ACQUIETARE v.

0.1 accheta, acchetai, acchetare, acchetaro, acchetarono, acchetasse, acchetata, acchetati, acchetato, acchetavano, accheterà , accheti, accheto, acchetò, acheta, achetare, achetasse, achetato, achetiate, achetò, achietare, achittarmi, acqueta, acquetan, acquetandola, acquetano, acquetao, acquetar, acquetare, acquetaro, acquetarono, acquetarsi, acquetasti, acquetati, acquetato, acquetava, acquetavase, acqueterebbono, acqueti, acqueto, acquetò, acquetossi, acquietao, acquietar, acquietarai, acquietare, acquietargli, acquietati, acquietava, acquieti, acquitarlo, aqueta, aquetado, aquetan, aquetandolo, aquetansi, aquetare, aquetaro, aquetarono, aquetati, aquetato, aqueterebbono, aquetino, aquetò, aquetossi, aquiatar, aquietasti, aquietò, aquitarlo.

0.2 Da quietare.

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.); Palamedés pis., c. 1300; Lett. pist., 1320-22; Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.).

In testi sett.: Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.5 Nel signif. 3 è un gallicismo semantico: per l'esito diretto del fr. ant. aquitter si veda achittare.

0.6 N Si uniscono i tipi acchetare e acquietare, distinti nelle voci chetare e quietare, esito popolare e dotto del lat. tardo quietare.

0.7 1 Ritornare allo stato di quiete, di tranquillità; trovare pace (anche pron.). 1.1 [Detto di sensazione, manifestazione, comportamento:] diminuire d'intensità, lenire (anche pron.). 1.2 [Detto di fenomeno atmosferico o meteorologico; estens. del mare:] placare (anche pron.). 1.3 [Detto di discordia, disordine, rivolta; estens. di popolo, città, terra in tumulto:] ritornare in condizione pacifica; sedare. 2 Appagare, soddisfare. 2.1 Acquietare in credere qsa: confermare in una credenza. 3 Liberare da un debito, dar quietanza. 3.1 Liberare o essere libero da una colpa, un peccato.

0.8 Paolo Squillacioti 18.02.2000.

1 Ritornare allo stato di quiete, di tranquillità; trovare pace (anche pron.).

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 49.3: La terza scienza ciò è Rettorica, la quale truova et adorna le parole avenanti alla materia, per le quali l'uditore s'accheta e crede e sta contento e muovesi a volere ciò ch'è detto.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 16, pag. 315.21: Bollendo il senato e il popolo di Roma di tanti mali, che nella cittade si facieno, Mario consolo allotta mettendovi lo 'ngegno suo, e mescolandosi co' buoni, il commosso popolo per sue belle parole arringando acquetò.

[3] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 962, pag. 74: Chom'el potea o· lly assentava, / Mo niente no lly çovava, / Che aquiatar o· lly podesse.

[4] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 18, 70-81, pag. 412, col. 1.7: quelle anime ch'erano in Jupiter cantando faceano figuratione de littere che dixeano: «Diligite iusticiam qui iudicatis terram»; sí che in prima fevano D, po' I, po' L... ed acquetavase ad omne parola...

[5] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 28, 97-114, pag. 631, col. 1.17: Omne intelletto non se pò aquetare se non in Deo, perché oltra quello [non è maor bene]...

[6] Fazio degli Uberti, Amor, non so, a. 1367 (tosc.), 58, pag. 58.34: Soperchio è il mio dolor, signor, ch'io cigolo, / ben ch'io m'accheto e non ardisco muggere...

[7] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 257.8: Per queste paravole Romani fuoro alquanto acquetati.

[8] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), tenz. 16, son. 1.13, pag. 805: E ciò dimando non sol per la mia / volontà acquietar, ma per que' c'hanno / simel pensèr nei cori e quete stanno.

1.1 [Detto di sensazione, manifestazione, comportamento:] diminuire d'intensità, lenire (anche pron.).

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 23, pag. 229.28: Poi acquetaro loro pianto, e raunarono la cenere di quelli fuochi.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 19.109, vol. 2, pag. 325: Vidi che lì non s'acquetava il core, / né più salir potiesi in quella vita; / per che di questa in me s'accese amore.

[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 78, pag. 202.40: E perciò la podagra, e la ciragra, o ogn'altre doglie di nerbi, e di giunture, s'acquetano, quand'ell'hanno indeboliti, e tolto il sentimento a' membri, ch'elle tormentavano.

[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 95, pag. 302.24: Ma contr'a' vizj, che nel nostro tempo son cotanto cresciuti, ci conviene isforzare in ogni modo. E a Dio piaccia, che sforzandoci l'uomo gli possa acchetare, e spegnere.

[5] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Canace, pag. 104.6: Allora incontanente costringo il dolore e le scorse parole; ed io medesima mi sforzo d'acquetare le mie lagrime.

[6] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 21, parr. 31-34, pag. 339.23: E poi dice Lassane andar etc.. E qui dice D. che la ragione umana con le ragione e argumenti iusti aquietò questi moti diabolichi.

[7] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [son.] 151.2: I begli accenti de tuo rime acorte, / ch'aquetan l'ire d'ogni corpo rio, / sprona la penna e la man e 'l desio / a scriver cosa che 'l tuo cor conforte...

[8] ? Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 141, comp. 21.13, pag. 93: O divo Bacho, simelmente tu / capro mostrasti e sì giacesti qua. / E tu Stilbone t'aquietasti giù / come cigogna presentando te.

1.2 [Detto di fenomeno atmosferico o meteorologico; estens. del mare:] placare (anche pron.).

[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Ero, pag. 182.25: Ma sì tosto come 'l mare s'acqueta un poco, di te mi lamento, dicendo: Ora potrebbe egli venire...

[2] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 5, ch., pag. 221.5: E questo è vero de la matera della rugiada, la quale si leva quando trae il vento australe, ma mentre che basta il vento australe, la materia della rugiada non riceve la forma della rugiada, e non diventa rugiada se il vento non si acheta e se non è sereno, e questo medesimo addiviene de la brina.

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II. 7, pag. 123.12: Venuto il giorno chiaro e alquanto la tempesta acchetata, la donna, che quasi mezza morta era, alzò la testa...

[4] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 10, pag. 65.3: In quello stante, in su la mesa terza, acquetao la fortuna [[scil. il fortunale]].

[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 86.4: A lo quarto iuorno cessao la tempestate e lo furore de quilli vienti crodili sì fo mitigato, li mari foro acquietati e li naviganti de la nave, commo ad huomini chi erano liberati da morte, recipivano spirito de confuorto e cossì navegando derictamente appligaro a lo riamme de Troya.

[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 9, pag. 114.11: Tiempo era intando che lo vierno stava allo insire, e la staysone soa se feneva, lo frito se acquietava e ll'acque gilate yà erano tutte squaglyate, venendo la primavera et intrando lo mese de marzo, che lo sole facea lo suo curso inde lo signo in Pesce.

1.3 [Detto di discordia, disordine, rivolta; estens. di popolo, città, terra in tumulto:] ritornare in condizione pacifica; sedare.

[1] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 11, pag. 7.25: Per certo tempo si facevano in Roma conviti molto solenni, a' quali erano invitati li consorti e li parenti, acciò che se alcuna discordia fosse dinanzi nata tra lloro, per la gioconditade del vino e per l'allegra abondanza della mensa per loro s'achetasse e tale convito si chiamava 'charistia', cioè festereccio.

[2] Palamedés pis., c. 1300, Pt. 2, cap. 54, pag. 109.29: io voglio che voi achetiate questo castello di tutte brighe e mio padre altresì e anco mene...

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XI, cap. 2, vol. 2, pag. 524.11: Il duca sopra cciò ebbe savio consiglio, e tenne col popolo, il quale gli avea data la signoria, e così s'aquetò la città , e' grandi rimasono di ciò molto ispagati.

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 35, vol. 3, pag. 83.17: I Fiorentini vi mandaro allora il loro vescovo e altri ambasciadori per acquetare la terra, ma neente v'adoperaro per la forza de' Sanesi ch'aveano presa gran parte de le fortezze de la città...

- [Detto di un combattimento].

[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 15, pag. 166.26: Mantenente acquietao lo combattere e deposse l'arme soy, e mostravale multo amore e multa careze, profferendolesse in onnen cosa de le volere placere, e pregavalo assay che le placesse de venire a Troya a vedere lo grande suo parentato de lo legnayo de la soa matre.

2 Appagare, soddisfare.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 42, pag. 420.36: Rimanga questo scelerato ardire nelle pari di Semiramis e di Cleopatra, le quali non amano, ma cercano d'acquetare il loro libidinoso volere, il quale chetato, non avanti d'alcuno più che d'un altro non si ricordano.

[2] Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.), 12.3, pag. 433: Di novembre vi metto in un gran stagno, / in qual parte più pò fredda pianeta, / con quella povertà che non si acqueta / di moneta acquistar, che fa gran danno.

[3] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 85.3, pag. 354: Que' che di tutte cose avanza 'l seme, / Messer Francesco, fiorentin poeta, / che d'ogni scienza ogn'alto spirto aqueta...

2.1 Acquietare in credere qsa: confermare in una credenza. || (Menichetti).

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 23.35, pag. 87: e lunga soferenza / di gravoso tormento / in ciò creder m'aqueta; / poi che nulla nonn è per distinata / e tut[t]o ben vi sta, / grave pena sofèro...

3 Liberare da un debito, dar quietanza.

[1] Doc. fior., 1291-1300, pag. 630.27: Aquetansi per le sente[n]zie da loro a mme.

[2] Lett. pist., 1320-22, 18, pag. 69.18: Ma io òe bene risposto a quelle parole come s'è covenutto e ancho altre, e ditto che li Lazàri no' fuorono mai rivenditori di loro amici, né di cossa ched ellino volesseno fare per loro o per loro amicho; che s'ellino per denari ti possono achetare, che folli sono a no' dartelli, acciò ched elli possano avere talle onore...

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XI, cap. 89, vol. 2, pag. 634.4: e poi vi venne il re di Francia con grande festa, e risagì signore il detto conte de la contea di Fiandra dal fiume de la Liscia in là, aquetandolo d'ogni spesa ch'avea fatta ne la detta oste...

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 112, vol. 2, pag. 203.8: [[il duca Ruberto]] fue coronato a re di Cicilia e di Puglia da papa Clemento il dì di santa Maria di settembre del detto anno, e aquetato di tutto il presto che la Chiesa avea fatto al padre e a l'avolo per la guerra di Cicilia, il quale si dice ch'erano più di CCC migliaia d'once d'oro.

3.1 Liberare o essere libero da una colpa, un peccato.

[1] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 10, pag. 75.4: et elli li comandò ch'elli andasse a Roma al papa, e dicesseli il suo mesfatto, e quello che comandasse sì facesse; e per questa maniera si poteva achietare.

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 27.4: E perciò che elli non sia radicato nella corte di giustizia non si vuole elli neente lasciare nè poco nè assai che non sia esaminato, e dice e giudica nella corte di misericordia, cioè in santa confessione. In questa corte chi conta a diritto elli è acchetato.

[u.r. 22.03.2017]