ACCONCIO (2) s.m.

0.1 acconci, acconcio, achonci, achoncio, aconcio, aconçio, aconço, aconzo, acunço.

0.2 V. acconcio 1.

0.3 Doc. sen., 1277-82: 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. sen., 1277-82; Lett. fior., 1291 (2); Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Doc. volt., 1329.

In testi sett.: Doc. venez., 1305 (2); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.

0.5 Locuz. e fras. cadere in acconcio 2.1.3; con acconcio di 2.1.1; d'acconcio 2.1.2; essere in acconcio 2.1.3; venire in acconcio 2.1.3.

0.7 1 Atto di rimettere qsa in buone o migliori condizioni. 2 Vantaggio, utilità, profitto. 2.1 Ciò che va bene, convenienza. 2.2 Ciò che serve a stare comodo. 3 Possibilità, opportunità. 3.1 Modo, scusa, pretesto. 4 Accomodamento, accordo. 4.1 Concordia. 4.2 Consenso. 5 [Detto di moneta:] lega metallica (?).

0.8 Paolo Squillacioti 06.04.2000.

1 Atto di rimettere qsa in buone o migliori condizioni.

[1] Doc. sen., 1277-82, pag. 263.37: Ancho IIII sol. nel dì i quali si diero a uno manovale et a uno guardianolo per uno dì et a uno bigonzo per l'achoncio del fondacho.

[2] Quad. F. de' Cavalcanti, 1290-1324 (fior.), (1301), pag. 26.4: p(er) chonpime(n)to di questa ragio(n)e sie gli feci dare a Borghino cho(n)pangno de' Mozzi questo die di sop(ra) fior. d'oro sedici, (e) noe rimase ad avere più danaio, salvo che rimase a fare p(er) chasa cierte acho(n)ci.

[3] Doc. volt., 1329, 13, pag. 29.27: I quali per loro negligentia e pigritia non sono solliciti a ffare quello che all'aconcio di quella opera si richiede.

[4] Doc. sen., 1294-1375, (1359), pag. 245.15: Dinanzi a Voi magnifichi signori, signori dodici Governatori de la Repubblica de la città di Siena, cum reverenza si dice che quelli huomini sono degni d'onorevoli lode e commendationi i quali si inframectono con operationi a' belli e honorevoli acconci de la città e maximamente quando sono molto utili e sono senza alcuna spesa di Comune...

2 Vantaggio, utilità, profitto.

[1] Lett. fior., 1291 (2), 16, pag. 602.19: Di comperare lane di magioni o di rifermare de le vostre per lo tenpo che de venire, vi diciamo che nostro intendiment'è che nnon si ne comperi neuna, ma sarebbe nostra volontade, se fare si potesse con nostro aconcio, che di quelle c'avemo onde si fae danno, si ne riuscisse...

[2] Stat. sen., 1305, cap. 23, pag. 35.12: E sopra le predette cose debbiase provedere e deliberare per lo Capitolo e per lo Rettore e per li frati del detto Spedale, che se debbia fare per innanzi per bene e aconcio e utilità del detto Spedale.

[3] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 24, pag. 172.4: Et lo demonio nullo dilecto, nullo bene puote avere di Dio! Unde àe lo cognoscimento, et non ne puote avere l'acconcio; et però dirictamente è privato di quelle ale.

[4] Stat. pis., 1330 (2), cap. 132, pag. 580.4: Et s'elli l'udirà, a lui, et a loro audienti, silensio perpetuo imporremo, u di ragione u di facto, qualunque di questi meglio ad noi parrà che torni in acconcio del Comuno di Pisa et del populo.

[5] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 6, pag. 546.22: Per acunço et asio di provinciali, a ciò che più legeramente igli conseguano justicia possendola trovare da plusori, fo ordenato per antigo e poscia continuado l'officio di judici di presidati de la Marcha...

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I.7, pag. 56.25: Bergamino allora, senza punto pensare quasi molto tempo pensato avesse, subitamente in acconcio de' fatti suoi disse questa novella: «Signor mio, voi dovete sapere che Primasso fu un gran valente uomo in gramatica e fu oltre a ogni altro grande e presto versificatore...

2.1 Ciò che va bene, convenienza.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII.10, pag. 580.11: A cui la donna disse: «Vedi, Salabaetto, ogni tuo acconcio mi piace forte, sì come di quello di colui il quale io amo più che la vita mia...

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 133, pag. 295.23: Rosso rispose come si convenìa, e nel commiato disse: - Ogni acconcio d'Uberto è mio, e spezialmente essendo de' miei Signori...

2.1.1 Locuz. prep. Con acconcio di: tranquillamente, senza fretta.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII.7, pag. 538.9: Lo scolare, credendo questo esser vero, rispose: «Dirai alla mia donna che di me niun pensier si dea infino a tanto che ella possa con suo acconcio per me venire, ma che questo ella faccia come più tosto può.»

2.1.2 Locuz. avv. D'acconcio: opportunamente.

[1] Doc. gen., c. 1320, pag. 22.13: E per aventura porreva esser che lo rej aspejterea archunna anbaxà secreta, o parese in questo pasagio per tractar d'aconzo...

2.1.3 Locuz. verb. Cadere, essere, venire in acconcio: essere conveniente, venire a proposito.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 17, pag. 55.3: E da indi innanzi il regno e la segnoria d' Assiria in quelli di Media si mutò. E poscia molte battaglie intorno a se fatte, le quali non ci cadrebbe in acconcio di dire, per diversi avvenimenti venne il regno in quelli di Scitas e a' Caldei; e anche per simigliante via a quelli di Media tornò.

[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 38, pag. 37.12: e questi è uno uomo reo e mendico e avaro, e a niun altro c'a costui potea questo micidio tornare a utilità; e a neun altro cadde così in acconcio di fare; e in niun altro modo il potrebbe questi aver fatto meglio, perché il luogo fue acconcio, e la stagione fu buona, e agevolemente si poté fare...

[3] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 49, pag. 53.4: Questo membro dee usare il dicitore rade volte, perché dee dire il detto suo chiaro e aperto; ma, se gli cade in acconcio alcuna volta d'usare, sì ponga mente alle oscure parole, e che si possan trarre a più intendimenti: e potral fare agevolemente.

[4] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 13, pag. 23.4: Le camere farai nelle case della villa di quella materia, ch'è a te più in acconcio: la quale potrai fare o di tavole, o di canne in questo modo.

[5] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), 1 Cor. 16, vol. 10, pag. 148.8: 12. Ma del fratello nostro Apollo sì vi faccio manifesto, che io il pregai molto che venisse a voi colli fratelli; ma certo non fu di sua volontà di venire ora, ma egli verrà quando gli verrà comodo e in acconcio.

2.2 Ciò che serve a stare comodo.

[1] Stat. fior., c. 1324, cap. 94, pag. 125.18: Salvo che, oltra il detto salario, debbia avere dal Comune di Firenze, per carte di pecora e di bambagia, e per inchiostro e penne soldi cento di fiorini piccioli, e ancora deschi e acconcio necessario che si debbia fare nel luogo dove sederà egli e la sua famiglia per lo suo oficio fare...

3 Possibilità, opportunità.

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 1, pag. 39.23: Unde l'omo dovrebbe allora pensare et dire: 'Io non voglio cadere in questi peccati, però che forse io non ne potrei iscire et non arei acconcio d'iscirne'.

3.1 Modo, scusa, pretesto.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 174, pag. 432.1: E l'altro dice: «Muovi lite, acconcio non ti falla».

4 Accomodamento, accordo.

[1] Doc. venez., 1306, 35, pag. 46.26: e se per nui se pò far alguna cosa per aconço de sti fati, fariamolo volenter...

[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 127.107, pag. 502: Lo segnor De' ge mande aconzo, / da chi ven ogni bon aconzo.

[3] Doc. fior., 1311-50, 110 (1350), pag. 693.5: Per acconcio de la discordia, la quale è tra il Comune di Pistoia e messer Ricciardo, abbiamo deliberato che per voi si prenda la guardia di Crespole, la qual si faccia per coloro i quali vi diputerete...

[4] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 100.19: E udito gli inbasciadori el modo chome Siena gli accettava, di subito adimandaro licenzia d'andare e tornare l'altro dì seghuente cholla confermazione del detto uobrigho e achoncio.

4.1 Concordia.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 86.103, pag. 419: Lo quar sempre pregar demo / per lo perigolo che noi avemo, / che ge mande aconzo e paxe, / chi sea sì frema e sì veraxe / che cascaun in so stao / se trove reconciliao, / abjando sempre in memoria / d'aquistà l'enternar gloria.

4.2 Consenso.

[1] Doc. venez., 1305 (2), 33, pag. 43.15: ancor voio co mia muier abia staçio in la casa tuto qelo co eo tegno sì come ancor voio co Pantalo dea a Maria piçola munega a sancto Mafeo lbr. X a g. co(n) l'aconçio de Çeçilia et de Beriola...

5 [Detto di una moneta:] lega metallica (?).

[1] Lett. sen., 1305, app. lett. 1, pag. 71.10: E per essa letara ne divisaste come vi pareva il meglio che noi prestasimo i nostri denari a longho termine, per chagione de l'aconcio de la muneta; e diciestene le ragioni che vi sono.

[u.r. 22.03.2017]