ADATTARE v.

0.1 adacta, adactare, adacto, adaictarla, adapta, adaptanu, adaptar, adaptare, adaptatu, adapti, adata, adatalla, adato, adatta, adattalo, adattando, adattandola, adattano, adattarà , adattare, adattarla, adattarsi, adattârsi, adattasse, adattata, adattati, adatte, adatterà , adatterebbe, adatti, adatto, adattòe, addatta, addatto.

0.2 Lat. adaptare (LEI s.v. adaptare).

0.3 Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Stat. volt., 1336.

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.7 1 [Ret.] Rendere appropriato, applicare convenientemente (secondo la dottrina retorica: l'ornamento al fatto, il gesto alla voce ecc.); essere appropriato (nello stesso senso). 1.1 [Più in gen.:] applicare o rendere applicabile o comparabile (per forma di espressione o per contenuto concettuale). 1.2 Interpretare a proprio favore. 1.3 Modificare in modo appropriato. 1.4 Adeguare, commisurare. 2 Mettere in relazione, adibire a termine di comparazione. 3 Pron. Essere appropriato, conveniente, addirsi, convenire (a qsa); conformarsi (secondo qsa). 3.1 Essere adeguato come termine di comparazione. 4 Mettere qno o qsa, mettersi in una determinata disposizione o condizione. 4.1 Mettere in ordine, sistemare, organizzare. 4.2 Assestare, accomodare (in senso concreto). 5 Approvare, considerare conveniente. 6 [Dir.] Applicare.

0.8 Redazione interna 19.03.1998.

1 [Ret.] Rendere appropriato, applicare convenientemente (secondo la dottrina retorica: l'ornamento al fatto, il gesto alla voce ecc.); essere appropriato (nello stesso senso).

[1] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 13, pag. 17.8: Questo ornamento dee usare il dicitore rade volte, acciò che non paia che voglia essere amaestratore delle genti; ma se l'usa a certe stagioni e adattalo bene al fatto che dice, rende il detto suo molto piacente.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 2, pag. 18.2: Qui pone la risposta di Vergilio; e dice, che l'ombra, cioè l'anima dannata di Vergilio magnanimo rispuose, come nel testo appare; e dice magnanimo, per adattare il testo alla materia.

[3] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 77, pag. 695.8: overo così: «Quanta allegrezza e come gaio rende l'animo di questi giovani che giostrano amore, sanza il quale neuna vita è viva, e certo se la vostra bellezza ecc.»; e dice che tu adatti la mano alla boce e sogiugne quivi «e sì come si fa ecc.».

[4] Colori rettorici, XIV m. (fior.), pag. 34.6: rimane sospeso l'animo dell'uditore sanza significazione cierta. Esemplo: Quando mi stava stanotte alla finestra al lume della Luna, vid'io uscire di casa monna Più-Bella uno visto fante, vestito di dimezato: non vò dire più. Per consimilitudine: questo coloro si conosce quando tu dì una similitudine non compiuta sanza adatalla al proposito.

1.1 [Più in gen.:] applicare o rendere applicabile o comparabile (per forma di espressione o per contenuto concettuale).

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 17, pag. 401.4: Poi giunse: figlio ec.. Qui adata la risposta alli dubbii detti e mossi, e dice: io non voglio che tu odii li tuoi vicini...

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 6 vol. 2, pag. 185.34: ma per non essere troppo prolisso, sì me ne passo, massimamente perchè quel che nel precedente libro dissi nel capitolo decimo, come la Fede ci fa valenti, e vittoriosi, si può a questa materia convenevolmente adattare.

- [Nel caso particolare dell'interpretatio nominis].

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 165, pag. 212.4: E sono di quegli che vogliono questo Corito essere quella terra la quale noi oggi chiamiamo Corneto; e a questa intenzione forse agevolmente s'adatterebbe il nome, per ciò che, aggiunta una «n» al nome di Corito, farà Cornito.

- [Nel caso particolare dell'interpretazione dei sogni].

[4] Jacopo Passavanti, Tratt. sogni, c. 1355 (fior.), pag. 347.14: E anche l'osservare e lo 'nterpetrare de' sogni, i quali abbiamo ancora tra le mani, dove molte vanitadi e falsitadi si commettono dalle genti, e spezialmente nello 'nterpetrare: del quale questi attoniti sognatori e svergognati coniatori, e forse ciechi ingannatori, credendosi vedere lume, fanno grande sforzo d'approvarlo vero, iscrivendo e argomentando, non solamente per ragioni generali, le quali si possono adattare a' sogni e generalmente e specificamente, ma pongono i sogni singulari e particulari che fanno indifferentemente qualunche persona di qualunche condizione, e per qualunche cagione.

1.2 Interpretare a proprio favore.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 7, par. 7, pag. 224.4: Gli amanti credono ogni cosa, però che amore è cosa sollecita e piena di paura. Essi per usanza continua sempre s'adattano gli accidenti nocivi, e molto disideranti, ogni cosa credono possibile ad essere contraria a' loro disii, e alle seconde prestano lenta fede.

1.3 Modificare in modo appropriato.

[1] Stat. fior., 1334, L. III, cap. 37, pag. 367.1: con quelli Notai che a loro parrà. I quali [[notai]] abbian piena balìa di volgarizzare il detto Statuto e d'acconciare e adattare, e insieme recare i capitoli i quali parlano d'una medesima materia, o di simile, in tutto e in parte.

1.4 Adeguare, commisurare.

[1] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L.II, pag. 517.26: Là è una lettera celebrata che çascun se debia cognoscer sì instesso. Quel che serà cognossudo da sì, solo amarà saviamente e questo adattarà ogna ovra a le suo' forçe.

2 Mettere in relazione, adibire a termine di comparazione.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 70, pag. 110.7: Per buona memoria puote l'uomo usare questa virtù, quando l'uomo ha memoria e ricordasi di molte cose passate e di molti fatti che sian già avenuti e incontrati, e adatta il fatto c'ha a fare ad alcun fatto passato, e dice: «Questo fatto simigliantemente dee andare, o in questo fatto simigliante via si dee tenere».

[2] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 79, pag. 90.11: [[...]] e con quello s'acoppia, cioè col più cattivo de tutti. Unde a cotale natura assai sono le cose che se glie porria adaptare, utile e figurative, per chi volesse. E in questo libro ve ne dirò una, che è vera, che molte femene sono già state che aventi molti entenditori et amadori, e poi se prende al più tristo di tutti...

[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), Predica 80, pag. 384.1: Così la Passione di Cristo, quanto più la t'adatti, e più l'usi, o leggendo o pensando o udendone predicare, tanto ti fa più prode; altressì quanto più la senti, e più participi di quel dolore, più ricevi de la curazione e dell'utilitade.

[4] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 19, 64-75, pag. 385, col. 1.2: Qual è 'l falco: qui exemplifica come appar nel testo, a soa despositione adatta, et açunça a montare. E tal quando: çoè, che non solo era pronto a sallire, ma andava del lado per avere men contrasto d'anime a l'andare in suso.

[5] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 21, par. 5, vol. 2, pag. 76.3: Et a kistu intellectu adaptanu tucta la lictera di lu salmu, et dichinu ki kista cerva matutina fu la regina Hester, la quali di matinu orau a Deu per la saluti di lu populu...

3 Pron. Essere appropriato, conveniente, addirsi, convenire (a qsa); conformarsi (secondo qsa).

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 3, pag. 8.7: E io dissi: - Tostamente sarei guerito, se per cotesta via potessi campare, perché sempre mi piacquero e adattârsi al mio animo le parole de' tuoi ragionamenti.

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. II, pt. 1, pag. 53.1: Dumqua de l'operatione de l'a(n)i(m)a non li si possono adactare se non doe, cioè el movare e lo intelligere.

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 19, pag. 343.30: Coloro che ora piangono, in futuro si consoleranno per vedere Idio: con l'acqua delle lagrime prefettamente si caccia la terrenezza: a questa grazia s'adatta il dono della scienza, però che per questo dono s'alluminano, ch'egli sappiano di quali mali li uomini sono inviluppati.

[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 5, pag. 61.18: Ma Cecilia moglie di Metello, conciosiacosachè a l'usanza antica una sua nezza pupilla, figliola d'una sua sorore, di notte stèsse in uno luogo sagro per agurio di sapere suo maritaggio, la zia medesima le fece l'augurio. Però che, essendo stata la nepote molto ritta per udire alcuna cosa che si adattasse al suo agurio ch'ella aspettava, e no n'avea udita alcuna che si facesse al suo proponimento, stanca dunque la fanciulla disse, che le facesse luogo, ch'ella volea sedere.

[5] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 50, pag. 241.8: La sesta beatitudine della mondizia si adatta, e conforma al dono dell'intelletto, perocchè l'intelletto è occhio dell'anima, e se non è mondo e puro, non può vedere.

[6] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 6, par. 10, pag. 183.21: La fantasia s'adatta ad ogni cosa, e le buone imaginazioni sostengono leggiermente d'essere trattate.

3.1 Essere adeguato come termine di comparazione.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 13, pag. 310.28: E per più brieve parlare ometteremo della propietade di quelle stelle, delle quali il testo fa menzione; e come le dette anime s'adattano ad esse per grandezza, per recettibilitade di luce, per constituzione di luogo...

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 41, pag. 290.12: e, per ciò che da sé non ha proprio vocabolo, è preso un vocabolo a discriver quel romore che più verisimilmente gli si confaccia, e questo è il «mughiare», il quale è proprio de' buoi; ma per ciò che è un suono confuso e orribile, par che assai convenientemente s'adatti al romor del mare.

4 Mettere qno o qsa, mettersi in una determinata disposizione o condizione.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 8, 139-148, pag. 202, col. 1.5: E però dixe Carlo: 'se la natura trova la fortuna del mundo descordada, sìe ella non fa bona prova'. Ed exemplifica: 'sì come la semente dell'àlbore e dell'erbe adatta un terreno, o creda o sabione o palude, s'ell'è messa in altro terreno non vene a perfetione...

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 11.6: Segue il poema, come Virgilio adattòe Dante a farlo reverente a Cato, sì come appare nel testo.

[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 87.1, pag. 482: Almen s'adatterà l'anima trista / a men sospir per la parte perdente, / e più leggiera sosterrà la vista / quando il vedrò del teatro fuggente, / e la mia volontà, ch'è ora mista, / dell'una parte si farà parente; / l'altra con più forte animo fuggire / vedrà sappiendo ciò che dee venire.

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 48 vol. 2, pag. 99.6: Lo quarto è lo errore delli Manichei, li quali posero, che Dio era Creatore delle cose invisibili, e il demonio delle visibili; contra li quali dice s. Paolo agli Ebrei: Per Fede furono adattati i secoli per la parola di Dio, acciocchè le cose invisibili fossero fatte visibili.

[5] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 2, pag. 19: E quella cosa ch'ad amar ci adatta / È conoscenza, la qual si diriva / Da' sensi come 'l corpo s'acciabatta, / Ovver dalla virtù intellettiva, / Dove lo 'nmaginare ha più potere, / Che 'n altra parte dell'anima priva.

4.1 Mettere in ordine, sistemare, organizzare.

[1] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 50, pag. 237.5: E perchè abbiamo detto che le beatitudini sono grazie perfette, e ogni perfezione è dallo Spirito Santo, possiamo adattare e mostrare come si convengono insieme le beatitudini con li sette doni dello Spirito Santo.

[2] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 97.24: Queste quattro cose pienamente ha in sé la Comedia del nostro poeta; ma, perciò che acconciamente l'ordine posto di quelle non si può seguire, come verranno più in concio or l'una ora l'altra le verrò adattando, e comincerommi da l'ultima.

[3] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 94.24: così come il cibo non può bene disporsi, senza bere, negli stomaci di chi 'l prende, non si può alcuna scienzia bene negl'intelletti adattare di nessuno, se dalli filosofici dimostramenti non v'è ordinata e disposta.

4.2 Assestare, accomodare (in senso concreto).

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1, par.17, pag. 37.26: Questi, con dorate piume leggierissimo in un momento volando per li suoi regni, tutti li visita, e il forte arco reggendo, sovra il tirato nervo adatta le sue saette da noi fabbricate e temperate nelle nostre acque; e quando alcuno più degno che gli altri elegge al suo servigio, quelle prestissimamente manda ove gli piace.

5 Approvare, considerare conveniente.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), Canz. 43.40, pag. 113: La via ch'a ciò l'om mena / è prodezza ed ardire, / e dire e far, ch'ai boni amico sia; / far di sé bella mena / con vita adorna e gente; / e 'n gente tutta usar ben cortesia; / vivere sempre ad atti / che la gente gli adatti; / bene amico ad amici / de' stare...

6 [Dir.] Applicare.

[1] Stat. volt., 1336, cap. 13, pag. 17.17: Et i decti consoli et camarlingo debbano condennare colui di cui sarà il decto peso o misura mancha in soldi due di denari per ciascuna misura o peso mancho et faccinla aconciarla et adaictarla al debito modo a colui di cui è infra XV dì.

[2] Stat. pis., 1322-51, cap. 4, pag. 466.3: vogliamo et ordiniamo, che, in del dicto caso, li comsuli della dicta corte, u li due di loro, veduta et considerata diligentemente la conditione et la portata u vero peso della scriptura et del facto per che facta è, et li ordinamenti delli notari predicti, cioè in delle cose che a quella scriptura et facto della quale discordia è, pió convenevilmente adaptare si può; quella discordia pienamente tra loro sedare et terminare in paraule tanto debbiano, et per la parte quinde dare facciano a notari quello che a loro convenevile et sostenevile parrà per ciascheduna delle parte.

[3] Stat. pis., 1322-51, cap. 13, pag. 490.17: Et se la sententia denari u valensa non comprendesse u vero contenesse, che a livre adaptare si potesse, la dicta pena, in questo caso, si' et essere debbia da lire diece infine in cinquecento delli dicti denari, ad arbitrio et volontà delli dicti comsuli, u vero de li due comsuli, considerata la qualità del facto, et la comditione de la persona.

[u.r. 27.11.2017]