ACCORTAMENTE avv.

0.1 accortamente; f: acortamente.

0.2 Da accorto.

0.3 F Ball. an. Ala dança la· vidi dançare, XIII (tosc.): 2.

0.4 In testi tosc.: F Ball. an. Ala dança la· vidi dançare, XIII (tosc.); Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.); Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.).

0.7 1 In modo assennato, con giudizio e prudenza, saggiamente. 2 In modo accurato, con abilità e attenzione, diligentemente.

0.8 Paolo Squillacioti 17.02.1999.

1 In modo assennato, con giudizio e prudenza, saggiamente.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 31, par. 8, pag. 195.9: Allora il re, udendo lei così accortamente rispondere, però ch'el fu uno sapientissimo singniore, cominciò a formalle più quistioni per falla parlare, come seguita qui.

[2] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), prologo, pag. 4.14: E questa è la penitenzia, alla quale conviene che accortamente s'appigli e perseverantemente tegna qualunche vuole dopo la rotta innocenzia iscampare.

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 10.4, pag. 281: Ora passiamo tra popoli barberi, / bestiali, mostruosi e salvatichi / quanto le scimmie che stanno tra gli alberi. / «Qui si convien ch'accortamente pratichi, / disse Solin, ché ne' tempi preteriti / ismarriti ci son di ben grammatichi.

[4] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 264.23, pag. 329: Misera, non intendi / con quanto tuo disnore il tempo passa? / Prendi partito accortamente, prendi; / e del cor tuo divelli ogni radice / del piacer che felice / nol pò mai fare, et respirar nol lassa.

2 In modo accurato, con abilità e attenzione, diligentemente.

[1] F Ball. an. Ala dança la· vidi dançare, XIII (tosc.): Tucti gl'alegrava l'avenente / rosa aulente, cotanto sapea, / e me no riguardava di neente, / omè dolente!, sì con' far solea; / ma, s'ella lo· facesse acortamente, / certamente ben m'ancideria, / e più vivo non vorria stare. || CLPIO, P 114.28.

[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 15, cap. 3, par. 5, pag. 273.8: Qual cosa è più maravigliosa o più bella che la verità? alla quale ogni cercatore confessa che disidera pervenire, onde forte si sollicita di non essere ingannato, e indi si gloria, se studiando cognosce e giudica alcuna cosa più sottilmente e più accortamente che gli altri...

[3] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 9, pag. 92.3: Allexandro poi ch'ebbe bevuto [[da una coppa avvelenata]], a poco stante gridò: «Soccorretemi, prencipi miei»; e fecesi portare in sul letto e chiese una penna per metterlasi in gola per tirarne fuori s'alcuna cosa v'avesse. E 'l detto Cassandro accortamente ne 'nvolse una nel veleno e diegliele, ond'elli poi che la s'ebbe messa in gola incominciò a gridare vie più forte, dicendo: «Io son morto»...

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II.9, pag. 156.15: Oltre a questo, niuno scudiere, o famigliare che dir vogliamo, diceva trovarsi il quale meglio né più accortamente servisse a una tavola d'un signore, che serviva ella, sì come colei che era costumatissima, savia e discreta molto.

[u.r. 28.06.2005]