ACQUISITO agg./s.m.

0.1 acquesito, acquisita, acquisito, aquisita, aquiso.

0.2 Lat. acquisitus (LEI s.v. acquirere, 1, 454.25).

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.); Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

0.7 1 Ottenuto grazie all'applicazione o con l'abitudine. 2 Sost. Ciò che si è ottenuto.

0.8 Paolo Squillacioti 29.09.1999.

1 Ottenuto grazie all'applicazione o con l'abitudine.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 34.51, pag. 122: Scienzia acquisita assai pò contemplare, / non pò l'affetto trare ad essere ordenato; / scienzia enfusa, puoi che n'hai a gustare, / tutto te fa enfiammare a essere ennamorato...

[2] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 1, cap. 1, pag. 3, col. 1.7: Gli habiti e sì infusi e sì acquisiti sono conosciuti e distincti per gli acti: e gli acti per li concepti: avengha che nullo huomo può per nulla humana sufficientia né in sé né in altrui conoscere se è in gratia di superna gloria degno.

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 5, pag. 84.19: Dico che nella prima aquista benivolenzia [dal]l'uditore, dove dice: o animale (intendi razionale mortale) grazioso, a ddenotare che in lui conoscevano ch'era conceduto per grazia acquis[i]ta di visitare il regno de' morti sanza alcuna pena...

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 17, vol. 1, pag. 130.32: Anco o la malizia loro è innata, o aquisita...

[5] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), Antiprologo, pag. 1.16: Altri sono, che vogliono sapere per altrui ammaestrare et edificare; che senza scienzia o infusa o acquisita non può l'uomo ammaestrare et edificare altrui.

[6] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 12, par. 10, pag. 239.17: Ed è detto il diritto nella seconda maniera di tutti fatti umani possanza e abito aquiso, inperio di dentro o di fuori, tutto vi stanno che ppassano inn- altre cose di fuori, o in alqune cose, come usaggio o uffruit * aquisizione, dintenzione o conservazione o conmutazione, e ll'altre cose somilglanti, confermamento o diritto detto secondo la prima singnifichazione.

[7] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 21, pag. 281.24: E come colui che affoga, il quale a ogni fuscello che vede s'apicca credendosi campare, fanno loro testamenti, lasciando che 'l male acquisito si ristituisca.

2 Sost. Ciò che si è ottenuto.

[1] Boccaccio, Argomenti, 1353/72 (?), Purgatorio, 117, pag. 246: Quivi giacendo assai spiriti truova, / che d'avarizia piangon l'acquisito / in giú rivolti e, perch'el non sen mova / alcun, legati tutti; e quivi parla / con un papa dal Fiesco...

[u.r. 22.03.2017]