ACCONCIO (1) agg.

0.1 acchonci, acchoncia, acchoncio, acconce, acconci, acconci', acconcia, acconcie, acconcio, acconcissima, acconze, acconzo, accunci, accuncio, accuncy, accuonci, accuonzi, accuonzo, achoncci, achonccio, achonci, achoncio, achonza, aconça, aconce, aconci, aconcia, aconcie, aconcio, aconço, aconze, aconzi, aconzo, açunça, acunçe, acunchu, acunci, acunço, acunza, acunze, acunzo, acuonzo, adconci, adconcia, adconcio, adconzi, adcunci, 'conço.

0.2 Da acconciare.

0.3 Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.): 3.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. prat., 1295; Stat. sen., 1280-97; Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Lett. lucch., 1315; Doc. sang., 1316 (2); Lett. pist., 1320-22; Doc. volt., 1326; Doc. amiat., 1370 (2).

In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); x Prose d'amore, XIII/XIV (piac.); San Brendano ven., XIV; Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.); Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Adatto alla sua funzione; preparato e pronto all'uso. 1.1 Adatto a una funzione, a uno scopo. 1.2 Provvisto adeguatamente (di qsa di necessario). 1.3 Preparato o che si è preparato, reso pronto (rispetto a uno scopo, una funzione, un'azione); in condizione o che si è messo in condizione (di fare qsa). 1.4 Adatto per qno, favorevole. 1.5 Che ha volontà di fare qsa, che è disposto a fare qsa. 1.6 Che ha l'inclinazione, la tendenza, l'abitudine a qsa. 2 Disposto in ordine. 2.1 [Milit.] Schierato in campo, per combattere. 2.2 In una certa posizione, messo in un certo modo. 3 In buone o nelle giuste condizioni. Ben acconcio. 3.1 Adorno, elegante. 3.2 Abbigliato (con gusto), addobbato. 3.3 Rimesso in buone condizioni; aggiustato, riparato. 3.4 [Per antifrasi:] mal ridotto. 4 Che si accorda per qualità o funzioni con qno o qsa; appropriato; opportuno; utile. 4.1 Nuovamente in accordo. 4.2 [Con valore avverbiale:] in modo opportuno. 5 Addestrato.

0.8 Paolo Squillacioti 06.04.2000.

1 Adatto alla sua funzione; preparato e pronto all'uso.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 9, pag. 116.28: E volendosi mettare al ritorno, scupriro dell'acqua uno piccolo riparo molto bene acconcio e chiuso d'uno alto muro; e belli verzieri v'avea et era sopra la riva del fiume.

[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 22, pag. 42.10: E ddappoi che la nave di T. fue aconcia ed egli sì prese l'arpa e incomincioe a sonare.

[3] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 332.26: e poi la detta pignatta coll'oro così acconcia mette nel fornello come di prima quando era in grana e dàgli due fuochi, d'uno giorno e d'una notte il fuoco...

[4] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 598, pag. 138: Poi le lava e secha quelle, / E salvale in fin alla primavera, / Quando gli stornelli fan de dui schiera, / E abii alora aconço l'orto / De terra dolce, e non li far torto, / E fa che la sia molto ben tritta / Che al naser ben quel molto aita.

1.1 Adatto a una funzione, a uno scopo.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 151.6: Et ben potrebbe il dittatore dicere parole diritte et ornate, ma non varrebbero neente s'elle non fossero aconcie alla materia.

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 16, pag. 240.17: Onde Tullio, degli Ofizi, disse: tra tutte le cose di questo mondo nonn- è neuna sì acconcia per difendere e acquistare li ricchezze, com' essere amato, et neuna cosa è più strana che aver paura.

[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 3, cap. 2, pag. 154.15: E ciascheduno [[animale]] trovamo aconcio a l'oficio ch'elli dea fare: come l'asino, c'ha arcuata la schiena per èssare forte, per mantenere lo peiso...

[4] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 14, pag. 147.28: La prima ragione si è, che come più sono le femmine calde più sono acconcie a generare, ispecialmente maschio che femmina...

[5] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 82, pag. 104.30: Ora, perché suole avenire che, le imagini, certe ne sono ferme e ad ammonirci più acconce, e certe meno acconce, e più deboli, e che apena possono commuover la memoria.

[6] Meo Abbracc., Lett. in prosa, a. 1294 (pist.>pis.), lett. 33, pag. 383.9: Unde pesa me vi' non poco non di tuo stato inteso per te alcuna cosa, e ponderoza via più mi grava odita quazi di pubrica voce non bene aconcia in tuo pregio.

[7] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 17, cap. 4, par. 8, pag. 299.21: Le cicogne, quando loro padre e madre per vecchiaia perdono le penne, sicché non sono acconci a cercare i loro cibi, i figliuoli scaldano le fredde membra...

[8] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 2, pag. 42.12: Sono altre armi, che sono necessarie più da presso, sì come lancie et simiglianti cose. Altre armi sono che sono necessarie, overo acconcie, quando altre è a·llato, sì come sono li coltelli, le spade et simiglianti cose.

[9] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 90, pag. 41.31: Questo agiunto, che qualunque persona [[...]] a' dicti giocatori o ad alcuno d'essi prestassi tavolieri o dadi o alcuna cosa acconcia a giocare ne' dicti luochi, sia punito e condempnato per ongni uno e per ongni volta de dì in XX s. de denari cortonesi, et de nocte in XL soldi de denari cortonesi.

[10] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 4, cap. 3, pag. 284.4: conciofossecosa che la gente de li Etoli per suoi ambasciadori li mandassero vasi d'argento di grande peso et artificiosamente intagliati, acconci a ogni uso...

[11] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 5, cap. 11, pag. 184.16: Di questo mese ne' luoghi acconci da ciò cercheremo per l'api...

[12] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 16.2: Io trovo molti ch'àn capi di vache, / con bracce aconze a rimenar letame / e destinati a far suo vita in fame...

1.2 Provvisto adeguatamente (di qsa di necessario).

[1] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Deut. 3, vol. 2, pag. 211.12: 5. Tutte quante le cittadi erano acconcie e armate di mura altissime, di porte con le sue serrature, senza le castella infinite che non aveano mura.

1.3 Preparato o che si è preparato, reso pronto (rispetto a uno scopo, una funzione, un'azione); in condizione o che si è messo in condizione (di fare qsa).

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 134.15: Ma pigliando arme i vecchi, e' giovani non bene ancora acconci a battaglia, ispiata la loro venuta, corsero alla difensione delle porte...

[2] Stat. prat., 1295, pag. 448.15: Anco ordinamo che ogni mesi una volta debbiano fare dire una messa la seççaia domenica del mese, e debbianvi ess(er)e tutti quelli della Compagnia; e quelli che ssi sentono acconci di comunicare, si debbiano comunicare i(n)sieme a questa cotale messa...

[3] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), frammenti, pag. 125.24: Sì l'andoe a visitare, e dimandollo de la sua infirmitae e confortollo e disse che avesse patientia, comciò sia cosa che Dio pruova e' suoi e con buono fine li mena a salvamento, e se Dio ti vuole chiamare tu se' sie achoncio che ti diei bene confortare.

[4] Fatti dei Romani, 1313 (fior.), pag. 205.31: La bataglia sarà giudichamento e fine dela quistione; il tavoliere è aconcio; il giuocho è incominciato...

[5] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), CDXVII, pag. 97: Ser Lalle poi revenne dui dì po santo Antoni. / Sua parte stava acconcia, ché senthìa questi soni; / Tucti scoccaro insemi, cavaleri et pedoni...

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 10, pag. 580.35: Madonna, io conosco che voi dite vero, ma voi n'avete fatto assai: e dicovi che per questo e per l'amore che io vi porto voi non ne vorreste da me per niun vostro bisogno quella quantità che io potessi fare, che io non ve ne servissi; e come io ci sarò acconcio voi ne potrete essere alla pruova.»

- [Detto di un alimento:] preparato.

[7] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 6, pag. 163.29: ma chi lli [[scil. i cavoli]] mangia con grassa charne, e che lla prima aqua ove sieno cotti sia gittata, amendano molto loro malizia; e alora quand'elli sono così aconci, l'aqua ov'elli sono cotti sì à virtù d'amollare il ventre, e la sustanza lo indura.

1.4 Adatto per qno, favorevole.

[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Laudomia, pag. 123.20: Il vento era acconcio alli marinai, ma non a me amante.

1.5 Che ha volontà di fare qsa, che è disposto a fare qsa.

[1] Doc. sang., 1316 (2), pag. 147.25: Sappiate che noi siamo achonci a fare la triegua col Comune di Pisa...

[2] Lett. pist., 1320-22, 8, pag. 45.30: pongniamo ch'elli essendo a Pisa abia facta trahere carta ch'elli era acconcio ad andare, ma per lo dubio del mare noe vae, puoi rispondere a questa carta, che li autri huomini bene vi vanno senza pericolo.

[3] Doc. volt., 1326, 10, pag. 23.37: e io ser Berto dissi loro che io non era acconcio a cciò, e che queste parole eglino non mi ragionasseno più per neuno modo.

[4] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1506, pag. 393, col. 1: 'Fa ciò que te delecta; / ciò que me fai patire / so acconcia ad sofferire; / e quillo è meo desideriu / de avere gran martirio...

[5] Doc. aret., 1337, Risposta ai capitoli riveduti, pag. 654.25: A l'ultima domanda che fano li fiorentini che messere Piero e li suoi renunçino la signoria e facciano essi e 'l Comune d'Areço syndichi e procuratori a darla a quello de Fiorença, respondono che sono contenti e aconci de farlo.

[6] Doc. amiat., 1370 (2), pag. 106.20: A le quale cose so' aco(n)cio ubedire el volere de la vostra signoria...

[7] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III.6, pag. 218.1: e voi sapete che la gente è più acconcia a creder il male che il bene, e per ciò non fia men tosto creduto a me che a voi.

[8] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 13, par. 14, comp. 78.396, pag. 186: faççan omay di lor come lor piaççe, / ch'io son aconço di posar in paççe».

1.6 Che ha l'inclinazione, la tendenza, l'abitudine a qsa.

[1] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 10.13, pag. 415: quando con altra gente rincontrando, / le vostre borse sempre aconce a spendere, / e tutti abbiate l' avarizia in bando.

[2] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 16, pag. 645.8: Contro alla quale tentazione vale ed è utile, che tu ricorri a considerare la tua fragilitade, quanto ella è acconcia a cadere in ogni male secondo la fragilitá tua...

1.6.1 Che tende (verso un certo esito); che è pronto o sul punto (di fare qsa).

[1] Lett. lucch., 1315, pag. 487.11: E p(er)ciò de vieni, e vedra' chome li nossi fatti sono acho[n]ci d'andare e chome semo i(n) cho(n)cordia, p(er)cioe che -l chapo si vule fare choda, (e) fae di quelle della acegia che ficha lo becho i(n) terra e schuopresi lo chulo...

[2] Armannino, Fiorita (07), p. 1325 (ven.), pag. 103.5: E quel demonio che iera senpre aconço de dir cose che mal fose dise: - Vatene a Tebe e troverà tuo pare.

[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 439.10, pag. 263: Cusì remani senza molte lode, / acunza sempre di peço fenire, / per condutta de quigli che ti gode.

2 Disposto in ordine.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 7, pag. 96.25: e perché la luna per rascione venne e abbe solo uno segno, e questo solo uno segno porremo en quello uno loco voito che n'è campato, e veranne lo cielo tutto bene aconcio e per rascione bene fatto...

[2] San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 115.24: Essendo aconci a tav[ola] per mangiare, e' venne uno uccello grande e puos[esi] a sedere in sulla pu[nta] [d]ella nave...

2.1 [Milit.] Schierato in campo, per combattere.

[1] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 173.4: Quando li Troiani videro le navi al porto, chorsero all'armi, e uscirono fuori della cittade schierati e acconci per contradire la venuta di Greci.

[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 4, pag. 68.31: E facto fo che lo re Peleo fo mantenente montato alle nave co lo suo exercito bene accuonzo inne lo puorto de Thesalia.

2.2 In una certa posizione, messo in un certo modo.

[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 40, pag. 61.9: La volpe si è una bestia molto malitiosa e con molte vuolponie; e ave una natura così facta, che quando ella ave fame sì ssi lorda tutta e vassene in uno campo e ponsi riverta in terra e chava fuore la lingua e sta cussì acconcia; e quando li corbi e le cornachie la vedeno, elli credendo che ssia morta vannoli adosso per beccarla...

3 In buone o nelle giuste condizioni. Ben acconcio.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 451, pag. 578: Povertad ben aconça e qi ben se ge reçe / fi computaa riqeça, com' en libri se leçe.

3.1 Adorno, elegante.

[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 9.150, pag. 99: Poi vedi, tuoi pari e minori, adorni, / andar li giorni, / com be' cavalli ëd aconci drappi / (vita a lor posta!)...

[2] Dante, Rime, a. 1321, 77.5, pag. 273: Oimè, perché venisti cosí acconcia / lo dí ch'i' ebbi quel colpo mortale, / che vita e ogni stato mi disconcia, / e per campar nulla cosa mi vale?

[3] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 195, pag. 302.19: ed ecco venire la donzella tutta sola, vestita d'una cotta di zendado molto acconcia...

- [In dittol. sinon. con bello].

[4] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), Intr. cap. 5, pag. 234.37: no dé portare vistimente tropo desguisate, perçò ch' ele mostrano l'omo vano e de pocha substantia, me dé le portare bele et acunçe, ben calçato e ben petenato e ben fornito lo capo, segondo lo so tempo e segondo l'usança del so paese.

[5] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 86.36: E la più bella e acchoncia cavalcatura è per colui che cavalcha in ello, per corte o per città o innanzi a gran gente, che neun' altra che possa essere, e più acconcia e più forte è altressì per guerra o per battallia, che altra bestia.

[6] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), MCLXIII, pag. 268: Lo quarto de San Petro ne venne da poy / Multo bello et accuncio, vollio sacciate vui, / De sey milia persone forno, aderambo nui, / Sensa li fodereri che foro mille li soy.

[7] Tristano Veneto, XIV, cap. 324, pag. 290.36: Et in questa foresta [[...]] qua davanti sè una tore la qual hè apelada la Rocha dela Savia Damisela, la qual ha una possession tanto bela et tanto achonza et tanto ben assiada de fontane et de albori che se vui fosse oramai là dentro sì ve parerave uno parediso teresto, tanto è deletevele quello loguo.

3.2 Abbigliato (con gusto), addobbato.

[1] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 163.15: Da capo Simpronius Graccus e Marcellus Claudius commannaro ad tutti li Romani ke forsero parati e adconzi ad commattere incontra de Anibale.

[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 117, pag. 214.3: E quand' egli fue armato, ed egli sì andoe a montare a cavallo, e ttrovoe lo distriere tutto aconcio, sì come si convenia.

[3] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 12.18: De baldachino quillo nobile corpo era vestuto et tucto circundato, de reali vestimenti adubato et acconzo sì como vivo fosse, sopre a lo capo una coppa avea plena de fino balzamo...

[4] Paolino Pieri, Merlino (ed. Sanesi), XIV pm. (fior.), pag. 34.19: Ora dice il conto che poco stante venne nella chiesa una donna molto ben vestita e aconcia, ed era moglie d'un gran mercatante.

[5] Pieraccio Tedaldi, XIV pm. (fior.), 7.4, pag. 723: La gaia donna che, del mio paese, / vidi fra l'altre donne ch'eran molte, / con velo in capo e colle treccie avvolte, / acconcia adornamente a la lucchese, / mirando in lei, subito il cor mi prese / colle bellezze c' ha nel viso accolte, / e tutte noie m' ha levate e tolte / e le virtù doblate e forte accese.

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II.10, pag. 169.12: ella vestita e acconcia uscì d'una camera e quivi venne dove messer Riccardo con Paganino era...

[7] San Brendano ven., XIV, pag. 248.18: E iera tanto beli e sì bene aconzi de so bele veste, ch'elo (no) se poria ben contar, tuti infrisiadi e ingirlandadi de flori e de frisi d'oro con piere preziose e con perle e con spechi...

[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 3, pag. 13.16: La adunanza fu fatta nella citate de Nargne. La iente fu moito bella e bene acconcia. Setteciento fuoro li cavalieri, pedoni senza fine.

[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 105.38: Ad onne persona, tanto mascolo quanto femena, fece dare lo cavallo cossì acuonzo secundo che era la condicione de quillo che lo devea calvaccare...

3.3 Rimesso in buone condizioni; aggiustato, riparato.

[1] Stat. sen., 1280-97, par. 33, pag. 11.16: Item, statuimo che se alcuno del detto Comune avesse alcuno campo el quale dividesse alcuna via di Comune, e volesse recare la detta via dall' altra parte, debbia quella via acconciare e fare in tal modo che a' ma[ssa]ri del Comune paia bene aconcia.

[2] Stat. perug., 1342, IV.105.3, vol. 2, pag. 466.6: E acioché la ditta via sempre sia en buono stato, statuimo e ordenamo che la ditta via se degga aconciare e embrecciare e aconcia e embrecciata mantenere sempre en buono stato per gl'uomene de la villa de santa Lucia preditta.

3.4 [Per antifrasi:] mal ridotto.

[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 9.10: e quando lo 'nperadore vide così acconcia la 'nperadricie, cui egli molto amava, si crucciò forte e divenne come fuori di sè, e domandolla chi l'avea così acconcia.

4 Che si accorda per qualità o funzioni con qno o qsa; appropriato; opportuno; utile.

[1] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 45.18: Questo frate buona opra à facto: Dio li à aparecchio acconcio luogo; et a voi à aparecchiato giudicio da temere molto».

[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 55, pag. 157.15: Et un altro savio dixe: «Eo ve possu confortare ke voi ponati davanti da tote cose l'amistate, per quello ke niente è sì 'conço a la natura, né convenevele [a la] prosperitate et a l'aversitate».

[3] x Prose d'amore, XIII/XIV (piac.), pag. 5: Sì che in c(h)a(s)sa e' te vegnerò in breve a trovare; e pregote, dolze anima mia, se lo zogo te piaxe e se tu vo' ch' e' non mora, che tu mi debia dire veramente lo tempo e l'ora più aconzo a zo.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 3, vol. 1, pag. 168.9: Ma, cun chò sia cosa que li soy legati purtassiru intornu di la casi di li Rumani duni di gran preciu et di diversi mayneri di cosi aconci altressì ben a masculi comu a femini, nulla porta lur fu aperta per ricippirindi alcunu dunu.

[5] Lett. volt., 1348-53, pag. 168.6: se vi fusse più utile e aconcio di dare loro la spesa, sença altro salario vi s(er)vira(n)no lib(er)ame[n]te, e così l'avemo coma(n)dato: semo sempre apparecchiati a' vostri piaceri.

[6] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), can. 36.36, pag. 307: Non ve recorda i bon' Roman togati / dietro lor vita in arme stata salda, / che poi queta e balda / forniva conseiando soa vechiezza, / lassando l'opre acunze a zoveneza?

[7] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 301, pag. 29: Mactheo favella in prima mo ad questa fiata, / perciò che à·lle parole plane e dulci; / tantu quantu vole li vengo acconcie.

4.1 Nuovamente in accordo.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 1, cap. 17, par. 7, pag. 48.14: Dove co·llei ebe tanto di bene e d'allegrezza, che saria difficile a contare; e finalmente acconci con Dio morirono inn un giorno, e furono messi inn uno monimento insieme.

4.2 [Con valore avverbiale:] in modo opportuno.

[1] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), Son. 3.3, pag. 720: Perfetto onore, quanto al mi' parere, / non puote avere chi nonn è sofrente; / né fra la gente acconcio capere, / poi che ttenere vi si vuol possente...

[2] Lett. fior., 1375 (5), pag. 175.5: E anche ti dicho che in quanto Iddio faciesse altro di me, o di morte subitana o in altro modo, lascierò sì achoncio i fatti tuoi che i danari tuoi potra' dire che ttu gli abia in borsa.

5 Addestrato.

[1] Trattato de' falconi, XIV in. (tosc.), cap. 2, pag. 8.8: Quando il falconiere vedrà, e cognoscerà ch'e' sia bene acconcio a reddire, se gli vorrà bene mostrare gli uccelli, vada al luogo ove usano l'anitre, e dov'elle sono usate d'usare in tempo queto, non in luoghi ampi, nè profondi, ma in luoghi alti, ove sia poca acqua.

[u.r. 20.12.2017]