ACÒNITO s.m.

0.1 aconita, aconite, aconiti, aconito.

0.2 Lat. aconitum (LEI s.v. aconitum).

0.3 Simintendi, a. 1333 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Simintendi, a. 1333 (tosc.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

0.5 Con aconite Simintendi (v. 1 [1]) traduce un neutro pl. in -a latino: cfr. Ov., Met., VII, 419: «agrestes aconita vocant».

Anche s.f. (aconita).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Bot.] Pianta velenosa riconducibile alla famiglia delle ranunculacee. 1.1 Estens. Veleno estratto dalla pianta.

0.8 Paolo Squillacioti 05.03.1999.

1 [Bot.] Pianta velenosa riconducibile alla famiglia delle ranunculacee.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 7, vol. 2, pag. 91.16: Gli uomeni pensano che queste [[scil. le bianche schiume]] si criaro; e, abienti acquistati notricamenti d'abondevole terra, presono forze di nuocere: le quali, però che nascono vive nella dura pietra che si chiama Caute, li villani le chiamano aconite. Le quali aconite, per lo conforto della moglie, lo padre Egeo le porse al figliuolo. Teseo avea riceuti i dati beveraggi colla ignorante mano; quando il padre cognobbe nella manica del coltello del vivorio gli segnali della sua generazione, e fecegli cadere lo veleno dalla bocca.

[2] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 540.11: Quella pò amorçar le veianti fiamme de Vesta e ravir le cose sagre deli to' tempi, o fiola de Ynaco, e dar alo marido li aconiti triàdi cum le cecute, se alguna niega la Venus, abiando recevudo don.

- Femm.

[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 9, 49-54, pag. 258.12: E per la luce che Cerbero non potea sostenere, gittò schiuma della quale nacque erba velenosa, la quale si chiama aconita...

1.1 Estens. Veleno estratto dalla pianta.

[1] Gl Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 294, pag. 320.14: Etiandio chi la beve cum siropo accetoxo, la çoa a quellù che ha bevù çesso e quellù che ha bevù un veneno, el qualle se chiama albaniam, çoè aconito e strangolaóre.

[u.r. 22.03.2017]