0.1 acconta, accontagli, accontai, accontarsi, accontata, accontati, accontato, accontatosi, accontavano, accontiate, accontò, aconta, acontai, acontar, acontare, acontarè, acontarvi, acontasse, acontassi, acontasti, acontato, aconterabbo, aconti, acuinta, acuintar.
0.2 Fr. ant. acointier, prov. acoindar (DEI s.v. accontare). || Cfr. LEI s.v. accognitus, 1, 292.16.
0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.
0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.).
In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Tristano Veneto, XIV.
0.6 N Gli ess. in 4, signif. sovrapponibile a 1 di accontare 2, sono citati qui perché ricavati da volgarizzamenti dal fr. ant.
0.7 1 Pron. Entrare in relazione, fare la conoscenza. 2 Mettere in relazione, mettere d'accordo. 3 Stare insieme, frequentare, essere in stretta relazione, avere dimestichezza, farsi amico. 3.1 Fare affidamento. 3.2 Sost. Amicizia. 4 Render noto, far conoscere, raccontare.
0.8 Paolo Squillacioti 18.01.1999.
1 Pron. Entrare in relazione, fare la conoscenza.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 611, pag. 260: Lo fals nimig se fé in forma d'un servente / E fo venudho a casa del cavalé valente; / Conseg per soe losenghe s'acuinta incontinente, / El se convia de stá conseg per so servente.
[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), Son. 40.11, pag. 257: perch'ïo tema, credo meglio amare, / avegna non sia tanto mi' valore, / ch'io mi dovesse a voi, bella, acontare; / ma seg[u]o l'uso d'umil servidore...
[3] Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.), pag. 82.6: Né per quanto sì credo io che voi sapete bene chome io v'amo e sì d'amalai quand'io m'acontai a voi a la prima volta, sì non sapeia io né micha perché questo, se non era che ciò fue uno prono[n]siamento di male che possa est venuto sopra mei...
[4] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 137.5, pag. 768: E meco, come sòl, più non s'acconta, / ma niente però di men m'incende, / ch'a i gravosi spiriti miei conta / che in altro che ancider me no' 'ntende.
2 Mettere in relazione, mettere d'accordo.
[1] Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.), pag. 44.3: E quelli lo dimandarono per ch'elli venía; ed e' rispuose e disse com'era discacciato di sua vita: «onde priegovi che mi accontiate col Pallialoco, che se mi volesse a famigliare, volonteri dimorerei con lui; e priegovi che mi accontiate e menateme dinanzi da lui, e diteli siccome io sono di grande essere e di savio consiglio e 'l mio è d'uomo che sa d'ongne mestieri».
[2] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 75, pag. 193.4: Et dite voi oraindiritto tutto vostro affare et vostro peccato et vostro essere, et io v'aconterabbo et socorreroe a tutto mio podere in audiença di me et io v'aterò et consiglierò a tutto mio podere secondo che Nostro Signore mi concederà di gratia».
3 Stare insieme, frequentare, essere in stretta relazione, avere dimestichezza, farsi amico.
[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 12, pag. 28.17: Poscia che la Filosofia m'ebbe insegnata la via onde si poteva andare alle Virtudi, e insegnata la casa dove mi potea co·lloro acontare, disse: - Figliuol mio, io ti vo' dire alcuna cosa di riggimenti di queste Virtudi, acciò che, se pigliassi loro amistade, de' lor fatti non ti trovassi ingannato.
[2] Lambertuccio Fresc., XIII sm. (fior.), Son. 3.10, pag. 256: E quelgli è vera tramontana conta, / luce verace, chi a llui s'aconta!
[3] Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.), 293, pag. 502: «Per neente t'ag[g]ire», / Mi disse, e co· mal viso: / «Tu sse' da me diviso, / Perciò il passo ti vieto; / Non perché ·ttu sie vieto / Ma ·ttu no· m'acontasti / Unque, ma mi contasti...
[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 140.229, pag. 582: Con persone de crojo afar / guarda ben, no t'acontar; / aver se sor de tar contanza / e desprexio e mermanza.
[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII. 7, pag. 536.27: Al quale la donna, per la cagion già detta di ciò seco stessa vanamente gloriandosi, mostrava di vederlo assai volentieri: per la qual cosa lo scolare, trovato modo, s'accontò con la fante di lei e il suo amor le scoperse e la pregò che con la sua donna operasse sì, che la grazia di lei potesse avere.
[1] F Canz. an. Già non m'era mestiere, XIII (tosc.): Chi bene è 'naverato / a ciò nom si' acontato, / se 'l suo senno è traditore. || CLPIO V 264.47.
[1] F Geri Giannini pisano, XIII (pis.): Und'ò pensato del'acontar mostra / il dir sia pria, ché 'n ciò veglat'ò e véglo, / parendo me grand'amistansa n'esca. || CLPIO, L 345 GeGi.9.
[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 159.1, pag. 320: «Buon acontar fa uon c[h]'ab[b]ia danari, / Ma' ched e' sia chi ben pelar li saccia: / Con quel cotal fa buon intrar in caccia, / Ma' ched e' no· gli tenga troppo cari.
4 Render noto, far conoscere, raccontare.
[1] Tristano Veneto, XIV, cap. 155, pag. 147.33: Onde Tristan, lo qual molto redotava so barba, perqué ello savea ben qu'ello li odiava duramentre, e Governal mediesimo lo qual vedeva acontar, non ssa refudar, vegando tanti prodomini como ello avea là, questo che so barba li requiere.
[2] Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.), pag. 91.4: Autresì, bella mia dolce amicha, quando vidi e acontai quella novella di vostra acontansa, faitemi chosì chome vostri filioli; sì mi faceste sì belli se[n]branti che mi fue aviço ch'i' [potei] a bene parlare dinassi da voi, ch'era que[sta] chosa che pió mi doveia piacere.
[u.r. 22.05.2018]