletto fige / tutto ad accidia, ma l'altra con l'ira / natando cerca tutte l'onde bige.

[15] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 340.9, pag. 213: Iuda per avaritia fee il peccato; / Nerro per ira a fine se condusse; / accidia confunde l'alma maligna / che negletisse Cristo e se dispera, / come vedimo en Petro da la Vigna.

[16] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 2, pag. 611.3: E ancora l'accidia sempre ritiene la sua regola: la pigrizia, negligenzia, tepiditá, tarditá nel ben fare, sonnolenzia sempre dimorano con noi; e vana letizia, vana tristizia sempre ci pascono infra le loro poppule.

[17] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 130.5: Accidia è un fastidio, e tedio d'animo; le spezie di questo vizio sono tepiditade, molleza, sonnolenza, oziositade, tardanza, indugio, negligenzia, imperfezione, o vero non perseveranza, stracuranza, disoluzione, dissollicitudine, pigrizia, non devozione, tristizia, fastidio di vita, disperazione.

[18] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 17, proemio, pag. 297.11: Ancora si puote dividere accidia, in accidia seculare, ed in accidia di religiosi.

[19] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, proemio, pag. 4.13: Il decimo si è accidia, ovvero oziosità , contra il qual vizio dice il medesimo: Mentre che abbiam tempo, operiamo bene.

[20] Dicerie volgari, XIV pm. (bologn.), cap. 11, pag. 331.3: In lu' regnava speranza e spirituale alegreza, chi èno virtù contra l'acidia.

[21] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), lett. 74, pag. 189.4: Guardatevi dalla tristizia e dall'accidia, e siate umigli e ubbidienti per Cristo.

[22] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, vol. 1, pag. 11.10: ki amassiru li toi santi prediki, li toi santi viagi, li toi santi fatigui, andandu scalzu, a pedi, et predicandu lu regnu di Deu, la via di vita eterna, et fugissiru la accidia, la pigricia di ben fari, per tal ki la tua vita exemplu di li homini fussi, forma di santitati...

[23] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 3, pag. 221.16: Lo quinto sì è accidia; e questo sì tocha a çascauna persona che tal fiada, per morbeço o per altra miseria, serà in tanta accidia ch'ella medesima no saverà ch'ella se voia né che se dibia fare, et a pena inlora cognosserà, quasi segondo modo de parlare, lo bene dal male.

[u.r. 22.03.2017]