0.1 adafacto, adaffatto, ad affatto.
0.2 Da affatto.
0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.
0.4 In testi tosc.: Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).
0.5 Locuz. e fras. fare ad affatto 1.1.
0.8 Rossella Mosti 03.04.2000.
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 62.151, pag. 257: «Con cului te darò el tratto, / 'l monno t'artorrò adaffatto, / enfra i toi trovarò patto, / che i vesterò del mio vergato».
- [A rafforzare un'affermazione:] tucto adafacto, tutto adaffatto.
[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 35.28, pag. 125: Lo tuo contato en quinto è partito: / veder, gusto, audito, odorato e tatto; / al corpo non basta ch'è'l tuo vestito, / lo monno ha adempito, tutto adaffatto.
[3] Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.), pag. 78.13: Ché l'omo che s'ama non ci puote avere maiestria né senno, ansi p[er]de tucto adafacto; chi pió d'àe, pió de perde.
1.1 Locuz. verb. Fare ad affatto: 'completare l'opera'. || Ma TB 'essere senza scelta', e il senso dell'unico es. citabile è comunque dubbio.
[1] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), Rubr. 17, pag. 47.2: Onde Faraone, temendo che la morte non facesse ad affatto, mandò a dire a Moise che 'l populo si partisse con tutte le cose, che aveano.
[u.r. 09.07.2005]