ACERTELLO s.m.

0.1 accertello, acertello.

0.2 Lat. acceptor (LEI s.v. acceptor, 1, 273.3-6).

0.3 Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.): 1.

0.4 Att. solo in Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 [Zool.] Lo stesso che acertolo.

0.8 Paolo Squillacioti 01.09.1998.

1 [Zool.] Lo stesso che acertolo.

[1] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag 59.29: Se del guadagno della mercatanzia fai larghi doni, questo ti fa degnissimo d'amore di donna dell'ordine tuo: ch'avvegna iddio che.... lo accertello valentre sarà chiamato, e così tua prodezza nell'ordine delli nobili non ti mette, ma essere ti fa buono popolare e d'amore di popolare femmina bene degno.

[2] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 65.5: Dicesti che alcuna volta nasce acertello sì valente che prende la pernice; ma perché questo è fuor di natura, poco tempo basta in lui tal ferocità.

[u.r. 26.04.2018]