ACQUERELLO s.m.

0.1 acquarello, acquarelo, acquerelo, aquerello; f: acquerello, aquarello.

0.2 Da acquare.

0.3 F Mattasalą, 1233-43 (sen.): 1; Doc. fior., 1281-97: 1. || La forma latinizzata del sost. č attestata in un doc. lat. del 1195, v. GDT, pp. 15-16.

0.4 In testi tosc.: F Mattasalą, 1233-43 (sen.); Doc. fior., 1281-97; Stat. sen., 1301-1303.

0.6 A Doc. fior., 1211: Iakopo f. del Baro(ne) degli Aquerelli; Doc. sen., 1277-82: Canpolino Aquarelli.

N Doc. esaustiva.

0.7 1 Vinello ricavato dall'acqua passata sulle vinacce.

0.8 Valentina Pollidori 10.09.1999.

1 Vinello ricavato dall'acqua passata sulle vinacce.

[1] F Mattasalą, 1233-43 (sen.), c. 8r: Renditus in vino: ij mogia di mosto da Munisterio, (e) chostone quindici d. lo staio; monta tre l. m. dodici d. [[...]] It. xxx staia di mosto di Val di Pogna. It. iij mogia (e) sei staia d'aquarello [a] cinque d. lo staio (e) a sei d.

[2] Doc. fior., 1281-97, pag. 530.20: Ąne datto, questo die, lb. J di pi.: avemone aquerello.

[3] Stat. sen., 1301-1303, pag. 28.7: D'ogne soma di vino che escie fuore, VJ denari. D'ogne soma d'acquarello e d'aceto, J denaio.

[4] Pratica del vino, 1342/48 (fior.), pag. 9.5-6: E il simile fa' d'una bote che vi sia istato entro acquerelo e tu vi meti vino: quando č voto de l'acquarelo, lavala; poi vi fa' la cienerata...

[5] F Piero de' Crescenzi volg., XIV (fior.), L. 4, cap. 23-4: e ne' tini acqua si ponga poca o assai, secondo che pił nobili e pił potenti, ovvero pił vili uve saranno, e secondo che questo vino mischiato, che č chiamato acquerello, migliore o peggiore s'ama. Ma da sapere č, che quanto meglio l'uve si calcano, tanto minore e peggiore fia l'acquerello... || Sorio, Tratt. Agr., vol. 2, pag. 49.

[u.r. 06.07.2005]