ACCOPPIARE v.

0.1 accoppia, accoppiandosi, accoppiate, accoppiati, accoppiato, accoppino, accoppio, accublava, achoppiati, acoppia, acoppiandoli.

0.2 Da coppia. || Così anche DELI 2 s.v. accoppiare; DEI s.v. accoppiare rimanda al lat. volg. *adcopulare.

0.3 Bestiario toscano, XIII ex. (pis.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Dante, Commedia, a. 1321.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Mettere in coppia, appaiare. 1.1 Unire (non propriamente in coppia). 1.2 Fig. Paragonare (due cose fra loro). 1.3 Riferire, mettere in rapporto (per es. un'idea con un'altra). 2 Pron. Congiungersi carnalmente.

0.8 Paolo Squillacioti 12.02.1999.

1 Mettere in coppia, appaiare.

[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 82, pag. 93.7: Boe è forte animale e indoppia la sua força quando elli è accoppiato col conpagno collo quale se possa congiungere al giovo...

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 2, vol. 2, pag. 201.21: Issu medemmi Hannibal lassava li nostri cativi quandu non lu puttianu secutari per lur stankiza, talyandu lur in prima la prima parti di li pedi; e quilli li quali issu avia menati a li soy tendi issu li accublava a duy a duy, frati oy parenti proximi, et faciali combatiri insembla, et nunca se saciava di lu lur sangui fin intantu que non ci ndi rimania si non unu.

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 23, pag. 163.27: E questo si vuol sollicitamente attendere, che i buoi s'accoppino a trarre di forza eguali, sicchè 'l più forte non faccia 'l più debile uscir di fuor dal giogo.

[4] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. II., pag. 88.4: Non ti recar a vergogna onorar le cameriere, e pió quella che li è pió in gratia, e anco li servi; e saluta ciascuno in suo nome, ché nullo danno t'è, e disiderosamente accoppia le tuoie umile [mane]...

[5] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 40.4, pag. 57: S'Amore o Morte non dà qualche stroppio / a la tela novella ch'ora ordisco, / et s'io mi svolvo dal tenace visco, / mentre che l'un coll'altro vero accoppio, / i' farò forse un mio lavor sí doppio / tra lo stil de' moderni e 'l sermon prisco, / che, paventosamente a dirlo ardisco, / infin a Roma n'udirai lo scoppio.

1.1 Unire (non propriamente in coppia).

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XIII, cap. 22, vol. 3, pag. 359.15: andato allo squittino IIImCCCCXLVI uomini, ma non ve ne rimasono il decimo, ordinaro che fossono VIII priori, II per quartiere, e uno gonfaloniere di giustizia, acoppiandoli insieme in questo modo, che dovessono esere per priorato popolani II grassi, III mediani, III artefici minuti...

1.2 Fig. Paragonare (due cose fra loro).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 23.8, vol. 1, pag. 382: Vòlt'era in su la favola d'Isopo / lo mio pensier per la presente rissa, / dov'el parlò de la rana e del topo; / ché più non si pareggia 'mo' e 'issa' / che l'un con l'altro fa, se ben s'accoppia / principio e fine con la mente fissa.

1.3 Riferire, mettere in rapporto (per es. un'idea con un'altra).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 16.57, vol. 2, pag. 266: Prima era scempio [[scil. il dubbio]], e ora è fatto doppio / ne la sentenza tua, che mi fa certo / qui, e altrove, quello ov'io l'accoppio.

2 Pron. Congiungersi carnalmente.

[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 79, pag. 90.10: quando è 'l tempo ch'ella [[scil. la lupa]] vai en chalura d'amore, deventa quasi rabbiosa, e gridando e urlando molto fortemente, tutti li lupi li quali lei odeno si vai laove lei è; allora ella se mette a correre tostamente, e tutti li lupi curreno direto, ma niuno non la po giongere, et ella vedendose denanti a tutti, et poi se vene direto da tutti e guarda el più cattivo de tutti, e con quello s'acoppia, cioè col più cattivo de tutti.

[u.r. 22.03.2017]