0.1 accidiosa, accidiose, accidiosi, accidïosi, accidioso, accidïoso, accidiosu, accidioxo, accidiusi, acidiosi, acidioso, acidiusi, atchidiusu.
0.2 Da accidia.
0.3 Poes. an. urbin., XIII: 1.
0.4 In testi tosc.: Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>; Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Stat. cass., XIV.
In testi sic.: Formula di confessione sic., XIII.
0.8 Paolo Squillacioti 16.12.1999.
[1] Poes. an. urbin., XIII, 21.56, pag. 584: Vo vanïando e nno trovo reposo, / so' tucto pigro et accidïoso, / non trovo cibo sì saporoso / ke sia simillante al Tuo sancto sapore.
[2] Formula di confessione sic., XIII, pag. 302.5: Diku mia kulpa di lu tiempu miu chi mal(i) l'agiu spisu: su statu uziusu ed atchidiusu e vv[i]ziusu a mmali pinsari e pparlari ed [u]pirari, chi di kuistu mi ndd'abbira pututu guardari e nno mmi ndd'aggiu guarddatu...
[3] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 9, pag. 98.1: L'omo che stae otioso et accidioso, che non vuole sostenere le tentationi né le fatiche, sì come digiunare et altre cose fare, et nondimeno vorrebbe avere vita eterna, questo cotale si tiene Dio, però ke non vuole guadagnare vita eterna con fatiche, ma vuolla avere sensa fatiche...
[4] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 18, 106-129, pag. 367, col. 2.2: I' fui abate. Questo che tegnía sermone fo al tempo de Federigo Barbarossa ... abbate de San Geno a Verona: e fo acidioso e deficiente im bene fare...
[5] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), cap. 7, pag. 114.14: Se per questo modo non possono lo monaco vincere, faccendolo disperare, brigansi d'ingannarlo per indiscreto fervore, incitandolo a tanto vegghiare, digiunare e orare, che il corpo ne infermi e l'anima ne diventi accidiosa, e torni addietro.
[6] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 130.25: Fitti nel limo ec. Dice l'Autore, che 'l canto delli accidiosi era questo: noi ora f[i]tti nel fango, (dicesi tristo pantano) quando eravamo al mondo fumo accidiosi, ora ci atristiamo in Stige (che è a dire tristizia) che ha la sua belletta nera...
[7] Boccaccio, Argomenti, 1353/72 (?), Inferno, 55, pag. 236: e, discendendo poi con passi rari, / truovan di Stige la nera palude, / la qual risurger vede di bollori, / da' sospir mossi d'alme in essa nude, / dove gli accidïosi peccatori, / e gl'iracundi, gorgogliando in quella, / fanno sentir li lor grevi dolori.
[8] Stat. cass., XIV, pag. 106.1: Secunda pars: «Ante omnia» etc. Innante a·ttute le cose sianu ordinatu voy deputatu uno voy duy seniore li quali i(n)torneanu lu monasteru i(n) quill[e] hore i(n) quali li fratri stanu a leccione, et veganu, ne p(er) ventura alcuno de ly fratri fosse trovatu accidiosu, lu quale vacasse ocio, (et) no(n) fosse i(n)tentu a la l(e)c(ci)one, et no(n) solamente no(n) fosse utile ad sè, s(et) eciam farà perire li altri.
1.1 Dovuto o relativo all'accidia.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 7.123, vol. 1, pag. 124: Fitti nel limo dicon: 'Tristi fummo / ne l'aere dolce che dal sol s'allegra, / portando dentro accidïoso fummo: / or ci attristiam ne la belletta negra'.
[2] Jacopo Alighieri, Capitolo, 1322 (fior.), 42, pag. 365: Nel quinto l'altre due, che son nel nodo / del male incontinenti, ci fa certi, / con accidioso et iracondo brodo.
[3] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 25.11: Tale sono le strida che mecteno questoro che tucto lo rengio de Plutone resona. In de lo sexto giro l'acidiosi palydy et uscury et tucty dormiliusy co ly forcuny quilly pungono...
[4] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 7, 115-126, pag. 227, col. 1.9: Fitti nel limo. Dice quello ch'elli dicíano, zoè: 'Noi semmo fitti ... nel pantano, però che fommo tristi nel mondo, in lo quale luxe lo dolce sole il qual con li suoi radii allegra l'aere: uxomo accidioxo fummo, zoè smixurado e oltrazoxo volere'.
[5] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 75, pag. 235.24: - Ciò mi piace - disse il duca, - e questa è la vita che i valorosi giovani innamorati deono menare, e non darsi in su gli accidiosi pensieri, consumandosi e perdendo il tempo sanza utilità alcuna -.
[6] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 67, pag. 350.11: E in verità questo, di che io e te e gli altri priego, il mio partire di qui, credo che degl'iddii sia piacere, acciò che i miei giovani anni non si perdano in accidiose dimoranze: con ciò sia cosa che noi non ci nascessimo per vivere come bruti, ma per seguire virtù, la quale ha potenza di fare con volante fama le memorie degli uomini etterne, così come le nostre anime sono.
[7] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 1, par. 6, pag. 680.1: Questi, che le divine saette tempera nell'acque di Citerea, pietoso de' suoi suggetti, sospiri a quelli di Rainusia contrarii tira de' caldi petti; però che, sì come quelli da sollicitudine avversa, così da disiata e sperata letizia insieme procedon questi; e, come gli altri d'accidiosa freddezza, così i suoi d'amorosa caldezza son testimonii.
[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 48.32: Che chi non vuole al peccato acconsentire, elli vince questa battaglia, la qual è molto leggiere a vincere a cuori vigorosi, e molto impossibile ai peccatori e agli accidiosi, che sono tiepidi e neghiettosi al servigio di Dio, che non sono ben forti nè caldi nell'amore di Dio, siccome disse san Giovanni.
[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 18, 76-96, pag. 361, col. 2.9: Ma questa sonnolenza. Qui comença a tratar de la pena degl'accidiusi, e prima denota la loro quantità per exempio.
[3] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), cap. 18, pag. 149.37: Mostravasi la virtù e l'efficacia della sua dottrina all'effetto e mutamento buono di quelli, a cui egli parlava; perciocché al suo parlare l'accidioso e melanconico diventava lieto e fervente, l'irato paziente, lo povero contento...
[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 130.3: 118. Che sotto l'acqua ec. Qui tratta del vizio dell'accidia, e delle pene delli accidiosi; onde nota che quegli che sormonta in ira, sormonta per accidia.
[5] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 25.3, pag. 31: Fanciulli, savii, gattivi, carnali, / golosi, avari, prodighi, 'stiosi / serra l'inferno, tristi accidiosi, / di fuor de la ciptà de' magior mali.
[u.r. 26.05.2005]