ACCUSATO agg./s.m.

0.1 accusata, accusate, accusati, accusato, accusatu, acusado, acusati, acusato, acusatu, aqusati, aqusato.

0.2 V. accusare.

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 3.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), Stat. pis., 1304; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Stat. sang., 1334; Stat. prat., 1319-50.

In testi sett.: Elucidario, XIV in. (mil.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Anche s.f. (accusata).

0.7 1 Colpito da un'accusa; [persona] cui si attribuisce una colpa o un peccato. 1.1 Fig. 1.2 [Dir.] Che riceve un addebito di reato, un'imputazione. 2 Riconosciuto (in un determinato stato). 3 Sost. Colui a cui si attribuisce una colpa o il mancato rispetto di una regola. 3.1 [Dir.] Chi riceve un addebito di reato, un'imputazione; colui al quale si addebita la trasgressione di una norma. 4 S.f. Accusata: colei cui si attribuisce una colpa, un addebito di reato o la trasgressione di una norma.

0.8 Paolo Squillacioti 24.11.1999.

1 Colpito da un'accusa; [persona] cui si attribuisce una colpa o un peccato.

[1] Stat. sen., c. 1318, cap. 110, pag. 105.5: E sia riducto in scripti secretamente el detto de ciascuno frate e lo nome de l'accusato e del visitato; e lo frate accusato e visitato non degga essere publicato; ma degga essere lecto solo el detto di ciascuno frate, senza nome, in presenzia de l'accusato.

1.1 Fig.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, cap. 4, pag. 27.19: E certo, in quel dì accusando costoro, l'accusa del nostro nome è ricevuta. Ciò le nostre arti così hanno meritato? o fece coloro giusti accusatori la condannagion premessa? Così se dell'accusata innocenzia niente la fortuna si vergognò, la viltà degli accusatori almeno in vergogna esser le doveva.

1.2 [Dir.] Che riceve un addebito di reato, un'imputazione.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 408, vol. 2, pag. 406.23: se di tale maleficio saranno accusate, del quale perciò non debiano essere messe in pregione, possano quelle cotali femene accusate o vero contra le quali si facesse inquisitione denanzi al giudice del maleficio, per procuratore rispondere a l'accusse fatte di loro o vero a l'inquisitioni, le quali si facessero contra esse.

[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 1.12, pag. 141.2: Questo effetto si distendea tanto, che dubitavano se l'uomo accusato non fusse punito, che il rettore non avesse difensione nè scusa: il perchè niuno accusato rimanea impunito.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 5, vol. 2, pag. 158.6: 4. Eciandeu Luciu Crassu, lu quali era tantu grandi apressu li judici quantu Emiliu Scauru apressu li patri constricti, ca issu rigia li lur suffragij per la sua eloquencia, et era cussì principi di li judici, commu quillu di li senaturi, avendu gittatu unu furtissimu lampu di testimoniu contra Marcu Marcellu accusatu, aparsi gravusu per impetu et a la fini vanu.

2 Riconosciuto (in un determinato stato).

[1] Stat. pis., a. 1327, L. 1, cap. 26, pag. 45.16: Questo agionto, che se alcuno accusasse o accusare volesse persona per libroso denanse al Capitano, et non se trovasse che quella cotale persona accusata fosse lebrosa, possa et debbia essere condepnato lo dicto accusatore dal dicto Capitano in libbre V d'alfonsini minuti.

3 Sost. Colui a cui si attribuisce una colpa o il mancato rispetto di una regola.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 111.19: Della preghiera. Preghiera è quando l'accusato confessa ch'elli àe commesso quel peccato e confessa che ll'àe fatto pensatamente, ma sì domanda che lli sia perdonato, la qual cosa molte rade fiate puote advenire.

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 35, pag. 262.54: La croce di Cristo dà testimonio et mostra che lo mondo è corropto et rio per modo di scriptura, cioè per legge. La legge quine in del giudicio accusa et dà prova contra l'accusato, però che dice quello che ssi de' fare.

[3] Stat. prat., 1319-50, cap. 14 (1319), pag. 21.23: che ciascuno sia tenuto, di ciò che vede et ode d'alcuno della Compagnia cosa sconcia, di dinunziare al Priore et al Confessoro in secreto. Et ellino secretamente impongano a cui loro parrà della Compagnia, a investigare la vita che tengono li predetti accusati; e secondo che truovano, rinunziare.

3.1 [Dir.] Chi riceve un addebito di reato, un'imputazione; colui al quale si addebita la trasgressione di una norma.

[1] Stat. pis., 1304, cap. 66, pag. 704.23: Debbiasi credere all'accusatore et denunciatore, con saramento da lui novamente facto, chome se legiptimamente contra l'accusato fusse provato.

[2] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 52 rubr., pag. 292.34: Responsiva a defension de li accusati, dicendo contra lo dicto de l'arengatore che à dicto.

[3] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaestio 71, pag. 170.6: In lo presente zudixio lo prevede, k'è vicario de Criste, è zudexe, l'acusatore e l'acusado è l'omo; la sentenzia è la penitentia.

[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 114, vol. 2, pag. 282.20: Et sia tenuto la podestà et debia tutti et ciascuni accusati o vero denuntiati, o vero contra li quali proceduto fusse per inquisitione, di qualunque maleficio o vero excesso, condannare, se sarà da condannare o vero assolvere se sarà da assolvere...

[5] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 106, pag. 49.1: che la Corte sia tenuta e debbia procedere, punire e condempnare quello cotale accusato, denuntiato o inquisito di quello che Statuto non parlasse chiaramente, se sirà provato contra di lui legitimamente, e ove simile non si trovasse, sia observata la rascione comune.

[6] Stat. sang., 1334, pag. 132.25: R. LXXJ. Ancho ordiniamo che lo consolo sia tenuto e debbia punire tutti e sottoposti a l'arte predetta, se alcuna cosa li fusse portata inançi da alcuno sottoposto, giurato o vero lavorente, avendone accusa o vero dinunça con seramento dell'acusatore, di punirllo secondo gli ordini de la detta arte, pena a llui se ciò none observasse del doppio de la pena che dovesse pagare l'accusato e del seramento.

[7] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 1, vol. 2, pag. 149.7: Cussì forti judici inver lu excellentissimu acusaturi, commu foru mansueti in unu acusatu di multu plù bassa manu!

[8] Stat. perug., 1342, III.1.1, vol. 2, pag. 25.25: E essa ponere facciano e ponano en gli acte e en glie livre del comuno de Peroscia e sopre essa acusa procedere deggano contra l'acusato overo acusate a le citatione, bando e notificatione del bando e a la condennagione e a l'altre cose le quale ocurreronno da fare secondo la forma de lo 'nfrascripto capitolo, el quale comença...

[9] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 1, pag. 624.2: E l'acusato o l'inquisito in excusatione ellega logho certo et in la terra o' resede la corte, al quale luogo fia citato a ciaschuno acto de quella questione e vaglia cusì facta citacione nì più nì men como s'ella fosse facta o in persona o a casa e segondo la forma de la ragione.

4 S.f. Accusata: colei cui si attribuisce una colpa, un addebito di reato o la trasgressione di una norma.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 8, cap. 1, pag. 543.10: Li quali [[filosofi]], esaminata la causa, comandaro che l'accusatore e l'accusata tornassero a loro dopo cento anni, per quello medesimo affetto mossi che Dolobella.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX. 2, pag. 595.4: le quali [[brache del prete]] vedendo l'accusata, e fattalane accorgere, fu diliberata e ebbe agio di starsi col suo amante.

[u.r. 26.12.2017]