ACCÒLITO s.m.

0.1 accoliti, accolito, acoliti.

0.2 Lat. acolytus (LEI s.v. acolytus).

0.3 Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.); Stat. lucch., XIV pm.

0.7 1 Chi ha ricevuto l'accolitato.

0.8 Paolo Squillacioti 20.11.1998.

1 Chi ha ricevuto l'accolitato.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 19, proemio, pag. 332.10: Le spezie d'avarizia sono: [[...]] il peccato delli accoli[t]i, che è quando alcuno entra al reggimento d'alcuna chiesa per indebito modo: l'avarizia de' p[r]elati, o cherici che stano a s[u]o.

[2] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 256, vol. 2, pag. 206.15: Essendo insieme co loro, e noi fumo posti a sedere in terra, a modo di donne, co' loro sacerdoti; e nullo presso all'altare poteva andare, se nonne lo diacono e lo sodiacono e li acoliti.

[3] Stat. lucch., XIV pm., pag. 72.11: Alla visitatione delli infermi lo sacerdote vada colle vestimenta bianche religiosamente portando lo corpo di Cristo e -l diacono, overo subdiacono overo accolito, portante la lanterna adcesa et la spungna con l'acqua benedecta.

[u.r. 22.03.2017]