ADDOLCIRE v.

0.1 addolce, addolci, addolcì, addolcir, addolcire, addolcisca, addolciscano, addolcisce, addolciscie, addolcissen, addolcita, addolciva, adolce, adolcì, adolcir, adolcisce, adolciscie, adolciscono, adolcisse, adolcito, adolciva, adolçorà , adolzido, adolzise, adolzito, adulciri.

0.2 Da dolce.

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 2.1.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>; Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.).

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.).

In testi mediani e merid.: Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Il perfetto adolce (= adolcé?), in Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), farebbe pensare ad un infinito *adòlcere; mentre le forme addolce, in Fazio degli Uberti, Amor, non so, a. 1367 (tosc.), e addolci in Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), sembrerebbero legate ad una possibile alternanza nell'uso del suffisso -isco.

0.7 1 Rendere dolce, buono (nel sapore). 1.1 Fig. [Con signif. fondamentale di ridurre la durezza, l'asprezza:] attenuare, alleviare (una disposizione d'animo); mitigare, placare; intenerire. Anche pron. 1.2 Dare piacere (diletto o gioia); deliziare, dilettare; affascinare, lusingare. Anche pron. 2 Diventare dolce, buono (nel sapore). Anche pron. 2.1 [Del clima:] farsi mite, temperato, meno rigido. Anche pron.

0.8 Milena Piermaria 10.06.1999.

1 Rendere dolce, buono (nel sapore).

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 65.7: L'acque amare sono le tribulazioni del mondo, lo legno che l'addolcisce si è il legno...

1.1 Fig. [Con signif. fondamentale di ridurre la durezza, l'asprezza:] attenuare, alleviare (una disposizione d'animo); mitigare, placare; intenerire. Anche pron.

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 65.2: Non è veruna cosa che tanto addolcisca le pene, e le tribulazione temporali come questa...

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, 12.25, pag. 130: Potuto aveva addolcir di niente / Il sommo Iove ad aver pietade / Di lui, che per la sposa era dolente. / Veggendo negli Dii tal crudeltade, / All'Inferno discese con lamento...

[3] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 6, pag. 188.22: ma eziandio mitiga e addolciscie gli affritti acciocchè gli conforti.

[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 5, pag. 89.4: che di pietade gli adolcì·ssì il cuore, che li spiriti infievolirono, e tramortito cadde...

[5] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 53, pag. 330.4: Ma ora i tuoi prieghi hanno addolcita la mia ira, e divenuta sono verso di te pietosa...

[6] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 56, pag. 213.17: se non fosse Quinzio l'altro consolo, il quale commise a' suoi che ne menassero il suo compagno quindi per forza, se altrimenti non potessero; ed egli addolcì il popolo per sue preghiere...

[7] Fazio degli Uberti, Amor, non so, a. 1367 (tosc.), 51, pag. 58: Ma pur costei non s'addolce, né scorgere la posso a te né per servirla volgere. Omai saper t'ho fatto il gran pericolo, Amor, da cui né so né posso fuggere; e veggiomi distruggere per lei la vita sanza 'l tuo rimedio.

[8] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 105.58, pag. 140: Là dove piú mi dolse, altri si dole, / et dolendo adolcisse il mio dolore...

[9] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1380] 60.146: E non sé cuor de piera / che non fosse adolzido, / aver oldido el pruolego / che fese 'l nostro struoligo...

1.1.1 Rendere buono.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 6.121, vol. 3, pag. 98: Quindi addolcisce la viva giustizia / in noi l'affetto sì, che non si puote / torcer già mai ad alcuna nequizia.

1.1.2 Rendere più facilmente lavorabile, più malleabile (un metallo).

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 339.22: Alcuni altri affinano e adolciscono l'ariento salvaggio col piombo e in ceneracciolo...

1.2 Dare piacere (diletto o gioia); deliziare, dilettare; affascinare, lusingare. Anche pron.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 474, pag. 167: El g'aministra inanze e 'l so cor g'adolcisce: / Tut zo ke vol lo iusto, tut zo ge agradisce, / E tut zo k'el desedra al so voler compisce.

[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 24, pag. 294.7: O, nuovo homo nel mondo! O, albore che fioriscie e frutta secco! el cui frutto, gustato pensatamente e savorato bene, adolciscie onni senno e pascie core, e rende audito ai sordi, a' ciechi lume, facie parlare muti e viver morti!

[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 105, pag. 347.10: Egli è una dolcezza di parlare, ch'alcuni fanno, ch'entra quetamente, che quasi non te n'avvedi, che ti fa scoprire il tuo secreto, al modo d'ebrezza, o dell'amore, tanto t'addolcisce.

[4] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Dido, pag. 67.2: Adunque alquanto t'indugia, e dà luogo a' venti, ed osserva il tempo, ed addolci li tuoi compagni, li quali segretamente addomandano riposo...

[5] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 3, pag. 52.17: Tu desti, secondo ch'i' credo, alla fortuna parole, quand'ella ti addolcisce, quando con le sue ricchezze ti favoreggia.

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 10, vol. 2, pag. 171.31: li quali quandu homu end'esti ben instructu assalta li homini in tri mayneri, invadendu lu lur animu per issa la eloquencia et dunandu a l'unu di li duy, [lu bel pronunciari, lu convinivili motu di lu corpu,] ad adulciri li aurichi et l'altru lu adulciri li ochi.

[7] Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), pag. 146.17: Quando questo diletto cumincia ad addolcire l'animo, l'amore evacuato se n'esce con debile penne.

[8] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 33, pag. 290.19: deventata Circe 'namorata de me, composse et ordenao co li ingiegni delle soy incantatione, cossì mattamente me adolce che per uno anno intero non appi potentia de me partire...

[9] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 33, pag. 293.3: inperzò che quillo canto inbriaca cossì l'animo de li miseri che, quando ipsi le audeno, de omne altra sollicitudine se spogliano, et intanto se adolcisse lo audire loro che, quasi in tutto adementecando loro medesmi, non desiderano de manyare nén de bevere...

1.2.1 Rendere piacevole.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 32, pag. 568.29: Mercurio, che aveva ancora a dire ad Argo molte cose, vide tutti gli occhi chiusi, e li lumi coperti per lo sonno; ristette, e adolcì il dormire con la verga caducea, e fermò il sonno...

2 Diventare dolce, buono (nel sapore). Anche pron.

[1] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), 44, pag. 76.7: Bagna lo to pane in queste plage e incontinenti ello se adolçorà .» Dredo questa vision quelo frar fu sì illuminado che ogna cosa li paria savorida e dolçe.

[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 215.14, pag. 277: et non so che nelli occhi, che 'n un punto / pò far chiara la notte, oscuro il giorno, / e 'l mèl amaro, et adolcir l'assentio.

2.1 [Del clima:] farsi mite, temperato, meno rigido. Anche pron.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 51, pag. 525: aprosema la estate e lo temp adolzise / e scùrtase le note e li çorni [a]crese.

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 15, pag. 107.2: E in questo tenpo s'adolciscie l'aire in ciasquna regione, nettasi l'aire, fiatano i venti, disolvonsi i nuvoli...

[u.r. 17.05.2023; doc. parzialm. aggiorn.]