ACCOLTA s.f.

0.1 accolta, acolta, acolte.

0.2 Da accogliere (LEI s.v. *accolligere, 1, 298.22).

0.3 Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.): 2.1.

0.4 In testi tosc.: Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.); Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.); Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Riunione, insieme di più cose o persone. [Milit.] Raduno. 1.1 [Detto di capelli:] insieme compatto, viluppo. 1.2 [Med.] Ristagno di liquidi? 2 Accoglienza. 2.1 [Prov.].

0.8 Paolo Squillacioti 02.02.1999.

1 Riunione, insieme di più cose o persone. [Milit.] Raduno.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. X, cap. 27, pag. 491.22: coloro ch'erano usi in guerra, e·ppiù atti alle prede e alle rapine ch'alle mercatantie e mestiere, udito il grido e il comandamento de·rre in diverse parti s'acolsono insieme per modo compagna, e feciono diversi capitani [[...]]; e un'acolta si fece verso Lione sopra Rodano, in grasso e abondante paese...

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 40, vol. 1, pag. 373.3: messer Malatesta il fece citare alla corte della vicheria più volte: e non comparendo, di sùbito colla sua gente, e con alquanta accolta de· Regno, se n'andò ad Aversa, e nella terra s'entrò sanza contasto.

1.1 [Detto di capelli:] insieme compatto, viluppo.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 9.42, pag. 93: Per temporal avèneise che l'om la veia sciolta; / vide che fa la demona co' la sua capovolta: / le trecce altrui componese, non so con che girvolta: / faràttece un'accolta che pago en capo nate.

1.2 [Med.] Ristagno di liquidi?

[1] F Maestro Bartolomeo, Chirurgia di Ruggero da Parma volg., XIV (tosc.): dopo *** dì, se no(n) sarà bene acconcio, acco(n)cialo, et ungielo et lega in quel medesimo modo; et se alcuna accolta ivi fusse facta, faccisi diminutione della contraria p(ar)te. || BNCF, Conv. Soppr. B. 3. 1536, c. 74r.

2 Accoglienza.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 41.33, pag. 147: Sicuro mi rendea, / madonna, mante volte / di vostre ric[c]he acolte, / che da voi, bella, avea; / so·mi alungiate e tolte / là ov'io le vedea; / non sì come credea, / mad i[n] più rade volte.

[2] Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.), pag. 436.24: Ed io alor tacito, ispaventato, con rossa faccia e chinato capo, vergognoso levai e dissi: «O dolse acolta e amaro cumiato, non per mei degno, ma per tei mei mostrarmi, consillia lo mio isconsilliato consillio!»

[3] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 1.13, pag. 486: Per aventura, non te ·nni si' addata? / Forsi li toi te fecer mal'accolta, / sì t'è' partuta da lor corroçata?

[4] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 3, ott. 65.4, pag. 100: Come Criseida altra volta venne, / così a tempo venne questa volta, / ed il modo di prima tutto tenne; / e poi che lieta e graziosa accolta / fatta s'ebber fra lor quanto convenne, / presi per man con allegrezza molta / nella camera insieme se n'entraro, / e sanza indugio alcun si coricaro.

[5] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), lett. 60, pag. 169.13: Ora ti prego che tu fedelmente faccia così a chiunque credi che ti convenga, e chiunque Cristo ti rappresenta, e così in tutte le cose onora Dio, e compiaci a tutte le criature, e a ogni persona fa buona accolta, e Cristo te ne meriterà, e infonderà in te nuova grazia, e in ogni cosa ti conforta e vive glieta, e va in tutti i luoghi che diletto ti dieno.

2.1 [Prov.].

[1] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 384, pag. 309: Rade volte, / buone acolte.

[u.r. 22.03.2017]