0.1 acrescenti.
0.2 V. accrescere.
0.3 Arte Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.> fior.): 1.
0.4 Att. unica nel corpus.
0.6 N La cit. di GDLI s.v. accrescente (da Crusca (5) e questa dal volgarizzamento del De officiis del ms. Ricc. 1602), ha valore verbale: «Si dilettano delle loro cose familiari, e di quelle non accrescenti sanza ragione, e non rimoventi dall'uso di quelle la famiglia loro», cfr. De Officiis, I, 92: «esse autem [[...]] et eos, qui rem publicam administrarent, delectarentur re sua familiari, non eam quidem omni ratione exaggerantes neque excludentes ab eius usu suos...». Palermo, Degli Uffici, p. 74 (ignorato da Crusca (5) e GDLI) stampava: «...si dilettano delle loro cose familiari; quelle non accrescenti senza ragione...».
0.7 1 [Dell'etą:] che cresce.
0.8 Paolo Squillacioti 10.09.1999.
[1] Arte Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), L. I., pag. 410.19: Overo che·ttu sarai preso dall'amore nelli anni de la fanciul[l]ezza e negli anni acrescenti, tu ti pure averrai in una giovina che fia al tuo animo.
[u.r. 29.06.2005]