ACIROLOGÌA s.f.

0.1 acirologia.

0.2 Lat. acyrologia (LEI s.v. acyrologia).

0.3 Boccaccio, Esposizioni, 1373-74: 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.7 1 [Ret.] Uso improprio di un vocabolo, catacresi.

0.8 Paolo Squillacioti 03.09.1998.

1 [Ret.] Uso improprio di un vocabolo, catacresi.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (i), par. 44, pag. 28.15: Ed è questo, cioè «ove 'l sol tace», improprio parlare, e non l'usa l'autore pur qui, ma ancora in altre parti in questa opera, sì come nel canto V, quando dice: Io venni in luogo d'ogni luce muto; assai manifesta cosa è che 'l sole non parla, né similemente alcuno luogo, de' quai dice qui che l'un tace, cioè il sole, e il luogo è muto di luce: e sono questi due accidenti, il tacere e l'essere muto, propiamente dell'uomo, quantunque il Vangelio dica che uno avea un dimonio addosso, e quello era muto. Ma questo modo di parlare si scusa per una figura, la quale si chiama «acirologia». Vuole adunque dir qui l'autore che la paura, che egli avea di questo animale, il ripignea là dove il sole non luce, cioè in quella oscurità, la quale egli disiderava di fuggire.

[u.r. 22.03.2017]