0.1 accomolato, accumula, accumulai, accumulando, accumulare, accumulasse, accumulati, accumulato, accumulavano, accumulerai, accumuliamo, acommulando, acumulando, acumulano, acumular, acumulare, acumulasti, acumulata.
0.2 Lat. accumulare (LEI s.v. accumulare).
0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 2.2.
0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.).
0.7 1 Fare un mucchio, ammonticchiare. 2 Raccogliere in gran numero, ammassare (detto in partic. di beni e ricchezze). 2.1 Sost. 2.2 Fig.
0.8 Paolo Squillacioti 23.04.1999.
1 Fare di qsa un cumulo; divenire un cumulo (anche fig.).
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 75.27: Adunqua al pelago repariamo a Pollidoro la sepoltura, e molta terra accumuliamo al tumulo...
[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 11, ott. 26.3, pag. 612: Adunque fu degli alberi tagliati / un rogo fatto mirabilemente; / poco più furo i monti accumulati / sopra Tesaglia dalla folle gente, / inverso il ciel mattamente elevati, / che fosse quivi quel rogo eminente; / il qual dalli ministri fu tessuto / velocemente e con ordin dovuto.
[3] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 6, cap. 41, pag. 167.5: Che adunque, militi, si conviene meno, che quando l'altre sopra l'altre sconfitte s'accumulavano...
[4] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 14, parr. 14-17, pag. 259.1: Apresso fa un'altra comparatione de Alexandro, essendo in le parte meridionale de India con lo suo campo, che vidde cadere fiamme de foco salde infin a la terra; per la qual cossa esso fé providentia che tuti cavalcassero a pestar lo suollo, idest la terra, aciò che la fiamma, essendo sopressa dai pedi d'i cavalli, non potesse acumulare.
[5] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), L. 2, cap. 15, pag. 67.44: costui [[scil. l'avaro]] volentieri accumula el monte della pecunia...
2 Raccogliere in gran numero, ammassare (detto in partic. di beni e ricchezze).
[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 112.4: dicea il prodigo a l'avaro: perchè tenesti dove tu dovevi dare, e togliesti il suo naturale alla moneta, che è spendersi nelle cose di che l'uomo ha bisogno, e tu la inchiedesti, e ogni difetto sostenesti per acumulare quella?
[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 362.2: L'una di queste con molto dolore veste al giovano per l'ultimo onore, e coll'altra vela le come de capegli che ardere dovieno; anco accumula doni molti acquistati nella battaglia di Laurenza, e comanda che la preda sia menata con longo ordine.
[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XI, par. 75, pag. 555.30: Dispregia, e così offende le cose di Domenedio, poiché 'n altro pon la spene, cioè in altra spezie d'avanzare e d'acumulare danari.
[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 1, pag. 50.19: E avengadyo che la ystoria parle de chisto pecoro de auro in chesta maynera sì commo è dicto, ma chilli chi veramente nde parlano de chesta materia sì diceno in chesto modo: che chisto re Oetis avesse accomolato grande thesauro et avesselo dato in guardia di cheste incantatiune e macthematiche arte azò che senza pena de altruy no le fosse tolto.
[5] Contemptu mundi (I), XIV sm. (tosc.), L. 1, cap. 13, pag. 91.13: [Accumulai per me oro ed argento e le sustanzie del re e delle provincie. Ho avuto cantori e cantatrici, e le delizie dei figliuoli degli uomini, e tazze e orciuoli da mescita, e tutti sorpassai per ricchezze quegli che] innanzi a me sono stati in Jerusalem.
[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 9.35, pag. 378: L'uom, ch'ha virtute, di seguire sdegna / Questi guadagni e questo accumulare, / Avendo l'alma di virtute degna.
[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 409.12, pag. 248: Però qualunque paradisso affetta, / abia dinari e non sia lor soçetto, / chome vertù per spendere si assetta; / ma chi lo acumular prend'a deletto, / doventa avaro, dampnato in eterno, / che 'l suo thesauro nol traççe d'inferno.
[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 20, Proemio, pag. 354.32: Accumulare li beni temporali, e dispregiare quelli, sono contrarj; e così, che apprezzando li beni etterni, hae a vili questi transitorj.
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 33.41, pag. 119: Chi vive senza lege, senza lege perisce: / currenno va a lo 'nferno chi tale via sequisce; / loco sì s'accumula onne cosa che 'ncrisce: / chi ensemora fallisce, ensemora ha penare.
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 28.110, vol. 1, pag. 484: E io li aggiunsi: «E morte di tua schiatta»; / per ch'elli, accumulando duol con duolo, / sen gio come persona trista e matta.
[3] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 28, 103-111, pag. 678, col. 2.3: Acommulando duol, cioè: 'mischiando lo duolo della pena ch'avea col duolo della risposta di D., si partí'...
[4] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 28, parr. 48-52, pag. 423.15: Per ch'elli, idest lo Mosca, sen gì acumulando, idest congregando, dol con dolo, tanto per la sua pena quanto per le parole de D., como persona trista e mata, la qual ha seminato tanta discordia in Fiorenza per le sue parolle.
[5] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 253.6, pag. 164: «Se tu pensi che Deo ti à dato exentia / e molti beni che non meritasti, / e come quisti doni tu gli guasti, / ingratto, sença alcuna reverentia; / forte ti dee strigner la conscïentia, / pria che al fallo l'error sì acumulasti, / ch'onne cossa che vedi non laudasti, / fatta per la divina Providentia.
[6] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 396, pag. 90: L'altre brighe denanti, non era questo usato / Che nostri majurini in Aquila ago cazato: / Ché illi ago facta la briga et ad nui l'ago gettato; / Lo carco allo communo tucto ago accumulato.
[u.r. 22.03.2017]