ADDOMÀNDITA s.f.

0.1 addomandite; f: addimandita, addimandito.

0.2 Da addomandare.

0.3 f Declamazioni di Seneca volg., XIII: 1; Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.5 Anche s.m. (addimandito).

0.7 1 Domanda (fatta per sapere).

0.8 Milena Piermaria 27.06.1999.

1 Domanda (fatta per sapere).

[1] f Declamazioni di Seneca volg., XIII: Onde non debbo accettare la tua addimandita. || Crusca (1) s.v. addimandita. Il glossario di Becchi, Declamazioni di Seneca, rimanda alla p. 137 del vol., dove, tuttavia, l'es. non si riscontra.

[2] f Giordano da Pisa, Prediche, a. 1309: E peṛ questo addimandito fu somma stoltizia per molte ragioni. || Crusca (4) s.v. addimandito.

[3] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 19, pag. 86.22: La seconda volta fu illuso e schernito da Erode, onde dice il Vangelio, che Erode avendo fatto molte addomandite a Cristo, e Cristo tacendo, Erode se ne fece beffe, e reputollo pazzo, e per derisione lo fece vestire di vestimenta bianche, e rimandollo a Pilato.

[4] F Filippo Villani, Vite, XIV ex. (fior.): Tenne alquanto tempo Manfredi la loro addimandita sospesa, quasi non la curasse, alfine offerse loro cento cavalieri... || Mazzuchelli, Filippo Villani, p. 49.

[u.r. 07.01.2009]