ADDIMÉTTERE (1) v.

0.1 ademesa, ademissu, adimisi.

0.2 Dal lat. dimittere 'mandare in due sensi opposti, rinviare'. || Cfr. DEI s.v. dimettere 1: l'esito it. del verbo latino non è però att. in it. ant.

0.3 Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.): 1.

0.4 In testi mediani e merid.: Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Rimane tuttavia il dubbio se l'es. di Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.) non sia invece da ricondurre ad addimettere 2 (data la contiguità semantica fra i due verbi, che tendono anche a confondersi nella forma).

Doc. esaustiva.

0.7 1 Assolvere, perdonare, rimettere (un peccato). 2 Mettere in disparte; abbandonare, tralasciare.

0.8 Milena Piermaria 06.02.2001.

1 Assolvere, perdonare, rimettere (un peccato).

[1] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 583, pag. 38: Petri lo guarìo per Deo omnipotente; / poy sì·llo chiamò presente ad issu, / et abbe lu peccato sou ademissu...

2 Mettere in disparte; abbandonare, tralasciare.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 5, vol. 2, pag. 82.8: poy que [[...]] fu certificatu lu populu que li Faliski aviannu dati non a lu putiri, ma ananti a la fidi di li Rumani, dipossi et adimisi tutta la ira con placivili animu... || Cfr. Val. Max., VI, 5, 1: «omnem iram placida mente deposuit»; ma cfr. 0.6 N.

[u.r. 27.11.2017]